Ddc sui rapporti all’interno della maggioranza di governo

Ddc sui rapporti all’interno della maggioranza di governo

I Democratici di Centro, già dalla loro costituzione, hanno rilevato l’esigenza prioritaria della chiarezza e il dovere della responsabilità da parte della politica nei confronti del Paese. Il ruolo di Governo che abbiamo assunto è stato soprattutto segnato dall’obbligo di garantire, da un lato, un percorso di riforme indispensabili per l’ammodernamento della Repubblica e, dall’altro, di rendere concreta una proposta politica seria e credibile e in conformità con le regole introdotte dalla nuova legge elettorale.

In questi mesi abbiamo mantenuto, all’interno della maggioranza, un atteggiamento misurato e costruttivo, sorretto dalla volontà di fornire un contributo per far uscire il Paese dall’immobilità imposta da un sistema logorato da mille impedimenti e contraddizioni. Intendiamo caratterizzarci, anche per il futuro, con lo stesso atteggiamento e con il contributo conseguente. Compresa, naturalmente e in primo luogo, la prossima sessione consiliare in cui, oltre alla presentazione in prima lettura della cosiddetta “legge obiettivo”, verranno discussi altri importanti progetti, tra i quali quelli sull’antiriciclaggio e sul giusto processo, che potranno avvalersi del nostro fermo e convinto sostegno.

Riteniamo peraltro che l’imminente passaggio consiliare rappresenti il vero e inappellabile banco di prova di questa maggioranza. E lo diciamo senza formalismi, ma con il franco e doveroso senso di realismo che contraddistingue la nostra azione politica fin dal primo momento e in un’ottica di coerenza e di stimolo verso questa stessa maggioranza.

Qualora quindi, in sede consiliare, dovessero emergere incertezze o vere e proprie difficoltà, magari legate alle tentazioni di chi vuole modificare l’attuale quadro politico attraverso la riproposizione di esperienze già vissute e, soprattutto, impresentabili, i Democratici di Centro considerano fondamentale un’assunzione ampia di responsabilità, che porti, eventualmente, ad elezioni politiche anticipate, senza escludere, nei termini possibili, un’ulteriore strutturazione della coalizione attuale, che, allo stato dei fatti, non pare avere alternative in grado di proporsi plausibilmente alla guida del Paese.

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