Dipendenti del Gruppo Credito Sammarinese

Dipendenti del Gruppo Credito Sammarinese
COMUNICATO STAMPA
San Marino, 13 ottobre 2011
I Dipendenti del Gruppo Credito Sammarinese  esprimono profondo disappunto ed un forte risentimento riguardo alla “soluzione di sistema” adottata per il salvataggio dei depositi del nostro Istituto, perché non sono stati minimamente considerati i nostri destini e quelli delle nostre famiglie.
Solo in una riunione tenutasi ieri sera con le rappresentanze sindacali e dei lavoratori, con Banca Centrale ed alcuni Membri di Governo, abbiamo  saputo che il nostro  destino è costituito, nell’immediato, dalla mobilità in seguito alla liquidazione coatta amministrativa.
Tutto il resto, compreso il nostro futuro, consiste solo in vaghe promesse.
Nel Decreto Legge  11 ottobre 2011 n.169 – “Misure urgenti a sostegno di operazioni a tutela dei risparmi”, attivato per fare fronte a situazioni qual è quella in cui ci siamo trovati,  non vengono individuate o proposte soluzioni per gestire e tutelare il futuro dei dipendenti degli Istituti di credito; anzi i lavoratori del settore bancario e finanziario non vengono neppure nominati !
Durante la definizione del piano di “salvataggio” non si è tenuto nessun incontro con le organizzazioni sindacali e tantomeno con le rappresentanze sindacali dei dipendenti per trovare una soluzione lavorativa ai 32 dipendenti del gruppo Credito Sammarinese. Questo modo di gestire una situazione così complessa e delicata è assolutamente inaccettabile.
I dipendenti del Credito Sammarinese e della Polis chiedono con forza al Governo di modificare, integrandolo, il Decreto Legge n. 169 prevedendo in uno specifico articolo degli incentivi contributivi e fiscali a favore delle Banche che intervengono in operazioni a tutela del sistema e che assumono i dipendenti dei settori bancario e finanziario, che perdono il posto di lavoro a seguito delle procedure di liquidazione coatta amministrativa.
Una “soluzione di sistema” deve  essere improntata ai principi di solidarietà, alla tutela dei soggetti più deboli, in particolare dei dipendenti, tutto questo non emerge neanche lontanamente nella soluzione delineata e nei metodi utilizzati fino ad oggi.
Proprio perché il problema del Credito Sammarinese  in quanto soggetto vigilato è un problema del “sistema”:  non si può fare finta che i dipendenti non facciano parte del “sistema bancario” di questo Paese.
Non accettiamo che indirettamente ci  vengano addossate le responsabilità di un “sistema”, non possiamo accettare di essere  gli unici ad essere colpiti  direttamente da un problema di “sistema”.
Noi e le nostre famiglie paghiamo per responsabilità che non sono le nostre.
Attiveremo tutte le forme di lotta e mobilitazione praticabili per salvaguardare i nostri diritti e la nostra dignità di lavoratori, di padri e di madri di famiglia.
I Dipendenti del Gruppo Credito Sammarinese
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