Delitto della Balestra. Da ornamento ad arma per uccidere.

Delitto della Balestra. Da ornamento ad arma per uccidere.

Dopo il caso del “Delitto della Balestra” accaduto a Rimini, Ansa News commenta così la vicenda.

“Da arma da caccia e di difesa a strumento per compiere rapine, fino a micidiale marchingegno per uccidere. Il percorso della balestra, nei secoli, e’ piuttosto curioso: e’ forse l’unica, tra le armi antiche, che ancora viene utilizzata da malviventi, rapinatori, e squilibrati. Negli ultimi 20 anni gli episodi di violenza compiuti con la balestra sono numerosi. Qualcuno ci ha rimesso la vita anche per sbaglio, mentre caricava l’ arma. Qualcun’ altro ha tentato di uccidersi impugnandola. Altri ancora in luoghi insospettabili come supermercati o vie cittadini sono stati colpiti dai suoi dardi scoccati da ignoti arcieri.

Il caso piu’ recente, prima dell’omicidio di oggi a Rimini, dove un avvocato di 40 anni, Monica Anelli, e’ stata uccisa da un dardo, e’ quello del killer delle escort, Ramon Berloso, poi suicida in carcere nell’agosto scorso. L’arma, tuttavia, non e’ facilmente manovrabile.

Per caricare la freccia nell’arco viene utilizzato un meccanismo a manovella, fissato al supporto, che tende la corda. Una procedura piu’ lenta anche rispetto a quella manuale dell’ arco e per questo, la balestra, veniva usata militarmente soprattutto in situazioni di difesa. Nata nel medioevo il suo utilizzo si diffuse soprattutto in Germania, in Svizzera ed in Italia, dapprima per la caccia e la guerra e successivamente per i tornei.”

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