Emilio Della Balda: Sento odore di consultazione elettorale anticipata. La Tribuna Sammarinese

Emilio Della Balda: Sento odore di consultazione elettorale anticipata. La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese

Inizia la strada che
porta verso le elezioni

  Gli stati maggiori dei partiti continuano a
manovrare e il Paese muore

Emilio Della Balda

 

Sento odore di consultazione elettorale anticipata per effetto di tutta una serie di accadimenti a livello politico, finanziario e istituzionale, nonché per l’inizio dei pellegrinaggi e degli inviti intorno ad una pizza. La maggioranza del Patto per San Marino, dopo aver ballato per quasi quattro anni sul ponte del Titanic, mostra alcune crepe che possono far affondare la nave. In Consiglio, nonostante i generosi apporti di una parte di opposizione, alcuni consiglieri di maggioranza che respingono la funzione ginnica del voto al pulsante e che rifiutano gli ordini dei capi, hanno messo in difficoltà il governo che, visto il pericolo di andare sotto, ha battuto in ritirata. Fare un passo indietro così umiliante su tre ordini del giorno è un fatto politico rilevante che non può essere passato sotto silenzio perché è un segnale di divisione e di debolezza. Il penoso e ingannevole trascinamento della nuova legge tributaria che dura da alcuni anni, il rifiuto di aprire un dibattito pubblico, la sua elaborazione nelle segrete stanze del Palazzo, fanno capire tutte le incertezze del governo e la scarsa condivisione della maggioranza. Nel momento in cui il governo chiede sacrifici ai cittadini per mantenere il clientelismo ai massimi livelli, fa la turbata di tenere nascosto l’abbattimento dal 50% al 35% dell’aliquota sui redditi alti. I pensionati devono pagare la tassa di solidarietà per consentire ai ricchi di pagare meno tasse. Questa è l’equità sociale governativa che non può trovare consenzienti coloro che ispirano la loro azione politica alla dottrina sociale della Chiesa. L’accumulo dei debiti statali è talmente alto che anche il Fondo Monetario Internazionale suona l’allarme. Il governo falsifica i bilanci, “rapina” il Fondo di Riserva delle pensioni, lancia il piano strategico a debito, gioca sui residui e sulla Tesoreria, ma i nodi stanno venendo al pettine e non so se la commedia può reggere fino alla scadenza elettorale. Il problema di coscienza per le gravi ricadute sul futuro, probabilmente se lo stanno ponendo anche all’interno di una maggioranza che fino ad oggi è stata tenuta dentro la caserma. Le ripetute posizioni critiche e polemiche verso il governo da parte di NPS e la sua decisione di federarsi con un partito di semi opposizione senza definire il percorso e gli obiettivi finali mette in uno stato di incertezza il Patto per San Marino. La corsa a corrente alternata di PSD e PSRS verso la maggioranza di governo completa lo sceneggiato senza conoscere l’ultimo atto. I partiti non si rendono conto che il teatrino, con la crisi sottostante, fa arrabbiare i cittadini alle prese con problemi seri che riguardano la vita e il futuro delle loro famiglie. La protesta viene intercettata in modo confuso dai vari movimenti che stanno sorgendo e, per ora, non ha l’efficacia che potrebbe avere. Questo potrebbe indurre ad anticipare le elezioni per non dare tempo ai movimenti di organizzarsi e di chiarire idee e programmi trovando il sostegno dei cittadini. Non sono da trascurare i conflitti con le istituzioni aperti anche da rappresentanti della maggioranza. Sono preoccupanti i contrasti da tempo aperti tra le stesse istituzioni in seguito a lotte di potere molto distanti dal perseguimento del bene comune. In una situazione stramba in cui l’opposizione, o meglio una parte di essa, invece di svolgere il suo ruolo democratico, puntella un governo in aperta difficoltà nel tentativo di garantirsi posizioni di vertice per il futuro; in cui l’uomo forte del governo, incrocio tra dinosauro e roditore, proclama la compattezza della maggioranza fino alla naturale scadenza elettorale per incoraggiare le truppe divise su tutto; in cui il governo dell’economia e della finanza viene acriticamente e completamente delegato ai tecnici, per comprovata inadeguatezza politica, non è azzardato pensare che qualcuno stacchi la spina per crearsi benemerenza e per rimanere in gioco magari per un nuovo quadro politico post elettorale. E’ certo che mai il Paese si è trovato di fronte ad una crisi così pesante nella quale tutti i dati di sistema disponibili sono negativi: dal bilancio dello Stato al sistema bancario e finanziario; dall’economia privata all’occupazione; dal PIL al tenore di vita dei cittadini; dagli investimenti ai consumi; dalla gestione dello Stato all’abusivismo, soprattutto nel settore del lavoro dipendente; dalla posizione internazionale all’autonomia e all’immagine della Repubblica. Gli Stati Maggiori dei partiti continuano a manovrare e il Paese muore.

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