Ieri si è appreso che nella lista dei nomi di coloro che si sono serviti di banche del Liechtenstein ci sarebbe anche quello di Giampaolo Corabi, commercialista e fiscalista riminese con studio a Milano.
In effetti il nome Corabi è presente anche nelle cronache sammarinesi per un episodio inquietante e del tutto eccezionale per la Repubblica di San Marino. Nel 2004
un ordigno era esploso davanti alla villa di Mike Bruschi, a Cailungo, dove Corabi abitava e dove aveva sede una società finanziaria svizzera, la Fey Research, di cui Corabi era amministratore.
Già un altro ordigno era esploso a Rimini dove Corabi aveva lo studio.
Corabi, fra l’altro, era finito in manette a Prato arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Il tesoro di Corabi, si disse allora che sarebbe stato trovato in Svizzera dalla Guardia di Finanza di Roma (e non a San Marino), sotto forma di conti intestati allo stesso Corabi e a sua moglie Donatella Garofoli. Si era parlato allora di due milioni di euro.
Ora, per il Liechtenstein, si è arrivati a parlare di 15 milioni di euro. ‘ Mai depositati 15 milioni di euro in alcun conto corrente‘, ha detto subito Corabi.
Corabi era divenuto famoso a Rimini come titolare della Adiuncta, una società di consulenza tributaria internazionale.