L’Informazione di San Marino
(Da intervento Assemblea Ente Cassa Faetano, 27 maggio 2012)
Marino Cecchetti
E’ un momento difficile per il Paese. L’economia è stata sconvolta, compreso il settore finanziario. Sistema che, in appena una decina di anni, era arrivato a contare 72 soggetti, fra banche, finanziarie, eccetera. E senza veri controlli. Un segretario di Stato alle Finanze ha detto che facevano più controlli gli enologi del Consorzio Vini che non la vigilanza di Banca Centrale.
Questi soggetti, operando senza regole, hanno fatto per anni una concorrenza sleale a chi, come Bsm, le regole le ha sempre osservate.
Soprattutto, però, hanno danneggiato il Paese. Gravemente.
Bazzicavano la Fincapital quelli che dicevano al telefono: quando vengono su da Napoli se è colpa mia sparano in testa a me, se è colpa tua sparano in testa a te.
Bazzicavano la Fingestus quelli che per convincere i riottosi, li tenevano penzoloni da una finestra del quarto piano dell’Admiral Point.
Ai manovali della malavita si sono accompagnati i filibustieri con giacca e cravatta, venuti qui per frodare l’Italia. E dato che erano qui, si sono messi a frodare anche San Marino. Quelli di Banca del Titano hanno spillato 500 euro dalle tasche di ciascuno sammarinese. E, dato che l’appetito vien mangiando, e visto che è andata a loro bene una volta, non è detto che non tentino una seconda volta.
I mascalzoni, sia quelli con la cravatta sia quelli senza cravatta, sono ancora qui. Non è andato in galera nessuno. E non si sa nemmeno se per loro c’è o non c’è un processo in corso.
Bsm, e tutto il Gruppo che vi fa capo, li ha tenuti sempre lontani, sia quelli con la cravatta sia quelli senza cravatta.
E vuole continuare a tenerli lontani.
Dobbiamo tenerli lontani.
Con tanti mariuoli in giro per banche e finanziarie, potrebbe succedere che, non solo gli italiani onesti, ma anche i sammarinesi stessi perdano fiducia negli Istituti Finanziari Sammarinesi.
Bsm, come ha ricordato il Corriere della Sera, è la banca più trasparente della Repubblica sia come proprietà che come gestione.
Un’ombra su Bsm sarebbe la catastrofe. Sì perché, Bsm, è la linea del Piave del sistema bancario e finanziario sammarinese.
Per questo la sua gestione deve continuare ad avvenire nella massima trasparenza.
Il che vuol dire che non è solo necessario che la gestione sia trasparente, ma anche che tutti i Sammarinesi la percepiscano effettivamente come tale. Non sono ammesse zone d’ombra, cioè zone schermate alla loro vigilanza.
La tempesta che si è abbattuto sul Paese ha prodotto anche a Bsm qualche acciacco, come è stato detto nell’Assemblea degli Azionisti della Banca. Però, come pure è stato detto e dimostrato coi numeri, l’Istituto ha accumulato tanto a riserva, che non è certo un graffio a pregiudicarne salute e forza.
E va avanti, Banca di San Marino, curando il buon nome, suo e del Paese, di cui porta, con orgoglio, il nome. E curando, come è sempre stato, il buon rapporto con la gente.
I sammarinesi danneggiati da Fincapital, hanno subito trovato Bsm al loro fianco. E’ ammirevole, veramente ammirevole vedere i dipendenti della Banca tutti, a partire dai livelli più alti, tutti a mettersi a fianco di ciascuno di questi concittadini in difficoltà e per ciascuno individuare assieme la migliore soluzione per risolvere il singolo particolare caso.
Di certo, invece, nessuno in Bsm vuole avere alcun rapporto con i masnadieri della finanza o di Fincapital o di Fingestus o di altre finanziarie o di banche, arrivati qui per sfruttare il Paese, protetti, magari, da qualche mammasantissima italiano o non italiano.
Per i Sammarinesi tutto quello che occorre. Per costoro, cioè i filibustieri della finanza, tolleranza zero. Nemmeno un euro. Gli euro, che Bsm amministra, sono della comunità. Costoro sono venuti qui per frodare la comunità (oltre che l’Italia).
Nessun rapporto con nessuno di costoro. Né come Banca né come Gruppo.
La Banca di San Marino è decisa ad andare avanti tenendo questa posizione. Fiduciosa che il degrado del Paese abbia a finire.
Sta per cominciare la risalita.
L’altra settimana, in Consiglio Grande e Generale, di fronte ad una ambigua proposta di vendita di immobili a San Marino a chiunque li voglia comprare, avanzata con modalità sospette, è scattata la reazione guidata da tre ex Capitani Reggenti: un economista, un avvocato e un ingegnere.
E con argomentazioni ricavate dal nostro diritto e dalla nostra storia con una intelligenza ed un cultura, che temevano scomparse fra i politici. Ed anche con argomentazioni di stretta attualità: evitare il rischio di operazioni di riciclaggio di danaro sporco e impedire che i poteri forti continuino a gestire parte della classe politica.
Giustamente la presa di posizione dei tre ex Reggenti, rappresentativa della volontà della gente, è stata salutata come l’inizio di una svolta, dai movimenti giovanili dei tre principali partiti della maggioranza.
Si comincia a risalire la china. Banca di San Marino, c’è.