Rassegna stampa – In Consiglio Matteo Casali di Rf riferisce lo stato del progetto e richiama a un approccio complessivo.
Nonostante le piogge degli ultimi giorni l’emergenza idrica non è ancora stata revocata. La piccola Repubblica indipendente lo è ben poco quando si parla di autonomia idrica ed energetica. Dai dati dell’AASS emerge infatti una dipendenza dalle risorse idriche italiane del 95%. L’argomento è cruciale e il dibattito è rientrato anche in Consiglio, con l’intervento del Consigliere Matteo Casali di Rf, che contando delle sue competenze tecniche, ha portato in aula lo stato dei lavori – o meglio degli studi.
“L’estendersi di aree siccitose è un problema mondiale che ormai ci coinvolge e sul quale è bene non scherzare”, ha affermato Casali. Per questo l’invaso artificiale sul torrente San Marino in località Gorgascura, viene “visto come unica soluzione delle ricorrenti crisi”, per quanto presenti insidie da non sottovalutare. “La carenza d’acqua a San Marino dev’essere affrontata con un approccio complessivo, del quale la realizzazione dell’invaso può essere certamente un importante tassello.
Ma prima di esporre tale approccio mi preme comunicare lo stato dell’arte degli studi tecnici relativi a quell’opera.
È noto che il fabbisogno idrico della Repubblica si attesta a 3,6 mln di metri cubi all’anno, e che l’approvvigionamento idrico dipende al 95% da fonti estere”. Il Consigliere riporta i due più importanti e recenti studi sulla realizzabilità del suddetto invaso: “Un corposo studio di fattibilità, detto ‘studio Beta’, condotto negli anni 2011-2013 sotto l’egida dell’AASS, che approfondisce l’ipotesi della realizzazione di una diga ad arco sulla forra di Gorgascura, per una capacità di invaso di 1.5 mln di metri cubi ed un costo stimato di 35,1 mln di euro.
La relazione geotecnica a monte dello studio evidenzia, però, rischi legati alla filtrazione ed al trasporto solido: in parole povere alla capacità dell’invaso di trattenere l’acqua ovvero di interrarsi in tempi non lunghi a causa del trasporto di materiale del torrente San Marino. Lo studio ha comunque un esito positivo, ipotizzando interventi di mitigazione dei suddetti rischi (prelago e bypass) la consistenza dei quali continua comunque a destare preoccupazione: si tratterebbe infatti di vedere in prospettiva inficiata la funzionalità dell’opera.
Il secondo approfondimento è stato concluso nel giugno 2023 dall’UniRSM su commessa dell’AASS: si tratta di uno studio non di fattibilità tecnica, ma di bilancio idrico ed economico che, in conclusione, si focalizza sull’ipotesi di realizzazione di un invaso in località Gorgascura della capienza di 2.1 mln di metri cubi, descrivendo diversi scenari di possibile utilizzo: il primo di questi scenari evidenzia che la Repubblica, basandosi solo sull’utilizzo di quell’invaso, non conseguirebbe una autonomia dal punto di vista idrico. Tutti gli scenari evidenziano tuttavia i benefici che verrebbero apportati al sistema”.
Per quanto riguarda i costi delle si presentano variabili dai 48 ai 138 mln di euro. Un invaso che possa garantire alla Repubblica una quantità di acqua ben superiore all’attuale 5% è pertanto caldeggiata dal Consigliere, che perà sottolinea l’importanza di procedere ad un’analisi tecnica approfondita, legata soprattutto ai rischi di eventuali danni irreparabili (i già menzionati rischi di filtrazione e trasporto solido).
“In tema di Approvvigionamento occorre tuttavia anche consolidare i rapporti contrattuali, gli accordi e le compartecipazioni con i fornitori esteri, di cui comunque, dicono gli studi finora condotti, non potremo fare a meno anche nella migliore delle ipotesi.
Occorre inoltre avviare immediatamente, come anche il recente studio della UniRSM suggerisce indicando addirittura le aree idonee, la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento in territorio, attività che potrebbe essere avviata e conclusa in breve tempo con l’impiego di modeste risorse economiche”.
Attendendo questi studi, viene sottolineata l’importanza di realizzare piccoli invasi a scopi irriguo e per uso privato, e parallelamente focalizzarsi sul riciclo dell’acqua per un suo riutilizzo specialmente in ambito industriale.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23