“Fin dall’inizio il nostro Gruppo ha presentato alla Repubblica di San Marino un progetto tecnologico altamente innovativo che, una volta realizzato, avrebbe finalmente risolto gli attuali problemi di connessione sul territorio consentendo, inoltre, la possibilità di generare ricavi per lo Stato”.
Lo scrive Alessio De Sio, Chief Institutional and Communication Officer di ZTE, in merito al progetto di sviluppo tecnologico che in questi anni ha coinvolto la Repubblica di San Marino e a seguito degli articoli apparsi negli ultimi giorni sulla stampa.
“In questi anni ZTE – prosegue De Sio – una delle azienda al mondo leader nel settore delle telecomunicazioni, si è dimostrata molto collaborativa con i Governi che si sono succeduti. Abbiamo sempre compreso quanto importante fosse la realizzazione del progetto su un ambito dove esistono delle grandi necessità di avere una rete di tlc affidabile. Per tale ragione, avevamo presentato un piano fortemente performante e assolutamente all’avanguardia, che avrebbe fatto di San Marino, una vera Smart Republic.
Recentemente, tuttavia, si è verificata un’inaccettabile recrudescenza di attacchi lesivi dell’immagine del nostro gruppo e che non possono non avere replica. La nostra disponibilità è ora messa in dubbio da una serie di notizie di stampa e di dichiarazioni politiche false e contraddittorie, che hanno l’obbiettivo di diffamare l’immagine stessa di ZTE.
Noi abbiamo sempre agito con la massima correttezza e trasparenza e respingiamo al mittente qualsiasi tipo di accusa. Abbiamo altresì messo a disposizione di San Marino le nostre migliori competenze tecnologiche e i nostri migliori talenti. ZTE è parte lesa in questa vicenda e sta ancora aspettando che il Governo di San Marino risponda alle sue richieste. Se questo silenzio dell’esecutivo politico di San Marino continuerà, così come gli ingiustificati attacchi mediatici che continuiamo a subire, saremo costretti nostro malgrado ad intraprendere tutte le azioni legali a tutela del nostro buon nome e della nostra reputazione.
Attendiamo che il Governo risponda rapidamente assumendosi le sue responsabilità, altrimenti chiederemo al tribunale di regolare le reponsabilità che sono di altri e non certo nostre”.
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