La questione degli ammortizzatori sociali per i dipendenti Delta che sembrava, almeno parzialmente, risolta con la firma del ministro italiano dell’Economia Giulio Tremonti del
decreto specifico per il settore finanziario, pare nient’affatto risolta a leggere un trafiletto di Libero Mercato.
Ci sarebbe, infatti, di mezzo il finanziamento del fondo.
Si legge su Libero Mercato: ‘si tratta di una cassa integrazione, il cui costo è a carico della banca del Titano. Ma i vertici di San Marino non sembrano disposti a pagare e così il meccanismo rischia di franare.‘
La notizia su riportata non ha alcun fondamento. Non si vede come la Carisp San Marino possa essera chiamata a finanziare un fondo creato da un decreto italiano a favore di dipedenti di società italiane. Potrebbe essere frutto di una battuta raccolta nell’ambito della protesta dei dipendenti Delta tornati a manifestare, ieri, sotto la Sede di Banca d’Italia, chiedendo all’Istituto di Mario Draghi ‘l’assunzione di responsabilità’ per trovare una soluzione per la savaguardia dei posti di lavoro. Oggi nuova riunione, con i tre commissari straordinari che hanno attivato la procedura di liquidazione. I commmissari hanno annunciato ai sindacati esuberi per 550 dipendenti più altri 50 con contratti a termine