Fase 2 a San Marino, il Decreto “entro il weekend”

Fase 2 a San Marino, il Decreto “entro il weekend”

L’attesissimo decreto per la così detta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus a San Marino dovrebbe arrivare entro il weekend, poche ore prima della scadenza degli effetti dei decreti precedenti prevista per le 24 di lunedì 4 maggio.

Ma nell’attesa il Governo ne ha anticipato alcuni contenuti con un annuncio alla popolazione, come usa fare Giuseppe Conte in Italia.

Dai microfoni della San Marino Rtv una delegazione del Congresso di Stato composta dai Segretari agli Esteri Luca Beccari, agli Interni Elena Tonnini, alle Finanze Marco Gatti, al Turismo Federico Pedini Amati

 

Il primo ad intervenire è stato Beccari che ha spiegato come il nuovo decreto prevedrà “una graduale ripartenza delle attività economiche e sociali compatibilmente con l’evoluzione della pandemia.

Le misure su cui stiamo lavorando – ha detto – variano in base al rischio. Ma siamo consapevoli che non si può mantere il lockdown fino alla fine del contagio. Un elemento di particolare attenzione sarà quello della mobilità interna. Le prescrizioni saranno concentrate sui comportamenti più che sulle motivazioni. Occorerà mantenere il distanziamento sociale e ridurre il rischio di contagio soprattutto per le fasce più vulnerabili”.

“Siamo molto soddisfatti – ha continuato – dell’ordinanza dell’Emilia Romagna che ha chiarito come la Repubblica di San Marino sia stata considerata come territorio in cui potersi spostare. Ho letto alcune polemiche, ma questo non è un atto negativo bensì il frutto di un dialogo che va avanti da giorni, in continuità con l’approccio che abbiamo avuto fino ad oggi per la gestione della crisi. San Marino ed Emilia Romagna vengono considerati area unica per approccio al problema Covid. È un traguardo importante ma non la meta finale. Lavoreremo per cercare di applicare misure analoghe con le Marche in un quadro di coerenza con le regole italiane. Abbiamo lavorato in maniera più spedita con l’Emilia Romagna perchè abbiamo una collaborazione sanitaria e una interconnessione più veloce, ma siamo al lavoro anche con le autorità marchigiane, e con Roma per arrivare ad impostare una gestione automatizzata delle situazioni come è stato fatto con le disposizioni sul lavoro transfrontaliero”.

 

Sui contenuti del nuovo decreto ecco le anticipazioni.

Spostamenti fuori confine: Accanto alla possibilità di spostarsi per lavoro ci sarà la possibilità di spostarsi in Emilia Romagna per la visita a congiunti o per recarsi presso un domicilio italiano. “Siamo al lavoro con la Prefettura di Rimini – ha detto Beccari – per rivedere anche la mobilità: alcuni varchi resteranno chiusi, mentre i controlli verranno spostati sul territorio e non sulle zone di confine. Per migliorare da un lato la viabilità e per impostare una rete di controlli sul territorio”.

Sulle aperture dei luoghi di culto “c’è stato un incontro con il Vescovo e abbiamo ragionato sulle modalità che possano permettere una ripresa della celebrazioni delle messe e lo svolgimento delle cerimonie funebri con i presidi per garantire la sicurezza”.

Attività fisica:  “Ci sarà l’opportunità – ha detto il Segretario Tonnini – di superare i 200 mt dall’abitazione con le prescrizioni per la sicurezza. L’attenzione, anche delle forze di polizia, si sposterà sull’utilizzo delle prescrizioni. Le persone potranno tornare a fare passeggiate ma senza fare assembramenti e portando con sè mascherina e guanti da indossare in caso si incontrino altre persone. Oltre a mantenere il distanziamento.  

Continuano ad essere vietati gli assembramenti in qualsiasi contesto. In questa fase c’è fiducia nei cittadini che hanno dimostrato ampiamente di rispettare tutti quanti i presidi ma occorre convivere con il virus, adottando nelle abitudini quotidiane il distanziamento per garantire la propria salute e quella degli altri”.

Scuole: Apertura non prima di settembre.

Sport: “Si sta valutando – ha aggiunto Tonnini – una gradiale apertura in base al rischio. Il Segretario Lonfernini è attivo e in collegamento con il Cons per fare tutte le proposte del caso sempre valutando bene i rischi ed in maniera graduale”.

 

Negozi: “Ci saranno delle tempistiche di apertura diverse per le diverse attività – ha detto Pedini Amati -perché non tutte saranno pronte subito. Ma c’è un passaggio in avanti. Sarà comunque garantita la sicurezza per i titolari e i clienti. Ci rendiamo conto – ha aggiunto – che non tutte le attività possono garantire le distanze minime e quelle attività apriranno più avanti”. Più chiaramente il Segretario ha spiegato che “estetisti e parrucchieri dovranno aspettare ancora”. I presidi di sicurezza saranno analoghi a quelli delle regioni limitrofe”.

 

Bar e ristoranti: “Stiamo ipotizzando l’apertura anche per l’asporto” ha detto il Segretario Gatti.

 

Attività industriali: Per le aziende con meno di 10 dipendenti sarà eliminato il limite del 50% della forza lavoro, seppure con i presidi di sicurezza. Sopra ai 10 dipendenti resta il limite del 50% seppur con la possibilità di chiedere una deroga alla Protezione civile.

 

Quando arriverà? “I provvedimenti sono più di uno – ha detto Tonnini – e sono già adottati dal Congresso di Stato ma il governo è all’opera per i dettagli formali. Sarà emanato il prima possibille ma non vogliamo sottrarci ad un minimo di confronto con sindacati e categorie”.

 

digià

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