Dall’interno del governo della Repubblica di San Marino giunge la smentita di qualsiasi ipotesi di cambiamento nella compagine (Patto per San Marino), quali rimpasti o altro.
Niente nuove elezioni a San Marino,
solo normale dialettica. E’ vero che “in alcuni momenti ci
sarebbe stato bisogno di un piu’ di attenzione, ma una volta
ammesso l’errore, resta fermo il progetto del governo e la
volonta’ comune di andare avanti. Il segretario di Stato per il
Turismo
Fabio Berardi replica cosi’ a chi oggi gli chiede lumi
sulla seduta del Congresso di Stato di ieri. Il riferimento
all’attenzione e all’ammissione di errori sembra essere
chiaramente riferito al collega alle Finanze,
Gabriele Gatti, che
qualche giorno fa ha ammesso “di essere stato ingenuo” davanti
alle telecamere di “Report”. Tant’e’ che stamane sul quotidiano
“La Voce”, si parlava di “schermaglie” e “acque agitate” tra i
ministri proprio nella seduta del Congresso di Stato di ieri, nel
quale si sarebbe arrivati a ipotizzare ribaltoni o il ricorso
alle urne.
“A onor del vero i ribaltoni non sono possibili, proprio a
causa della nuova legge elettorale- afferma Berardi- detto questo
ci sono forti preoccupazioni per la vicenda della
Cassa alla
quale va la nostra solidarieta’, ma lavoriamo tutti per la tenuta
del governo”. Non sempre “le prospettive, le idee, i progetti e
le intuizioni sono uguali, ma e’ evidente che siamo compatti e
soprattutto che non intendiamo mettere in discussione il rapporto
con la maggioranza”. Questa la voce del segretario di Stato per
il Lavoro,
Gian Marco Marcucci . Le difficolta’ della Repubblica
di queste ultime due settimane, iniziate con l’arresto dei
vertici della Cassa di Risparmio, proseguite con la puntata tutta
sammarinese di
‘”Report” e con la pubblicazione di un presunto
memoriale che ipotizzerebbe ingerenze del governo negli affari
della Cassa e infine con la richiesta di dimissioni del
segretario di Stato alle Finanze Gabriele Gatti da parte della
minoranza non dovrebbero dunque aver minato il governo. Anche il
segretario di Stato per l’Industria,
Marco Arzilli parla di
“normale dialettica politica”. Dalla seduta di ieri, commenta,
“ne siamo usciti bene. Ho visto di peggio”. (Agenzia Dire)