FISCO. M.GATTI (PDCS): SU IVA APPROFONDIMENTO NEI PARTITI Agenzia Dire-Torre1

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BRONZETTI: MANTENERE IMPEGNI- MULARONI (UPR): UNITA’ NAZIONALE
“Vorrei sottolineare l’importanza di essere arrivati a un odg condiviso” che fissa “uno scadenziario del governo per i provvedimenti”. Invece “non posso condividere il giudizio di chi reputa il testo precedente come una mediazione al ribasso”. Cosi’ il segretario del Partito democratico cristiano sammarinese, Marco Gatti, durante la commissione Finanze, descrive il lavoro svolto dalle forze politiche per arrivare a un testo condiviso con gli impegni da portare al Fmi.
Sottolineando che il passaggio dalla monofase all’Iva e’ ancora tutto da definire.
“Ci sono percorsi decisi in maniera chiara e palese, su altri all’interno dei partiti stessi e’ necessario un approfondimento, parlo per esempio sulle imposte indirette”. Sul tema, aggiunge, entro il 2014 ci sara’ un provvedimento che puo’ tradursi nel “passaggio a un sistema misto, o all’Iva o nella revisione del sistema attuale”.
Soddisfatti anche i consiglieri di opposizione. Per Denise Bronzetti del Partito dei socialisti e dei democratici “ora tutti, indipendentemente dal proprio ruolo, possono addivenire al
completamento negli atti di quanto scritto e sottoscritto dall’ordine del giorno, che pone ancora una volta la Repubblica su uno scenario internazionale da cui saremo nuovamente
esaminati. Non possiamo permetterci ne’ di scherzare, ma neanche di sbagliare”.
Bene il risultato, ma male il percorso, concordano Federico Pedini Amati del Partito socialista
riformista sammarinese e Pier Marino Mularoni dell’Unione per la Repubblica. Per il primo “sono stati fatti nel percorso precedente dei giochini, smettiamo di comportarci in questo modo
su temi di fondamentale importanza per questo Paese”.
Per il secondo grazie a Upr, Psrs e Su, si e’ “evitato che San Marino andasse a Washington di fronte al Fmi con una mediazione al ribasso. Ma le toppe non si possono mettere all’infinito”. Per questo, ribadisce, la politica deve fare un passo indietro in nome di “un esecutivo di unita’ nazionale che potrebbe rappresentare il riscatto vero per la politica e la sua credibilita’”.

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