Una festa animata dal dibattito
politico con le “principali forze” del Paese”. Non tutte,
appunto. Il segretario della Democrazia cristiana sammarinese
Pasquale Valentini ha presentato cosi’, lunedi’ scorso, la 36^
edizione della festa dell’Amicizia. Eppure, controllando gli
invitati, qualcuno dell’opposizione all’appello manca. Giovedi’
quel che resta di Riforme e Liberta’ sara’ rappresentato da
Paride Andreoli, l’ex segretario del Psd migrato a giugno nel
nuovo Psrs, e dal consigliere di Sinistra unita Alessandro Rossi.
Sabato sara’ la volta di Claudio Felici per il Psd. Dunque dei
Ddc, l’altra forza di opposizione, non v’e’ traccia. Semplice
dimenticanza? Certo che no.
Il Pdcs semplicemente non ha ancora mandato giu’ la fuga degli
ex compagni di partito nel 2007 e, come candidamente ammette
Valentini “non ci sono le condizioni per ragionare insieme. Il
contrasto e’ ancora molto forte. Tra gli ex alleati sono quelli
meno graditi”. Come a dire: chi esce dal partito sbaglia e ne
paga le conseguenze. Insomma nessun disguido postale. L’invito
non e’ proprio partito, ma i Ddc sembrano farsene tranquillamente
una ragione. Anche perche’ “di agosto si sta bene anche da altre
parti”, sorride il consigliere Pier Marino Mularoni. Il parlamentare dei Democratici di
centro poi sottolinea come i dibattiti proposti dalla festa
dell’Amicizia siano poco equilibrati, sicuramente meno di quelli
che hanno animato la kermesse di Su. Evidentemente, suggerisce
l’esponente dei Ddc, “devono mantenere un certo vantaggio
numerico”. O magari contrastare il possibile avvicinamento con
gli Europopolari e allo stesso tempo dimostrare che l’opposizione
e’ disunita e di chiare matrice di sinistra. Ma al di la’ dei
numeri delle ipotesi, e’ altrettanto chiaro, e’ convinto
Mularoni, che “c’e’ del livore nei nostri confronti. Diamo
fastidio”.
Nel 2007 i Ddc erano appena usciti dalla casa madre per cui
non furono invitati; a casa l’anno scorso perche’ il partito non
era stato legittimato dalla tornata elettorale, le cose non sono
cambiate quest’anno, anche se alle elezioni i Ddc si sono
presentati, superando lo sbarramento e piazzando in Consiglio
grande e generale due consiglieri. Tra l’altro a Serravalle sara’
presente il Psrs con Andreoli, come partito mai andato alle
elezioni. “Ne prendiamo atto”, commenta Mularoni, d’altronde “non
siamo piu’ ex democristiani”.