Finanziaria: ecco perché non ci piace, articolo per articolo

Finanziaria: ecco perché non ci piace, articolo per articolo

Cogliamo l’auspicio del governo: niente
propaganda, dunque i dati (che il governo non ha dato).

Noi sosteniamo che la finanziaria (per non
parlare della riforma IGR) colpisce i deboli e tutela i forti. Ecco le nostre
motivazioni!

Art.10:
per le Poste, che diventano Spa (vedremo se le spese non diventeranno
ingestibili), si prevede l’assunzione di nuovi livelli apicali e
tecnico-amministrativi.

Art.15bis
promosso da RETE: chiedevamo di dimezzare il finanziamento ai partiti in caso
di elezioni (risparmio circa €250.000/anno). Bocciato.

art.15ter
di RETE: trasparenza dei conti dei politici, identico a quello in vigore in
Italia. Bocciato.

Art.21:
la maggioranza perde 8 voti e bocciamo l’acquisto di immobili da amici privati
per 3,3milioni, più 14,5milioni per la strada fondovalle (8 voti persi su 33
consiglieri di maggioranza -il 25%- sarebbe una crisi di governo!).

Art.22:
siamo riusciti con una serie di emendamenti a far sì che i crediti agevolati vadano
a imprese e esercizi le cui attività siano sostenibili.

Art.23:
RETE ha fatto reinserire gli incentivi per l’acquisto di auto a basso impatto
ambientale.

Art.24:
il governo rigetta la nostra proposta di rilancio del settore edile che
prevedeva micro interventi di ristrutturazione e riqualificazione di immobili
dello Stato.

Art.25
e 26: il governo continua a spendere per viaggi internazionali e corpo
diplomatico.

Art.29:
bocciato il nostro emendamento che aumentava del 10% le imposte su aerei e
barche di lusso, ma poi siccome servono i soldi con l’art.32 il governo li
preleva dalla Cassa Compensazione (soldi versati dai lavoratori). 2,35 milioni
che servono a truccare il bilancio e truffare i lavoratori.

Art.35:
il governo fa dietro front e boccia se stesso! In prima lettura tagliava del
20% indennità pubbliche, diplomatiche e gettoni consiliari. In seconda lettura,
torna a confermare il 10% del 2013. Guai a tagliare a dirigenti e privilegiati!
Ai medici ISS che fanno libera professione tagliano solo il 30% sulle indennità
a fronte di significativi maggiori introiti!

Art.35ter:
RETE introduceva il tetto massimo per le retribuzioni pubbliche a 99.000 euro
lordi! Bocciato (ma all’art.50 il governo mette un tetto a €180.000: suona come
una presa per i fondelli, che tra l’altro non si applica ai già assunti!).

Art.37:
il governo elimina i rimborsi per spese odontoiatriche e termali, e fa pagare i
certificati per risarcimento danni (€50) e per sport non agonistico (€25).
Riusciamo (grazie a Dio) a far ritirare il comma fascista che escludeva i lavoratori
stagionali (quindi anche le badanti badanti) dalle tutele sanitarie!

Art.39:
tutti i dipendenti PA in pensione a 59 anni a parte i dirigenti dell’ISS (i più
vecchi e costosi), che andranno in pensione (d’oro) regolarmente a 65 anni!

Art.42:
il governo farà nuove assunzioni in PA SENZA CONCORSO, ma con delibera del Congresso
di Stato!

Art.44:
il governo risparmia 2 milioni in PA tagliando dell’1,5% ogni paga da €1800 in
su. Teniamo  conto che 2milioni sarebbero
il 20% del costo delle indennità! Sarebbe stato meglio tagliare lì! Ma si sa, i
vertici non si toccano, e allora il governo taglia di un ulteriore 5% sui
precari.

Art.45:
il governo stabilisce che anche un 1% di invalidità dà diritto a trasferimenti
interni alla PA.

Art.47:
ulteriori tagli percentuali su ogni pensione da 1500 euro in su.

Art.48:
il governo ne fa una buona: taglio alle pensioni d’oro (ma poca cosa)!

Art.49:
salta fuori che il governo non sa chi usa i suoi beni! Mah!

Art.51:
lo Stato dimezza il contributo ai fondi pensione dei lavoratori privati!

Art.63:
finalmente arriva il CONDONO FISCALE! Chi ha evaso le imposte nel 2011 e 2012
gioisca, ma logicamente nessuna clemenza (art.65) su chi -magari per difficoltà
economiche- non paga le rette scolastiche: subirà il servizio di esattoria sui
propri beni!

Art.66:
introduzione IVA, che dovevano già aver introdotto a settembre 2013!

Art.68:
si spende €154.000 e si creano altre due Spa per l’aeroporto di Rimini (con
Aeradria fallita) e per il Parco Scientifico e Tecnologico (soldi a CdA
ecc…).

Art.69:
Smac card, riusciamo a far inserire nel circuito le farmacie, ma non passa la
nostra proposta di versare il 5% dello stipendio lordo dei dipendenti pubblici
sulla smac, con l’intento di limitare la necessità di liquidità per lo Stato
(per almeno 6-7 milioni all’anno).

Art.70:
trasformano le Poste in Spa senza salvaguardare gli occupati, esentandola per
10 anni da ogni imposta. Addio a un pezzo di Stato (solo il primo…).

Art.72:
RETE riesce a eliminare le consulenze dal distretto culturale a favore di borse
di studio.

Art.73:
Lo Stato apre alla privatizzazione di Centri Estivi e Ludoteca.

Art.74:
in ritardo di un anno, il governo finalmente introduce (ma solo parzialmente,
solo per l’estero)  il controllo sui
beneficiari effettivi.

 

Bocciati, infine, i nostri emendamenti
aggiuntivi che introducevano:

         
un
anticipo sui costi di smaltimenti degli pneumatici usati (come in Germania, per
evitare sversamenti illeciti);

         
la
prescrizione di ricette per farmaci generici e limitati alle posologie
prescritte (che avrebbe generato un notevole risparmio sulla spesa farmaceutica
e minori sprechi);

         
una
riforma a tutela delle attività sammarinesi in appalti della PA (spesso
buttiamo i soldi pubblici fuori confine, mentre da noi le attività falliscono e
licenziano).

 

Ciò detto, risulta chiaro che l’attenzione per
i poteri forti e per i benestanti è alta, mentre al contempo si usa la mano di
ferro contro i cittadini comuni e i poveracci.

Crediamo che le nostre critiche siano doverose,
non certo propagandistiche come qualche simpatico giullare vorrebbe far
intendere!

 

Movimento R.E.T.E.

Rinnovamento Equità Trasparenza
Ecosostenibilità

www.movimentorete.org

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