Ecofin anti evasione fiscale. IlSole24Ore

Ecofin anti evasione fiscale. IlSole24Ore

L’Ecofin trova l’accordo sul segreto bancario, vita più difficile per gli
evasori europei

L’Ecofin ha raggiunto un accordo per rafforzare l’assistenza reciproca fra
gli Stati e lo scambio di informazioni sulla tassazione diretta allo scopo di
contrastare l’evasione e le frodi fiscali e facilitare una migliore valutazione
delle imposte dovute. La revisione della direttiva assicurerà che il modello di
convenzione fiscale sul capitale e sul reddito sia atta allo scambio di
informazioni su richiesta impedendo così agli Stati Ue di rifiutare di fornire
dati su un contribuente di un altro stato membro sulla base del fatto che
l’informazione é detenuta presso una banca o presso altre istituzioni
finanziarie.

È un elemento di
grande importanza in relazione al segreto bancario esistente in alcuni paesi Ue
(Lussemburgo in primo luogo) e in
Svizzera (le convenzioni con i paesi Ue con i paesi terzi hanno come base la
direttiva Ue). Le regole europee a questo punto estendono la cooperazione tra
gli stati membri per coprire ogni tipo di imposizione fiscale; stabilisce limiti
di tempo per fornire informazioni su richiesta e altre indagini amministrative;
introduce procedure per lo scambio di informazioni automatico; permette a
funzionari di uno stato di partecipare a inchieste amministrative nel territorio
di un altro stato membro.

Nelle richieste di informazioni andranno specificati dettagli precisi

L’Ecofin ha concordato che per evitare il rischio che gli stati membri
facciano richieste imprecise volte a verificare l’esistenza di irregolarità,
debbano essere individuati certi dettagli che vanno specificati nelle richieste
di informazioni in particolare l’identità della persona sotto tiro e lo scopo
della tassa in questione. Tali dettagli saranno “meno stringenti” rispetto a
quelli della convenzione Ocse per garantire più spazio allo scambio di
informazioni.
Proprio sullo scambio automatico delle informazioni, l’Ecofin
ha deciso di procedere gradualmente puntando “eventualmente” ad assicurare lo
scambio di informazioni non condizionato per otto categorie di capitale e
reddito (reddito da lavoro, retribuzioni dei direttori, dividendi, guadagni di
capitale, royalty, certi prodotti di assicurazione vita, pensioni, proprietà e
reddito da proprietà immobiliare). Dal 2015 gli stati comunicheranno
automaticamente informazioni per un massimo di 5 categorie, a patto che “siano
già disponibili” (non sarà richiesto di inviare più informazioni di quelle che
si ricevono). Da luglio 2017 la Commissione elaborerà un rapporto e se
necessario una proposta specifica esaminando la possibilità di rimuovere la
condizione della disponibilità delle informazioni e di estendere il numero delle
categorie da 5 a 8.

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