Dichiarazione di Simone Celli, Segretario del Psrs, sul momento politico

Dichiarazione di Simone Celli, Segretario del Psrs, sul momento politico

Dichiarazione Simone Celli (Segretario Psrs):
L’ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Commissione Finanze relativo agli interventi sollecitati dal Fondo Monetario Internazionale rappresenta un passaggio politico particolarmente rilevante. Infatti, di fronte ad una crisi di sistema senza precedenti che sta determinando un generale impoverimento del Paese, le forze politiche – di entrambi gli schieramenti – hanno dimostrato un apprezzabile senso di responsabilità condividendo l’impegno ad intraprendere senza tentennamenti il percorso virtuoso orientato al risanamento del Paese. Si poteva fare di più, soprattutto sul piano della trasparenza, questo è fuor di dubbio. In tal senso, il documento elaborato da Psrs, Upr e Su avrebbe meritato maggiore attenzione. Ma non sarebbe corretto sottovalutare il passo in avanti materializzatosi con la proposta – sostenuta da tutte le rappresentanze consiliari – che con estrema chiarezza fornisce all’esecutivo le linee di indirizzo politico necessarie alla messa in sicurezza di San Marino sul piano economico e finanziario.
Quando si compiono riflessioni politiche di carattere generale, infatti, non si può trascurare la realtà in cui quotidianamente si devono confrontare i nostri concittadini. Una realtà contraddistinta da enormi criticità. A partire dal gravissimo problema rappresentato dalla disoccupazione, che sta crescendo in maniera inesorabile raggiungendo livelli di assoluto allarme. La precarietà del lavoro e l’incertezza del futuro sono diventate la normalità nella vita dei giovani, delle donne e degli ultracinquantenni, essendo queste le fasce meno protette e più esposte alla crisi in atto. Il pericolo di un devastante conflitto sociale è reale, non lo si può negare. Per queste ragioni ritengo indispensabile superare la stagione del “tutti contro tutti”, dei comunicati auto elogiativi del Patto e della competizione filo-governativa di alcune forze di minoranza, che poco o nulla ci azzeccano con le drammatiche sofferenze attraversate dalla nostra Repubblica. Serve uno scatto in avanti da parte della politica nella sua interezza, a prescindere dai ruoli istituzionali attualmente ricoperti. L’obiettivo di fondo deve essere l’emersione di una forte unità di intenti su un piano strategico essenziale che miri a gestire nel modo migliore l’odierna fase di emergenza. Il completamento del percorso di accreditamento internazionale (normalizzazione dei rapporti con l’Italia ed integrazione europea), il contenimento della spesa pubblica, la definizione di un nuovo modello di sviluppo basato su legalità e trasparenza, la concretizzazione del riassetto organizzativo della pubblica amministrazione che tenga conto dei principi dell’efficienza e dell’economicità dei servizi erogati, la realizzazione di un progetto di consolidamento e di sviluppo del settore finanziario facendolo uscire dall’attuale isolamento e l’individuazione di forme di sostegno a favore delle fasce sociali più deboli possono essere i principali punti, ovviamente non esaustivi, su cui costruire una nuova fase politica all’insegna di una generale assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze disponibili al cambiamento, al rinnovamento e alle riforme.
A questo proposito l’ordine del giorno approvato in Commissione Finanze può diventare la grande opportunità per intraprendere da subito un confronto leale tra tutte le forze politiche in nome del supremo interesse del Paese. E’ fondamentale che la ragion di Stato prevalga sui balletti e sul teatrino della vecchia politica. Nell’ultima seduta della Direzione, il Psrs ha parlato chiaramente di fase di armistizio tra maggioranza ed opposizione. A distanza di qualche giorno riaffermo la validità e la necessità di tale posizione, peraltro sostenuta – seppur con forme e in tempi differenti – anche da Psd ed Upr. A mio parere, è l’unica via percorribile per contrastare il declino e per tentare di dare una prospettiva seria e credibile al nostro Paese. Non è, quindi, il tempo per ragionare su formule ed equilibri alternativi all’una o all’altra coalizione. E’ il tempo di trovare coesione ed unità di intenti con le forze responsabili e disponibili a dare un contributo effettivo alla salvezza del Paese.
L’impegno mio e del movimento socialista sarà totale ed incondizionato affinché si possa costruire una San Marino dove le raccomandazioni e il clientelismo vengano sostituiti con il merito, la competenza, la creatività e la professionalità; dove la discrezionalità sia rimpiazzata dallo stato di diritto; dove venga mantenuto un adeguato livello di sicurezza sociale a fronte di un inesorabile avanzamento delle disuguaglianze; dove l’illegalità e il malaffare diffusi vengano contrastati ferocemente praticando una gestione della cosa pubblica basata sulla trasparenza, sul rispetto delle leggi e sull’onestà. 
Sono certo che a livello politico e nella società civile ci siano le risorse per far si che queste parole non rimangano lettera morta e che, quindi, si possa avviare un ragionamento serio e costruttivo finalizzato a ricercare le convergenze più ampie possibili su un progetto di ricostruzione nazionale.
San Marino, lì 19 aprile 2012
 

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