La depenalizzazione dei reati fiscali e societari di metà degli anni
Novanta non ha solo favorito da San Marino gli evasori degli altri
Stati – col blocco delle rogatorie – ma anche gli evasori verso lo
stesso Stato sammarinese (contrabbandieri trattati come benefattori). Per cui l’evasione fiscale anche dentro la Repubblica di San Marino è enorme come denuncia con forza la Confederazione Sammarinese del Lavoro (mentre la casta politica corre ai ripari proponendosi il condono fiscale tombale).
Se in Italia l’evasione è stimata al 35%, nonostante ci siano controlli, obbligo
di fatturazione, studi di settore, redditometro, nonché la presenza della
Guardia di Finanza, a San Marino – che non c’è nulla di tutto questo –
l’evasione è di dimensioni gigantesche. È uno dei dati più allarmanti e
significativi emersi nella serata pubblica di giovedì 16 giugno sulla riforma
fiscale, organizzata dalla CSU, che ha registrato una buona
partecipazione.
L’evasione fiscale e patrimoniale è un freno allo sviluppo,
oltre che una profonda ingiustizia sociale, ha detto il Segretario Generale CSdL
Giuliano Tamagnini, perché fa perdere allo Stato ingentissime risorse
economiche.
Vedi nota sindacale, Csdl
Marino di N. Montebelli
Accadde oggi, pillola di
storia