Dichiarazioni di Antonello Bacciocchi ex Segretario di Stato al Turismo in merito ai rapporti con l’Italia.

Dichiarazioni di Antonello Bacciocchi ex Segretario di Stato al Turismo in merito ai rapporti con l’Italia.

Le notizie che vengono dall’Europa a riguardo della possibile inclusione di San Marino nella black list dell’OCSE, i blocchi quotidiani della Guardia di Finanza italiana ai confini sammarinesi, le dichiarazioni dei vertici della Guardia di Finanza circa la ‘pericolosità’ della presenza di San Marino, gli articoli di stampa italiana ed estera che spesso presentano una immagine sbagliata e informazioni errate sul nostro Paese, le trasmissioni televisive di emittenti italiane pubbliche o private che attaccano sistematicamente uno Stato estero come il nostro senza che nessuno di San Marino sia presente per far sentire la voce dello Stato, le azioni messe in campo da qualche settore della magistratura italiana contro banche sammarinesi, l’atteggiamento della Banca d’Italia che ha classificato come extracomunitari i nostri istituti di credito, sono quanto mai evidenti dimostrazioni dell’attacco in atto al nostro Paese e della necessità che a questo attacco corrispondano reazioni appropriate e difesa energica della nostra sovranità e del nostro diritto di autodeterminazione e autonomia.

Di fronte a questi evidenti elementi, a cui potrebbero aggiungersene tanti altri, non c’è stata invece fino ad oggi alcun tipo di reazione da parte del Governo, anzi!
Abbiamo assistito solo a dichiarazioni che hanno avallato e dato ragione a qualunque accusa o azione contro San Marino. Questo è molto grave!

Non si pretende che il Governo scenda in campo per difendere tutto e tutti, ma deve agire con fermezza e decisione per difendere lo Stato e le sue prerogative. San Marino ha 1700 anni di storia e lunghi secoli di libertà e democrazia. Tutti gli interlocutori esterni, e ancora meglio quelli più vicini, devono rispetto alla nostra sovranità e non possiamo permettere a nessuno di trattarci come un Protettorato o di volerci ridurre come un Protettorato.

L’approccio del Governo sammarinese nel rapporto con l’Italia è rinunciatario, timoroso e privo di sostanza. Non c’è stato nessun sussulto nè di orgoglio nè di dignità.
E’ stata la Corte di Cassazione Italiana a dare ragione a San Marino: sono stati i Parlamentari italiani a lamentare il cattivo trattamento dell’Italia verso di noi.
E il Governo sammarinese? Assente, non pervenuto. Alcuni Segretari di Stato vanno a Roma e portano a casa ordini che vengono immediatamente eseguiti alla lettera.

Come si può pensare all’efficacia di nuovi Accordi con l’Italia se non siamo in grado di far valere quelli già fatti e tutt’ora in vigore? Come possiamo pensare di portare a casa dei risultati positivi se il Governo è così inerte, remissivo e privo di nerbo?
Ci dobbiamo aspettare che l’Italia ,vista l’inconsistenza della nostra reazione, ci proponga degli accordi capestro?
Saremo penalizzati e ridotti come un comune italiano?
Cosa sta facendo il Governo per tutelare il diritto di esistere di San Marino rispetto all’Italia e all’Europa?

Un Governo, il nostro, che si è presentato come il toccasana per tutti i problemi; ha sostenuto che con l’Italia bastava cambiare gli interlocutori e tutto si sarebbe risolto; ha annunciato un ‘nuovo corso’ nei rapporti italo-sammarinesi; ha preannunciato l’arrivo di ‘buone notizie’ dall’Italia; ebbene NULLA di tutto ciò è risultato veritiero. Tutte balle per incantare gli sprovveduti ma che ormai sono ampiamente smascherate.

Rimarrebbe una unica strada: una azione comune e condivisa delle forze politiche, delle forze sociali ed economiche, della società civile per fare quadrato di fronte agli attacchi, non solo e non tanto al nostro sistema economico, ma a San Marino quale Stato autonomo e sovrano. Quando si organizzano trasmissioni televisive dal titolo: a cosa serve San Marino?, è chiaro dove si vuole andare a parare. Bisogna essere consapevoli del pericolo e mettere in campo iniziative conseguenti, facendo gioco di squadra, reagendo, facendo proposte, agganciandosi all’ Unione Europea, . . . .

Sono certo che il Governo e la maggioranza non saranno in grado di fare nulla di tutto questo, ma la responsabilità che si assumono è veramente grossa!

San Marino, 19 Marzo 2009

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