Domani avrà luogo la prima seduta del Congresso di Stato dopo lo scivolone di giovedì sera in Consiglio quando la maggioranza di governo, formata da Partito dei Socialisti e dei Democratici, Alleanza Popolare, Sinistra Unita e Democratici di Centro, non è riuscita a bloccare un ordine del giorno della minoranza approvato con 29 voti contro 25.
Le difficoltà questo governo ha cominciato ad incontrarle fin dalla sua nascita il 28 novembre 2007.
Da allora i vertici di Psd, Ap, Su e Ddc sono passati da un incontro all’altro nel tentativo di trovare una linea comune da portare avanti. Senza successo. Questioni fondamentali come i giochi, le residenze, i rapporti con l’Italia non trovano soluzione.
D’altra parte nessuno dei quattro partiti della maggioranza finora ha deliberato di ritirare la propria delegazione di governo, come è avvenuto nell’ottobre 2007, quando Su ha rotto gli indugi a seguito di una votazione negativa in Consiglio sul giusto o equo processo.
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