Donne e dipendenza da shopping: sabato convegno a Rimini

Donne e dipendenza da shopping: sabato convegno a Rimini

Sono soprattutto donne, intorno alla
trentina, con redditi annui tra 15mila e i 30mila euro. Tra loro
c’e’ la signora che ha comprato per tre volte di seguito lo
stesso paio di costosissime scarpe Prada. Ogni volta, presa dal
senso di colpa, le buttava via: ma poi correva a riacquistarle.

Oppure c’e’ l’impiegato che ha chiesto in banca un finanziamento
da 40mila euro per potersi permettere le migliori griffe
dell’abbigliamento sportivo
.
Sono due casi tra i tanti di
“compulsive shoppers” che gli psicologi incontrano sempre piu’ di
frequente. Consumatori fuori controllo, vittime di un impulso che
li porta a spendere anche piu’ di quanto guadagnano, fino a
rovinarsi. Fino a correre da uno psicoterapeuta per chiedere
aiuto: “Non riesco a fermarmi”.

Se ne parlera’ sabato 23 maggio a Rimini, durante un
convegno promosso dall’assessorato alle Politiche sociali della
Provincia sulle nuove forme di dipendenza senza uso di sostanze:
dal gioco d’azzardo ai “forzati” di Internet e del sesso on line,
fino appunto agli “shoppers” compulsivi.
Un primo identikit di
questi ultimi lo ha tracciato una ricerca, condotta con
questionari anonimi somministrati on line da tre Universita’
(Bologna, Milano, Genova),
che Roberta Biolcati illustrera’ al convegno.
“Un fenomeno in aumento- racconta Roberta Biolcati, psicologa
e ricercatrice all’Universita’ di Bologna- che in genere viene
visto dai media in maniera bonaria e ironica, come nel bestseller
‘I love shopping’ di Sophie Kinsella. Ma quando il piacere di
comprarsi qualcosa si trasforma in impulso incontrollato e in
dipendenza, si tratta di un problema di interesse medico e
clinico”.

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