Ecofin anti evasione fiscale. La Repubblica

Ecofin anti evasione fiscale. La Repubblica

Ecofin: via il segreto bancario su evasori
“Stati obbligati a rivelare i dati
richiesti”

La direttiva approvata all’unanimità nel contesto
della lotta comune all’evasione fiscale. L’obiettivo è arrivare entro il 2015 a
uno scambio automatico di informazioni sui cittadini detentori di conti
all’estero e sulle loro proprietà, dagli immobili alla pensione

BRUXELLES
– I ministri delle Finanze della Unione europea hanno approvato all’unanimità
una direttiva che potenzia lo scambio di informazioni contro l’evasione fiscale.
Il testo, in particolare, prevede che dal 2015 gli stati membri non possano più
opporre il segreto bancario a protezione dei dati richiesti da un altro stato
membro su un contribuente detentore di un conto bancario
all’estero.
“Abbiamo dato un segnale al mondo – è stato detto in sede di
conferenza stampa al termine della riunione dell’Ecofin – Siamo seri nella lotta
contro l’evasione fiscale”. Il presidente di turno, il belga Didier Reynders, ha
osservato che il provvedimento è “importante” tanto per il controllo delle frodi
quanto “per il consolidamento del bilancio”. Entro il 2015 si dovrà arrivare
allo scambio automatico di dati su un certo numero di informazioni. Austria e
Lussemburgo hanno ottenuto una “deroga” per l’entrata in vigore
progressiva.
“E’ un passo in avanti fondamentale nella lotta contro
l’evasione e la frode fiscale che permetterà agli stati membri di raccogliere
quanto è loro dovuto – ha commentato il commissario Ue alla fiscalità, Algirdas
Semeta. “D’ora in poi gli stati membri non potranno più sfruttare il segreto
bancario per rifiutarsi di fornire informazioni, e ci saranno anche precisi
limiti temporali per rispondere alle richieste di informazioni degli stati
membri”. Il ministro Giulio Tremonti ha detto invece di ritenere che, con

l’intesa raggiunta, “siano
fermati i tentativi di fare trattati bilaterali” (con paesi non Ue).
La
nuova direttiva Ue dovrà essere formalmente adottata in una nuova riunione
dell’Ecofin e dovrà poi ottenere l’ok del Parlamento europeo. Tra l’altro, si
legge nel testo, “impedirà a uno stato membro di rifiutarsi di fornire
informazioni riguardo un contribuente di un altro stato membro sulla sola base
che l’informazione è detenuta da una banca o da un istituto finanziario”.
Inoltre, prevede di estendere la cooperazione tra stati membri per la
riscossione delle imposte di ogni tipo, fissare limiti temporali per ricevere le
informazioni richieste, permettere ai funzionari di uno stato membro di
partecipare a ricerche amministrative in un altro paese, fornire un
feedback sullo scambio delle informazioni e che questo avvenga secondo
standard tecnici precisi.
L’obiettivo finale è lo “scambio automatico” di
informazioni: entro il 2015 questo dovrà avvenire per cinque categorie su otto
di informazioni relative ai redditi, purché queste siano disponibili e che ci
sia reciprocità in merito al quantitativo di dati ricevuti rispetto a quelli
inviati. I redditi presi in considerazione sono quelli provenienti da impiego,
dividendi, bonus, capital gain, royalty, alcuni prodotti assicurativi sulla
vita, pensioni e proprietà immobiliare. L’ambizione dell’Ue, però, ha affermato
Reynders, è quella di “avanzare anche nel quadro di un accordo con alcuni paesi
terzi”, come per esempio la Svizzera.

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