Sull’onda emotiva della rapina e del sequestro – veri o presunti – avvenuti ieri davanti a una banca di San Marino, a Dogana, a due passi dal confine, i media italiani colgono l’occasione per mettere nel mirino tutto il sistema bancario e finanziario sammarinese.
Ecco ad esempio cosa scrive oggi in proposito Il Resto del Carlino: ‘la Dogana di San Marino è, in piccolo, la piazza-d’affari di Milano. Dalle dodici banche operanti su un territorio di 60kq, quasi la metà hanno sedi lì, le altre sono filiali di altri istituti ubicati all’interno. Tutti concentrati a poche centinaia di metri, a volte a pochi passi dal confine con l’Italia; come pure diverse fiduciarie e finanziarie, società varie, studi legali e commerciali. ‘.
Il trafiletto continua: ‘negli sportelli bancari (uno ogni 576 abitanti) spuntati come funghi sulla linea di confine corre parecchio danaro. Dalla riviera romagnola si arriva in un quarto d’ora d’auto. Per molti italiani una opportunità, anzi un’attrazione fatale ‘.
In un altro articolo si dice che la direttrice della Asset Banca , da cui era stato fatto il prelievo oggetto della rapina, ha opposto – come da legge –
‘il segreto istruttorio‘ alla Squadra Mobile di Rimini che voleva informazioni sull’intestatario del conto su cui l’operazione di prelievo era stata fatta