Direttivo Fli-Csu. Trincea lavoro: numeri sconfortanti

Direttivo Fli-Csu. Trincea lavoro: numeri sconfortanti

“La Repubblica si salva se si salva il lavoro”. E’ un SOS in piena regola quello lanciato dai segretari della FLI-CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici. I numeri presi in esame durante il direttivo della Federazione Industria consegnano del resto un quadro sconfortante: durante il 2012 i licenziamenti sono stati 550, mentre nei primi mesi di quest’anno hanno già superato quota 100.

Un tonfo occupazionale accompagnato da un progressivo impoverimento del Fondo Ammortizzatori Sociali, fondo pagato da imprese e lavoratori per sostenere disoccupazione, cassa integrazione e mobilità.

Nel corso del 2011 il passivo è stato di 5 milioni, mentre i dati non definitivi indicano un notevole aumento per il 2012, aumento destinato a trascinarsi anche per quest’anno.

“Siamo ormai al limite – fanno sapere Merlini e Felici – anche perché da tre Finanziarie una parte consistente delle risorse del Fondo ammortizzatori sociali, circa 4 milioni all’anno, vengono utilizzate per finanziare le spese sanitarie e il vorticoso aumento dei licenziamenti sta prosciugando i residui attivi accumulati nei decenni passati”.

Per i segretari della Federazione Industria l’emergenza lavoro è insomma al primo posto: “Va immediatamente tamponata l’emorragia occupazionale e poi avviata una robusta terapia di rilancio”.

Primo intervento: potenziare la rete di protezioni sociali con una tassa di scopo a carico dell’intera collettività. “Il Fondo di Solidarietà per i disoccupati previsto dall’ultima Finanziaria pesa ancora una volta sulle spalle dei lavoratori, un campo di azione troppo ristretto e limitato, oltre che ingiusto, perché reperire le risorse solo con prelievi mensili dalle buste paga dei lavoratori dipendenti significa rimandare la realizzazione di questo fondo di almeno un anno, un anno mezzo. L’emergenza occupazionale è in realtà una urgenza sociale che va affrontata da tutti con una tassa di scopo che in pochi mesi metta a disposizione risorse per estendere e aumentare le tutele previste dagli ammortizzatori sociali”.

Secondo intervento: mettere in campo un piano straordinario per il lavoro. “La lezione di questi durissimi anni di crisi – concludono i segretari FLI-CSU – è una sola: l’ economia reale è il vero motore dello sviluppo. Va dunque messo in campo un piano industriale in grado di sostenere le storiche realtà produttive sammarinesi e attirare nuove investimenti, anche estrapolando dalla Riforma Tributaria il capitolo incentivi-assunzioni che oggi pesano ancora una volta sul Fondo ammortizzatori”.

 

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