Finanziaria di San Marino: i commercialisti

Finanziaria di San Marino: i commercialisti

San Marino, 13 dicembre 2010

 

I Consigli dell’Ordine
dei Dottori Commercialisti e del Collegio dei Ragionieri Commercialisti si
rendono interpreti di un “comune sentire” dei commercialisti sammarinesi, che
nella recente Assemblea del 23/11/10 hanno espresso a chiare lettere
preoccupazioni e convinzioni precise sulle linee direttrici della Finanziaria
2011 del Governo.

Questo non con
intenti “politici” pro o contro il Governo, bensì per partecipare al confronto pubblico
in atto tra categorie economiche, parti sociali e politiche.

La situazione economica
del Paese è gravissima e richiede interventi tempestivi e coraggiosi da parte
del Governo, con il sostegno di tutti.

Tutti siamo
chiamati a fare dei sacrifici, nessuno può porre preclusioni o pregiudiziali.

Tutte le
iniziative per lo sviluppo, comprese le riforme fiscali e della PA, avranno i
loro effetti nel medio termine e saranno condizionate esclusivamente dalla
normalizzazione dei rapporti con l’Italia.

Nell’immediato
non ci resta che attuare una politica coraggiosa di bilancio dello Stato, che
agisca prioritariamente sulla uscite, perché non possiamo più garantire gli
attuali livelli di spesa pubblica.

Il settore privato non può più sostenere il
settore pubblico.

 

1)     
PREOCCUPAZIONE
PER L’AUMENTO DELLA PRESSIONE FISCALE
: è presumibile che le nuove imposte
graveranno principalmente sulla base imponibile delle imprese e delle attività
economiche; una base imponibile che però si sta riducendo gradualmente in
conseguenza della crisi economica internazionale e delle gravi difficoltà
nell’interscambio italo-sammarinese; questo meccanismo eroderà progressivamente
il differenziale fiscale tra Italia e San Marino, ultimo “caposaldo” del
Sistema San Marino, convincendo sempre più aziende a trasmigrare oltreconfine;

 

2)     
PREOCCUPAZIONE
PER LE MODALITA’ DI APPLICAZIONE DELLE NUOVE IMPOSTE ED I LORO EFFETTI
:
avevamo già espresso, a proposito della complementare e dell’addizionale IGR,
delle perplessità sulle presumibili modalità di applicazione e sui loro effetti
distorsivi, dal momento che nel progetto di legge le nuove imposte non erano
ben definite, ma si rinviava a dei generici decreti da emanare in corso d’anno,
generando oltretutto grande incertezza tra gli operatori economici sui loro effetti
sul reddito d’esercizio; negli ultimi giorni il Governo ha modificato questa
impostazione e ha annunciato degli emendamenti sia alla complementare sia
all’addizionale, che ne hanno ridotto la portata; ma nel contempo ha previsto
la reintroduzione dello 0,20% sui servizi in entrata e l’aumento al 20% della
ritenuta IGR sui compensi a non residenti: noi crediamo che sia difficile fare
previsioni attendibili, ma soprattutto ottimistiche, sui risultati della
manovra così congegnata, alla luce di una situazione economica generale sempre
più compromessa, che porta ragionevoli aspettative di riduzione della base
imponibile a livello generale;  

 

3)     
PREOCCUPAZIONE
PER LO SCONTRO SOCIALE IN ATTO
: da qualche tempo il Sindacato dei
lavoratori sta fomentando i lavori dipendenti e l’opinione pubblica contro i
lavoratori autonomi, di cui fanno parte dei liberi professionisti come i
commercialisti; importanti esponenti sindacali (spalleggiati anche da incauti esponenti
politici) definiscono da qualche tempo i lavoratori autonomi “tutti evasori”:
questo comportamento del Sindacato è assolutamente irresponsabile e
mistificatore della realtà;  è un
comportamento che va sicuramente stigmatizzato e condannato per la sua
faziosità e pericolosità sociale;

 

 

4)     
CONDIVISIONE DEL
PRINCIPIO DI EQUITA’ FISCALE
: siamo convinti che al Paese serva equità, ma
quella vera, non quella faziosa dei Sindacati; ognuno deve fare la sua parte,
contribuendo in base alla propria capacità economica a risanare le finanze
pubbliche; lo Stato deve recuperare nuova base imponibile, ma anche mettere in
campo tutti gli strumenti ed i mezzi legali per rendere efficace la “lotta
all’evasione”; a tale proposito noi diciamo convinti: “che si facciano anche gli
accertamenti fiscali!”; ma chiediamo anche vera equità per chi paga le tasse,
ossia che “tutti a parità di reddito paghino le stesse imposte” (v.tab.all.);

 

5)     
PRIORITA’ ALLA
RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA
: è indispensabile e non più rinviabile un
programma di tagli alla spesa pubblica, dal momento che le entrate non possono
più coprire le uscite, nonostante le previsioni ottimistiche delle nuove
imposte e tasse; è ormai chiaro a tutti che non è più possibile mantenere
l’attuale livello della spesa pubblica, sia in termini di costi del personale, che
di servizi e lavori pubblici; la parola d’ordine deve essere “basta con gli
sprechi”, che vale a dire tagliare le spese superflue;

 

6)     
TAGLI ALLE SPESE:
da sempre tutti sono concordi sull’obiettivo di tagliare gli sprechi e le spese
inutili; noi riteniamo che ciò sia possibile agendo principalmente su alcune
voci importanti dei conti pubblici: a) riduzione dei trasferimenti al settore
pubblico allargato, che disperde fondi ingenti in un sistema di mille rivoli
fuori controllo, b) riduzione del costo del personale nella PA, attraverso una
equiparazione progressiva del settore pubblico al settore privato, c)
privatizzazione di servizi non strategici o essenziali, d) introduzione di
contributi alla spesa a carico degli utenti di servizi pubblici (tickets,…),
come segnale di un cambiamento;

 

7)     
ESEMPI ESTERNI:
è sotto gli occhi di tutti cosa stia succedendo in tanti paesi e quali
contromisure siano state prese dai governi di mezza Europa (Irlanda, Grecia,etc.):
le manovre correttive adottate, approvate dagli organismi internazionali
(FMI,…) prevedono in parte nuove entrate, ma soprattutto grandi tagli alla
spesa, tra cui quelli al costo del personale; noi siamo o possiamo essere diversi
dagli altri Paesi???  

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy