Domani riprende, presso il tribunale commissariale della Repubblica di San Marino, il processo, per falso in atto pubblico, nei confronti di Marcello Biagioli, ex comandante della Gendarmeria sammarinese, ed il figlio Carlo, avvocato notaio.
I Biagioli sono accusati di aver modificato un rapporto di servizio stilato da due gendarmi (ed all’insaputa di questi) al fine di creare un alibi a certo Stefano Virgili (indicato talvolta come membro della Banda della Magliana), sotto processo in Italia per una supposta partecipazione al furto al caveau del Palazzo di Giustizia di Roma.
Invano la difesa dei Biagioli ha sollevato una questione istituzionale tentando di sospendere il processo in attesa di un pronunciamento del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme. Il Commissario della Legge, Vittorio Ceccarini, ha accolto le tesi del Procuratore del Fisco, Roberto Cesarini e respinto la richiesta.
Va ricordato che i due gendarmi, Graziano Valli e Sauro Volpinari, coinvolti nella vicenda, assistiti dall’avvocato Gianna Burgagni si sono costituiti parte civile contro i Biagioli.
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