Elezioni giunte, Cittadinanza Attiva

Elezioni giunte, Cittadinanza Attiva

Ci sono solamente un vincitore ed uno sconfitto, in questa tornata elettorale, che come Giano Bifronte non sono altro che due facce della stessa medaglia: il metodo.
Esclusi i Castelli in cui l’unica corsa era contro l’astensionismo, in quasi tutti gli altri l’impressione è che abbia vinto la lista civica capace di dimostrare con i fatti, non con parole di circostanza, di voler mettere in campo un modo di intendere la politica che, se non si vuole definire come “nuovo”, lo si deve perlomeno intendere come “diverso” da quello a cui gli ultimi decenni ci hanno abituato.
Niente santini, niente bigliettini, niente porta a porta, niente cene di pesce, niente promesse luccicanti buone solo a riempire le pagine vuote di un programma, ma facce pulite. Facce non necessariamente e a tutti i costi slegate da ogni tradizione politica, perché il libero cittadino non è chi non ha una tradizione politica alle spalle, come sostiene qualcuno, ma chi dimostra di essere slegato dai metodi che una certa classe politica ancora si ostina a mettere in campo. Tutto questo con l’aggiunta di competenze, idee chiare e tanta voglia di portarle a compimento, se e quando servirà anche con il coltello fra i denti.
Ecco, questo è quello che ci sentiamo di augurare come Cittadinanza Attiva ai nuovi eletti di tutti i Castelli, ma anche ai candidati che per qualunque motivo sono rimasti fuori. Di non perdere mai lo slancio che li ha portati a candidarsi, di non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà fisiologiche che incontreranno nell’applicare principi e idee che sulla carta sembrano di facile realizzazione. La Giunta non è l’unica strada per diventare cittadini attivi. Gli auguriamo di non perdersi mai d’animo di fronte alle resistenze che incontreranno, anche quelle che gli porrà l’amministrazione. Che pretendano di esercitare le prerogative che gli spettano per legge, e che se non sarà così, siano capaci di fare fronte comune per farsi sentire.
Che siano le sentinelle vere dello Stato nei confronti delle situazioni di difficoltà, proprie di ogni piccola comunità e che siano capaci di monitorare e difendere il proprio territorio da ogni tentativo speculativo.
Ma che siano, soprattutto, fonte di idee e progetti tesi a ricreare quel senso di comunità capace di far attraversare indenne alla Repubblica i momenti più bui della storia ma che, soprattutto in alcuni Castelli, si è ormai perduto da tempo.
Perché abbiamo sempre sostenuto che “La strada per un Paese migliore, parte dal tuo Castello”.
Buon lavoro a tutti.

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