Due uomini creativi al servizio della Sums Femminile per generare cambiamenti a San Marino

Due uomini creativi al servizio della Sums Femminile per generare cambiamenti a San Marino

Alcune idee per la Sums Femminile da uomini creativi della Repubblica di San Marino.

“In un’epoca di rapidi e sconosciuti scenari, diventa preziosa la capacità di generare cambiamenti”, dichiara la Sums femminile, la quale fa sapere in una nota di stare “riflettendo sulla potenzialità di produrre idee, talune normali, talune originali, con il contributo di donne e di uomini, affinché ci sia ascolto da parte dei decisori, in modo tale che talune idee possano diventare progetti e risultati concreti”.

Il mercatino delle idee, “promosso dalla Sums per la scorsa domenica 22 maggio, accanto all’invito ai giovani e alle persone creative di farci conoscere le loro idee, ha reso possibile questo contatto, queste relazioni”. Infatti due uomini creativi, Luigi Di Paolo e Daniele Cesaretti, “ci hanno scritto e hanno sinteticamente esposto le loro idee. Il nostro compito successivo è stato di dare visibilità alle loro idee e ai loro pensieri”.

Le idee di Luigi Di Paolo, “convinto che ogni idea viene generata da un sogno, che se affrontato nella realtà con decisione, metodicità, progettualità e fiducia, risulterà alla fine vincente”.

  • Project Finance: “Di Paolo vorrebbe parlare di Project Finance, il sistema di finanziamento delle infrastrutture a lungo termine nell’ambito dei progetti industriali e dei servizi pubblici, attraverso l’intervento della struttura finanziaria per sostenere i progetti e per rimborsare gli stessi attraverso i flussi di cassa che i progetti generano o vengono strutturati per generare. In tal modo non si creerebbe debito pubblico, ma potrebbe diventare possibile la proprietà dell’opera al termine del progetto produttivo/finanziario rivolto alla realizzazione di infrastrutture necessarie per essere volani di crescita economica e di benessere generale. Bisogna in tale direzione avere o creare le capacità interne per gestire correttamente questi progetti“.
  • Fotovoltaico e impianti eolici: “Un gruppo di appassionati e di professionisti del fotovoltaico sono presenti a San Marino. Hanno da tempo già realizzato i primi risultati di dare autonomia energetica ad alcuni nuclei familiari e buone prospettive all’obiettivo della viabilità elettrica. Il progetto, secondo Di Paolo, dovrebbe trovare maggiore attenzione presso i decisori pubblici e maggiore applicazione per espandere la capacità energetica di un territorio”.
  • Smaltimento dei rifiuti: “L’idea che chiede Di Paolo è la seguente: San Marino vuole entrare nel circuito dell’economia circolare o vuole restarne fuori? C’è la volontà di vendere i materiali riciclabili, plastica, legno, ferro, alluminio ed altro ai consorzi del riciclo e questo percorso potrà essere gestito dallo Stato così che ne riceva i benefici, per compensare gli elevati costi dello smaltimento? C’è la volontà di realizzare un inceneritore con l’utilizzo dei rifiuti, seguendo l’esempio della città di Brescia? I moderni sistemi di filtraggio, tutelano l’ambiente e la comunità. Perché non agire?”.
  • Depurazione delle acque: “Di Paolo esprimere l’orgoglio nazionale di dotarsi di impianti di depurazione delle acque, prima di versarli nei percorsi fluviali, fiumi, corsi d’acqua, ed altro, e sostiene che potrebbe essere una best practice di cui andare fieri. Tutelare le acque significa tutelare la vita del proprio territorio e dei territori circostanti. I sammarinesi dicono di amare la loro Repubblica. Quale migliore gesto d’amore sarebbe tutelare l’ambiente e i suoi elementi?”.
  • Creare la classe dirigente sammarinese: “L’esperienza professionale è un valore da riconsiderare. Quindi l’idea è di inviare per almeno 5 anni un certo numero di laureati nelle discipline Stem (almeno 10), all’estero, nella City di Londra, negli Usa, negli Emirati, Singapore, Cina, Giappone per apprendere e potenziare le loro capacità manageriali e professionali. Chiedere loro di ritornare in Repubblica per ricoprire i posti chiave, oggi ricoperti, da cittadini non sammarinesi. Per ogni piccolo Stato la classe dirigente capace è un obiettivo strategico!”.

Le idee di Daniel Cesaretti. Ecco alcuni contributi per potenziare l’immagine di San Marino.

  • Il culto del Santo Marino: “Il Santo Marino è un religioso venerato non solo nella Repubblica, ma in tante altre località italiane: vi sono infatti chiese a lui intitolate, a Rimini, Poggio Berni, Urbino, Caioletto, Pennabilli, Bentivoglio, Carpi, Crema, Cremona, Pavia ed altre località. Creare un circuito religioso intorno alla figura del Santo potrebbe essere l’occasione per visitare e conoscere chiese bellissime, oggi ancora sconosciute al pubblico dei fedeli e degli amanti dell’arte sacra”.
  • La promenade Renata Tebaldi – “La ‘Voce d’Angelo’ della lirica e l’indiscussa celebrità internazionale, al termine della propria carriera, scelse liberamente San Marino come sua residenza e ‘buen retiro’, perché incantata dalla bellezza del nostro territorio e dalla serenità del vivere quotidiano. La Fondazione Renata Tebaldi di San Marino sta pianificando il percorso, contrassegnato da targhe e segnaletica, su cui la Divina faceva le sue quotidiane passeggiate. Una opportunità per immettersi nel passato e nella musica”.
  • la 4a Divisione Indiana: “Durante la Seconda Guerra Mondiale la 4ª Divisione Indiana, nota anche come Red Eagle (Aquila Rossa), fu una delle più forti unità dello schieramento alleato. Fu la protagonista di vittorie, in Medio Oriente, Corno d’Africa, Nord Africa, Cassino, Abruzzo, Toscana, Marche e la stessa Linea Gotica. Questa divisione cacciò i tedeschi dalle loro postazioni difensive a San Marino. Il governo indiano, a proprie spese, è disposto ad erigere un monumento, una testimonianza a San Marino in ricordo degli indiani morti sul territorio sammarinese. Una opportunità di percorsi storici della 2ª Guerra Mondiale da non perdere e da progettare”.
  • Riforestare i calanchi: “Esistono attualmente tecniche, di provata efficacia, per il recupero ambientale di zone desertiche o fortemente compromesse. Questo risanamento ambientale potrebbe essere applicato ai nostri brulli calanchi, sottoposti alla costante erosione durante le forti precipitazioni. Recuperare significa sia rivitalizzare il suolo (oggi pressoché sterile per l’azione dei raggi UV solari), sia mettere a dimora la vegetazione autoctona, principalmente le querce, perché sono resistenti alla siccità, grazie alle profonde radici che al tempo stesso stabilizzano  il suolo. Sperimentare le tecniche ed esportare i brevetti. Possono divenire opportunità”.
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy