Dibattito generale sulle modifiche alla legge elettorale

Dibattito generale sulle modifiche alla legge elettorale

Presentato questa mattina il Progetto di legge qualificata “Modifiche ed integrazioni alla legge qualificata 11 Maggio 2007 n.1”, (Disposizioni per la valorizzazione della volontà dei cittadini e per la parità in materia di elezioni e campagna elettorali) e i relativi emendamenti sottoscritti dall’esecutivo e dalle forze politiche. Le modifiche illustrate dal Segretario di Stato agli Affari Interni, Valeria Ciavatta, discusse nei giorni scorsi con le rappresentanze dei gruppi consiliari, sono di natura prettamente tecnica, volte a corregge mancanze o errori materiali, a snellire e accelerare, per esempio, le procedure di scrutinio.
Di natura politica, invece, sono due emendamenti aggiuntivi all’articolo 5 presentati da Alessandro Rossi, capogruppo di Sinistra Unita, dedicati al voto estero. Il primo chiede di limitare all’elettore estero la preferenza del voto di lista o coalizione, mentre il secondo emendamento riserva l’esercizio di voto all’elettore non residente in possesso della sola cittadinanza sammarinese. Il capogruppo di Su ha quindi chiesto a tutti i consiglieri di sottoscrivere i due emendamenti: la proposta di cancellare la preferenza per gli elettori non residenti è stata quindi sottoscritta anche da Ap, Nps, Ns, Ps, Ans e ha trovato il favore di Spl. Il secondo emendamento è stato sottoscritto invece anche da Mario Venturini, coordinatore di Alleanza Popolare. Infine, Monica Bollini, Spl, ha annunciato di presentare numerosi emendamenti alla normativa, tra cui l’introduzione del criterio di ineleggibilità per chi ha ricoperto due mandati consiliari.

Valeria Ciavatta, Segretario di Stato per gli Affari Interni: “Il presente progetto di legge viene presentato a seguito di una ricognizione delle norme in materia elettorale e previo accordo con tutti i gruppi e le rappresentanze consiliari che hanno manifestato disponibilità e spirito collaborativo per migliorare i testi su cui è necessario intervenire con modifiche. Anzitutto il progetto è volto a correggere alcuni errori contenuti nella legge che ha riformato la materia elettorale. Errori di tutta evidenza che non permettono il funzionamento tecnico di alcuni passaggi fondamentali del nuovo regime giuridico. Si tratta di carenze determinate senz’altro dal grosso lavoro di intervento sul testo, per cui si è creduto doveroso apportare alle norme elettorali alcuni correttivi per migliorare il funzionamento dello scrutinio, accelerare le operazioni, pur mantenendo gli uffici intersezionali, e per chiarire alcuni aspetti non trattati, come l’eventuale turno di ballottaggio e il divieto di introdurre in cabina apparecchi idonei a fotografare la scheda. Infine, si è colta l’occasione del presente progetto per definire un aspetto del Referendum in passato risolto in via interpretativa, intervenendo sulla materia contenuta nella legge 101 del 1994, modificando i termini con cui è vietato lo svolgimento del referendum abrogativo, rispetto alle elezioni politiche e amministrative”.

Alessandro Rossi, capogruppo Sinistra Unita: “La situazione ci ha messo nella condizione irrinunciabile di arrivare ad una inversione di linea politica tale da dare un segnale forte. Per farlo, abbiamo messo a disposizione della Reggenza le nostre dimissioni, per noi quello è stato l’ultimo gesto di una classe politica determinata a dimostrare la propria volontà di cambiamento. Riguardo al voto estero, abbiamo lavorato sotto traccia, data la delicatezza dell’argomento. Dai confronti, sono emerse disponibilità da parte degli altri partiti, anche se si è registrata una certa difficoltà di fronte ad una campagna elettorale aperta. Ci aspettavamo un segnale che non è venuto. Oggi non ci resta che illustrare all’aula gli emendamenti che Su voleva presentare, chiedendo a tutti i consiglieri di sottoscriverli. Riteniamo infatti che su questo argomento sia necessaria la massima trasparenza e chiarezza rispetto chi ha intenzione di dare un segnale e chi no. Se tutte le forze politiche rispettassero le regole e non utilizzassero le storture che porterebbero a far ricadere nei fatti devianti delle ultime tornate elettorali, non ci sarebbe bisogno di questi emendamenti. Ma non avendo avuto segnali rassicuranti in questa direzione, siamo obbligati moralmente ad intervenire con i due emendamenti”.

Roberto Giorgetti, capogruppo di Alleanza Popolare:
“Dal 2000 si sono susseguiti instabilità e successione di governi, con tutto ciò che ne è derivato. Credo che i sammarinesi nelle prossime settimane e mesi avranno modo di apprezzare in maniera evidente questa nuova legge elettorale che darà loro la possibilità di essere molto più presenti e incisivi nelle fortune del Paese. Tra le modifiche correttive della legge, in particolare, riguardo all’articolo 22, (l’informazione su programmi, coalizioni e candidati agli elettori) credo che possiamo dire di condividere la preoccupazione di limitare spese eccessive o appesantimenti burocratici per assicurare da un lato, un quadro di trasparenza e sicurezza ma, d’altra parte, anche non aggravare le casse dello Stato.
Gli emendamenti di Su hanno un contenuto più prettamente politico, chiedendo di intervenire sul voto estero. Non posso che ricordare l’impegno di Alleanza Popolare su questo fronte. Tutte le forze politiche non possono non riconoscere la necessità di un innesto di credibilità della politica, per cui è importante intervenire sul voto estero. Alla vigilia di una campagna elettorale che segnerà un cambiamento rispetto al passato, ritiene gli emendamenti certamente opportuni e sosterremo in particolare la non esplicazione di preferenza sull’elettorato estero”.

Romeo Morri, Popolari Sammarinesi: E’ importante nel corso delle prossime due settimane, apportare modifiche tecniche alla legge del 2007 che ha necessità di mettersi a punto. Oltre agli emendamenti di natura tecnica, di cui condivido impostazione del Segretario di Stato agli Affari Interni, abbiamo anche modifiche di natura politica, verso cui condivido molto di quanto detto dal consigliere Rossi. Ci sono nodi politici importanti da sciogliere in questa legge e gli emendamenti di Su sul voto esterno sono una proposta fondamentale. Con la riforma, da una parte abbiamo dato soluzione al problema dell’instabilità, costringendo la politica al bipolarismo. Ma sul mercimonio del voto estero, come Popolari ci siamo impegnati in questi anni, abbiamo denunciato fatti e situazioni nel 2006 e oggi in Consiglio ci ritroviamo a discuterne. Come Popolari avevamo un emendamento da presentare, ma aderiamo a quello proposto da Sinistra Unita. Votarlo è un passo positivo, un voltare pagina, dopo le tante occasioni perse dai sammarinesi, come il referendum sulla preferenza unica. Quindi, noi voteremo favorevolmente gli emendamenti tecnici portati a questa legge. Daremo ai sammarinesi la dimostrazione di un gesto di responsabilità politica”.

Marco Arzilli, Noi Sammarinesi: “Di fronte alla questione dei viaggi pagati agli elettori esteri ci troveremo di nuovo di fronte a una spaccatura ulteriore tra chi risiede all’interno e all’estero. All’interno c’è il voto di scambio, all’esterno c’è il problema di chi, in cambio del voto, usufruisce
di viaggi e prebende. Quest’articolo è presente nella legge elettorale. Noi abbiamo avuto qualcosa da dire alle modifiche che furono allora proposte dal Governo, ma la legge c’è. Sinceramente oggi l’idea che ci possano essere altre persone che aspettavano solo la data delle elezioni per organizzare i viaggi elettorali è una cosa inaccettabile. Siamo tutti consapevoli che chi fa oggi queste cose dovrebbe essere in galera, perché è contro la legge, chi ha ricevuto quei voti non dovrebbe sedere in quest’aula, non possiamo ritenere lecito il ruolo di chi ha ricevuto il mandato con questi voti,
perché va contro il principio stesso che ci permette di stare in quest’aula, cioè di essere al servizio del nostro paese per il bene comune. Siamo consapevoli che il malcostume e il malaffare non sono ancora stati affrontati in maniera forte, la questione morale è ancora da affrontare. No, quindi all’ennesimo scempio e a certe cose inaccettabili. Noi nel nostro manifesto fondante lo avevamo parlato di questa possibilità cioè di adottare drastiche misure per debellare all’interno della Repubblica il malaffare e il malcostume. Perciò voteremo questo emendamento, con
sofferenza, ma quando c’è bisogno c’è bisogno. Faccio appello ai colleghi perché, se passa oggi, questo non sia un atto politico ma una possibilità di costruire e di regolamentare definitivamente il voto estero. Ripartendo dal confronto con i cittadini residenti all’estero. Per ridare dignità a tutti
quanti”.

Glauco Sansovini (Alleanza Nazionale Sammarinese). “Siamo qui per emendare e votare una legge elettorale in modo che nel nostro paese si possa fare un salto di qualità e dare la possibilità ai cittadini di scegliere la compagine di Governo per la prossima legislatura. La legge, voluta fortemente dal Psd che la classificò come ‘la più bella del mondo’, potrà avere dei difetti, ma senz’altro è un grosso passo avanti per il nostro Paese, un cambio che anche i cittadini vogliono. Purtroppo in questi anni sono venuti alla luce tutti i mali della politica, le fibrillazioni che
hanno portato all’instabilità dei Governi e all’immobilismo della politica. Non sto a elencare i fatti sulle ultime consultazioni elettorali, una vergogna per i nostri cittadini. In questi anni è stato tutto fermo tranne gli scandali. Alleanza Nazionale ha sempre sostenuto questa riforma, perché
oltre ad essere un paletto contro i Governi che saltano il giorno dopo l’insediamento, è senz’altro un passo avanti. Diamo al popolo sovrano la possibilità di scegliersi il Governo. Ora, alcuni emendamenti andranno in porto spero, altri no, ma l’importante è che la legge passi per fare un
salto di qualità”.

Claudio Felici, capogruppo Partito dei Socialisti e dei Democratici: “Le premesse in questo dibattito di emendamenti prevalentemente politici come quelli di Su cambiano radicalmente la natura di questo comma, già di per sé complesso. La proposta degli emendamenti di Sinistra Unita è un tentativo di portare il dibattito sul piano politico più che tecnico come dovrebbe essere. Venire a dire che la cura dei mali dipende dagli emendamenti porta a creare una grande illusione e provocherà poi una grande delusione dai risultati. Se c’è immoralità nella politica, è dentro e fuori i confini e non si cura togliendo le preferenze agli elettori. Siamo sicuri davvero che sia l’occasione per fare un buon lavoro o è un episodio di rappresaglia politica? Togliere le indicazione della preferenza elettorale solo ad una parte elettorale non è legittimo, come già ribadito dalla sentenza del Collegio dei Garanti. Riportare la questione in questo contesto è responsabilità politica o solo accanimento terapeutico per dimostrare che l’immoralità politica si risolve così? Non è vero che gli emendamenti risolveranno i problemi, al contrario, se approvati, si creeranno forti conflitti e tensioni che a loro volta, porteranno evoluzioni contrarie in una fase successiva”.

Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà: “Noi siamo stati critici nei confronti della legge elettorale del 2007 perché, allora come oggi, riteniamo che la stabilità e la governabilità sia garantita solo dalla coesione, unico collante delle forze politiche. Governare il Paese non può essere demandato alla legge elettorale, il problema sta nel rinnovamento classe politica. In questa direzione, i Sammarinesi per la Libertà presenteranno diversi emendamenti con cui chiediamo di abrogare alcuni articoli della legge qualificata 2007. In pratica, chiediamo di abrogare tutti gli articoli, tranne la modifica del codice penale che ha inasprito le pene per il reato di voto di scambio e lo statuto delle opposizioni che condividiamo. Chiediamo in questo modo al Consiglio di confermare la riforma del 2007 o di tornare alla situazione del 2006. Un altro nostro emendamento è finalizzato invece a rinnovare la classe politica, introducendo l’ineleggibilità per chi ha ricoperto due, o in subordine tre, mandati consecutivi”.

Augusto Casali, segretario del Nuovo Partito Socialista: “Abbiamo firmato l’emendamento relativo al voto estero di Sinistra Unita. Sono anni che sosteniamo che il malcostume politico sia diffuso. Come promotori del Referendum per la riduzione delle preferenze, riteniamo che una sola preferenza avrebbe messo fine al sistema delle cordate. Ma la proposta referendaria non ha avuto esito, anche per l’alzata di scudi di molte forze politiche oggi un po’ pentite. Il problema è rimasto in tutta la sua gravità e riteniamo che l’emendamento di Su sia un rimedio estremo ad un male estremo che si è voluto colpevolmente ignorare e non affrontare. Non risolverà tutti i problemi, ma sarà comunque un lungo passo in avanti. Sono d’accordo, potevano esserci maggiori soluzioni, anche migliori, ma non si è voluto affrontare questo problema veramente. Noi abbiamo firmato questo emendamento e se verrà accolto, non saranno in tanti ad esserne dispiaciuti.

Loris Francini, capogruppo Partito Democratico Cristiano Sammarinese: “Siamo una forza politica che non cambia velocemente la propria posizione in base ai vantaggi del momento politico. Quando è stata discussa questa legge elettorale, avevamo detto che non ci sembrava un provvedimento fatto molto bene e oggi confermiamo il giudizio perché è necessario intervenire con miglioramenti tecnici e poi sono stati chiesti interventi politici. Confermiamo la nostra posizione politica chiara: non riteniamo che oggi, in questo particolare momento politico, non si possa riaprire la questione politica della legge elettorale. Al contrario, chiaramente, siano a favore degli interventi tecnici, a riguardo, abbiamo dato il nostro contributo per migliorarla. Ma ribadiamo la nostra posizione: è bene limitarci agli interventi di carattere tecnico. Non siamo contrari alla questione del voto estero, ma non ci sembra opportuno riaprire la partita politica, in questo momento. Oggi andiamo ad intervenire in maniera corposa su una legge elettorale, quando pochi giorni fa ci siamo tutti dimessi, siamo senza una maggioranza e senza un Governo di riferimento, a pochi mesi dalle elezioni. Ricordo bene la deliberazione del Collegio Garante che sollevava la questione sulla diversità di trattamento tra seggio interno e seggio estero, dubbi che ci sentiamo di sollevare. Ma ci pare molto una battaglia politica, giocata forse contro qualcuno, ma non ci pare che la situazione possa creare un clima sereno di confronto. Non abbiamo mai rifiutato il confronto per moralizzare il voto estero. Noi riteniamo valida la nostra proposta precedente alle elezioni del 2006, con la creazione di un doppio collegio elettorale. Dal nostro punto di vista, un governo si sarebbe preso la responsabilità di tale scelta politica, ma a questa proposta è stato detto ‘no’.
L’emendamento sull’articolo 7 non può trovare invece la nostra soddisfazione perché crea disparità di intervento verso i cittadini esteri, andrebbe a risolvere solo alcuni casi limitati”.

Giovanni Lonfernini, coordinatore Democratici di Centro: “Rispetto agli emendamenti di carattere tecnico, i Ddc sosterranno questo tipo di intervento, sia per permettere gli adempimenti elettorali, sia per permettere di adottare un testo unico che risolva le carenze materiali. Come Democratici di Centro riteniamo poi importante affrontare con forte senso di responsabilità il tema del voto estero, per mettere al bando certi comportamenti che hanno contrassegnato la vita politica degli ultimi dieci anni. Punto di partenza imprescindibile è avere regole del gioco che non siano un desiderata, vogliamo un confronto continuo tra le parti in campo. Siamo già in campagna elettorale con tutte le condizioni che ne derivano, non possiamo cambiare le regole nel corso dei giochi, queste si fanno con la massima condivisione e da gioco fermo. Il voto estero si affronta in maniera diversa, non con la deriva della politica che ha caratterizzato gli ultimi anni”.

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