Ddc sulla giustiza a San Marino

Ddc sulla giustiza a San Marino

DICHIARAZIONE DEL COORDINATORE DEI DdC GIOVANNI LONFERNINI SULLA VICENDA GIUSTIZIA

Gli ultimi episodi di questi giorni pongono prepotentemente il tema della giustizia, quello dei suoi rapporti interni al tribunale e degli effetti che questi possono produrre all’esterno in termini di stretta attualità.

Proprio per questo ritengo l’invito rivolto a tutte le parti in causa – da parte del Segretario Casali – “di usare senso di responsabilità ed estrema ponderatezza nei comportamenti” sia oltre che responsabile, condivisibile.

Nei giorni scorsi l’opposizione ha ben rappresentato, dopo una serie di valutazioni palesemente strumentali tese solo ad occultare le evidenti divisioni tra le fila della maggioranza registratesi nell’ultima seduta della Commissione Affari di Giustizia sulle dimissioni del Commissario Buriani, il proprio atteggiamento teso esclusivamente verso questo indirizzo nel rispetto del proprio ruolo assegnatole dal voto del 9 Novembre.

Rispetto all’iniziativa intrapresa attraverso la presentazione di un Ordine del Giorno, sottoscritto insieme ai colleghi Foschi e Morganti, in merito ad una vicenda giudiziaria che per i suoi contorni, se si verificasse il rischio di una sua caduta in prescrizione, porrebbe in una posizione di assoluta debolezza la macchina giudiziaria in termini di credibilità auspico che – come affermato dal Segretario Casali – “l’attività del Consiglio Grande e Generale non debba subire interferenze di sorta” e che quindi lo strumento consigliare da noi proposto sia sostenuto ed approvato già nella prossima seduta da un’ampia maggioranza.

Emerge poi come non sia più procrastinabile una ricognizione attorno alla riforma dell’Ordinamento Giudiziario varato nel 2003 che, se da un lato ha dato elementi di garanzia verso il percorso di autonomia tra i poteri dello Stato, dall’altro ha dimostrato delle pecche nella sua impalcatura.

Proprio per questo, prima di affrontare altri passaggi, riteniamo debba essere affrontato questo nodo.

Se il Governo e la maggioranza intenderanno cogliere questa nostra disponibilità positivamente, non chiudendosi nel proprio fortilizio, ma avviando un tavolo di confronto su questo tema penso si potranno creare le condizioni perché la politica possa contribuire fattivamente a segnare un passo fondamentale verso quel modello di giustizia efficiente, imparziale ed autonoma da tutte le parti auspicata.

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