Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici, intervento Marco Podeschi

Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici, intervento Marco Podeschi

Intervento Marco Podeschi
Consiglio Grande e Generale 15 luglio 2014
Comma 8 “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici”
 
Eccellenze, colleghi consiglieri,
 
il Consiglio Grande e Generale – ancora una volta – affronta  in un dibattito il tema della moralità, tema che almeno negli ultimi 6 anni è stato oggetto più volte di accalorati dibattiti in questa aula, oggetto di Commissioni d’Inchiesta, trattato in ordini del giorno che hanno anche espresso censura verso il comportamento di membri del Consiglio Grande e Generale.
Il titolo della discussione di oggi “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici”- esprime in modo molto diplomatico il senso della discussione – che era partita da un presupposto un po’ diverso.
L’iniziativa del Partito Socialista di avviare un dibattito alla luce di rilevanti eventi che hanno caratterizzato il Paese in questi ultimi mesi, partiva da un concetto che Unione Per la Repubblica ha espresso molto spesso negli ultimi mesi.
La Repubblica di San Marino è attraversata da una profonda crisi economica che il Governo attuale, come lo era chi ha governato fino al novembre 2012 – non è in grado di affrontare e risolvere con successo.
Solo 1 anno fa abbiamo esaminato e discusso in modo anche veemente la legge per il sostegno per lo sviluppo. A distanza di 12 mesi – mi sembra ancora di sentire echeggiare gli interventi dei consiglieri di maggioranza e i membri di governo che con enfasi annunciavano la rinascita del Paese.
Ci credevo poco – anche se come cittadino un poco ci ho sperato. Quando uno stato va male è difficile fare differenze fra maggioranza e opposizione, difficile gioire per le negative condizioni dell’economia, sterile pensare che dalle tragedie di uno stato si possa trarre le proprio fortune politiche.
Ma oggi ci troviamo purtroppo ancora qui, con un’economia sempre più in crisi e ora che penzola sopra le nostre teste anche la questione morale  coperta forse usata per esorcizzare paure o incapacità di una classe dirigente di uno stato – e non mi riferisco solo alla politica – di fare i conti con il proprio passato avendo la capacità di costruire un nuovo modello di sviluppo.
E’ un momento in cui si cerca di fare la lista dei “buoni e dei cattivi”, un momento nel quale qualcuno cerca di fare dei distinguo per smarcarsi da passati ora ritenuti ingombranti, invettive di chi dimentica di essere stato ospite di liste o partiti oggi coinvolti in questa bufera giudiziaria e aggiungo io giustizialista.
Mi ricordo i messaggi – strani che qualcuno nella calda estate del 2012 – mi lanciò per stare alla larga dell’Unione Per la Repubblica che sarebbe stata coinvolta o meglio sconvolta – da uno tsunami politico e giudiziario.
Messaggi che in una celebre regione d’Italia sono classificati con un aggettivo molto chiaro – messaggi che ho avuto l’impressione avessero anche l’obbiettivo di fare capire che forse – su alcuni argomenti il mio movimento tenuto posizioni molto forti. Una per tutte, l’aspra critica sul famoso bonifico di Banca Commerciale Sammarinese – oppure le posizioni tenute sull’affaire Cassa di Risparmio SOPAF – su cui oggi indagherà anche una Commissione d’Inchiesta e su cui per anni la vecchia maggioranza e l’attuale maggioranza hanno tenuto un atteggiamento di distanza verso una questione imbarazzante – come appare dalle famose registrazioni ancora oggi presenti su YOUTUBE in cui un membro di Governo spiegava, con un piglio quasi da banchiere, su come la più grande e antica banca della Repubblica doveva affrontare certi eventi.
Eventi che ricordo sono costati centinaia di milioni di euro a questo paese, milioni che si è cercato di rimuovere dalla memoria collettiva – come se tutto l’immenso pasticcio intorno a Cassa di Risparmio – oltre al danno d’immagine non abbia provocato ingenti danni economici alla collettività.
In questo la politica ha avuto una parte attiva – nel settembre 2009 il Consiglio Grande e Generale nominò un suo membro Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio SUMS, con una scelta legittima dal punto di vista istituzionale e politico, ma che ancora oggi mi sorprende per la facilità con la quale la politica decise di mettere un suo rappresentante a capo – di fatto – di un istituto bancario.
Ma tornado al sottile fil rouge di questo dibattito ovvero “l’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici”  gli avvenimenti da citare in questi 10’ sarebbero a decine – forse a centinaia e molti, per lo più, sono noti a tutti.
Ma ci sono fatti su i quali mi auspicherei che in questo nuovo rinascimento morale si facce definitiva chiarezza, che telegraficamente citerò:
  Alfa, Beta, Gamma i nomi criptati dagli ex vertici di Banca Centrale di membri del Congresso di Stato che fecero indebite pressioni su alcune questioni afferenti il settore finanziario;
  Vicenda Fingestus: un tourbillon di nomi, società, vicende, legami anche romani;
  Commissione Fincapital, come è andata a finire? A parte qualche processo del lavoro fatto dalla commissione non si più sentito parlare;
  Bonifico milionario partito da Banca Commerciale: perché il bonifico fu autorizzato resta e è ancora un mistero;
  Colombelli – Minutillo – Galan: l’indagine italiana sul Mosè ha più volte chiamato in causa San Marino, i primi 2 avevano frequentazioni a livello elevatissimo in ambito politico istituzionale a San Marino;
  Nomina di Antonio Gumina a consulente della Segreteria di Stato per le Finanze: a parte i formalismi della delibera del Congresso di Stato sfugge i motivi e l’opportunità di una nomina del genere;
  Bisagnani e P4: i legami politici e non solo con ambienti istituzionali, logge massoniche deviate, servizi di intelligenze con esponenti politici sammarinesi;
  Vicenda E-VOX: attività giudiziarie con perquisizioni anche nella Repubblica di San Marino con “fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambienti politici”.
Questi sono solo alcuni argomenti, alcuni anzi quasi tutti oggetti di indagini giudiziarie estere che ha San Marino – non si capisce perché hanno avuto solo un’eco ovattata.
Non dimentico tutta la questione relativa al contro Mazzini sulla quale auspico presto venga attivata una commissione d’inchiesta che affronti l’argomento – e non solo questo – definendo in ambito politico e istituzionale eventuali responsabilità.
Faccio accenno volutamente all’ambito politico istituzionale poiché è mia impressione, Eccellenze e Colleghi Consiglieri, che nel convulso momento che stiamo vivendo si stia mescolando volontariamente o involontariamente – è una questione di punti di vista – politica e giustizia, giustizialismo con moralismo, ipocrisia con la vendetta di chi vuole colpire il potente in disgrazia o peggio di chi con scientifica precisione vuole trarre il massimo vantaggio politico da una situazione che rischia di travolgere tutto il Paese.
Personalmente non sono preoccupato per l’accertamento delle verità in sede giudiziaria, ne per i giudizi morali che potranno essere espressi in politica, mi inquietano atteggiamenti, riflessioni che denotano scarsa concezione della divisione dei poteri dello Stato e un richiamo all’etica nella politica solo ora che la nave imbarca acqua.
Ci sono forze politiche che storicamente hanno improntato la propria azione politica su questo argomento che per anni – con coerenza – hanno in quest’aula portato avanti azioni politiche e nel paese manifestato il proprio forte disagio. Ci sono esponenti politici – giovani e non più giovani che dimenticando origini, militanza politica oggi cercando di erigere una barriera – difficile da costruire – fra passato (passato recente in alcuni casi o recentissimo in altri) e presente, distinzione che può reggere nell’eloquio di quest’aula ma è difficilmente argomentabile nel Paese.
Non si può intervenire in un “Dibattito sull’emergere di fenomeni che hanno coinvolto alcuni ambiti politici” facendo finta di niente di fronte a registrazioni che tirano in ballo membri di governo attuali in vicende oggetto in questo momento d’indagini giudiziarie italiane.
Non si può prendere la parola ignorando che potrebbero esistere conversazioni fra membri dell’attuale governo e persone coinvolte nell’inchiesta che ha portato alla richiesta di arresto dell’On. Giancarlo Galan nelle quali non si parla di burraco o di come un console deve svolgere il proprio mandato per tutelare gli interessi della Serenissima Repubblica di San Marino.
Come non si può ignorare che di fronte a quanto accaduto e forse ancora accadrà sul fronte giudiziario esistono ancora i diritti della persona, il diritto della presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado di giudizio, lo stato di diritto che punisce chi sbaglia ma tutela anche i diritti delle persone, un autonomo sistema giudiziario che non penso abbia necessità degli incitamenti della politica ma debba sempre, oggi, come ieri, come dieci o venti anni fa fare sempre il proprio dovere con imparzialità, rispetto delle leggi.
A fronte di tutto questo – in una situazione di forte emotività generale – ritengo che chi fa parte di questo organismo debba pensare anche a come il Paese può uscire da tutto ciò.
Alle questioni giudiziarie ci penserà alla Magistratura ma ritengo sia compito dell’organo legislativo ed esecutivo tracciare le linee di sviluppo per un Paese smarrito, assuefatto alla crisi economica in crisi d’identità.
Ciò in cui ha fallito la politica in questi anni è di non essere riuscita a costruire un modello di sviluppo originale e stabile per il paese, modello accettato dalla vicina Italia e comunità internazionale. Una politica che a parte alcune sua parti ha con questa legislatura governato il paese negli ultimi 30 anni in tutte le sue articolazioni.
I risultati ora dove sono?
Di fronte alla disoccupazione, aziende che chiudono, tasse che aumentano, una manovra finanziaria per il 2015 che potrebbe essere pesantissima qual è la risposta del Governo e maggioranza che con orgoglio nel dicembre 2012 dicevano in quest’aula che si era aperta una nuova fase?
Dov’è il cambio di passo? Dov’è il paese delle opportunità? Dov’è la discontinuità con il passato tanto invocata da alcuni leader della maggioranza e mi pare miseramente naufragata in un governo che procede al, “passo del gambero”.
Io sto ancora aspettando e mi aspetto – anzi spero – che questo dibattito non termini con il solito ordine del giorno che dice tutto e il contrario di tutto o sia ricordato per mirabolanti arringhe o accuse al vetriolo – ma possa portare a un punto fermo e che soprattutto il primo tentativo che la politica ha fatto, e mi riferisco alla Commissione CARISP SOPAF – per fare chiarezza non naufraghi fra le manovre che qualcuno fuori da quest’aula sta facendo per nascondere verità forse imbarazzanti.
 

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