“Denigrazione e insinuazione tesa a screditare le persone e le indagini del “Conto Mazzini”

“Denigrazione e insinuazione tesa a screditare le persone e le indagini del “Conto Mazzini”

L’informazione di San Marino

“Vedo una attività per screditare le persone che hanno portato avanti il processo Mazzini”

Il Segretario alla Giustizia punta il dito contro la denigrazione e l’insinuazione tesa a minare la credibilità di persone e istituzioni e a mettere in atto pressioni e intimidazioni

“Denigrazione e insinuazione tesa a screditare le persone e le indagini del “Conto Mazzini”. Azioni che vedono in determinate circostanze un evidente sinergia tra attività forense coordinata con attività politica, quasi l’una serva strumentalmente per fare da appoggio all’altra e viceversa. Quando non si arriva a comunicati denigratori basati sulla sola insinuazione. Su questi attacchi alla giustizia che si susseguono verso più di un magistrato da diversi mesi non è intervenuto fino ad oggi quasi nessuno. Da un lato perché l’opposizione se ne serve o se ne disinteressa; dall’altro perché l’ignavia, l’ignoranza o in certi casi la paura di buona parte della maggioranza, genera un colpevole silenzio”. 

Ieri in conferenza stampa, finalmente, alcune parole chiare le ha pronunciate in risposta a una precisa domanda il Segretario agli Esteri e alla Giustizia,
Nicola Renzi: “Credo ci sia una riflessione da fare fondamentale – ha detto – Sollevare dubbi, fare domande è legittimo; la denigrazione e l’insinuazione, invece, sono altra cosa. Mettere in tale modo in discussione la credibilità di una persona e delle istituzioni è estremamente grave. Le indagini e il processo di primo grado sul “Conto Mazzini” hanno segnato nel complessivo scenario istituzionale uno spartiacque, non ancora definitivo.

Se penso che a breve inizierà il secondo grado del “Conto Mazzini”, vedo che c’è una profonda attività tesa a screditare le persone che hanno fatto le indagini o portato avanti il primo grado di quel processo che ha visto la sua sentenza di prima istanza. Io chiedo solamente una cosa: che le persone che dovranno affrontare una prova così difficile come un processo di appello di quella portata, possano essere serene nel gestire le udienze e la sentenza finale, scevre da pressioni, sollecitazioni, intimidazioni, cosa che era accaduta anche durante le indagini e durante il primo grado di giudizio.

Se questo si ripetesse sarebbe una cosa gravissima. Quello che a noi interessa è l’accertamento della verità in base alle regole istituzionali della giustizia che il nostro paese si è dato”, ha concluso il Segretario di Stato Nicola Renzi.

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