Fondazione San Marino 2020. Appello per una azione mirata a supporto della formazione

Fondazione San Marino 2020. Appello per una azione mirata a supporto della formazione

La Fondazione San Marino 2020 ha realizzato, il 24 febbraio 2012, l’evento tematico dedicato a “L’integrazione internazionale – potenziamento del capitale umano. La visione di GarageErasmus”
    
L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con garageErasmus, una Associazione italiana di recente costituzione nata come iniziativa di ex Erasmus che grazie soprattutto a quella esperienza di studio devono oggi il loro inserimento nel mondo del lavoro, la professionalità acquisita. La consapevolezza è che con l’Erasmus qualche visionario in Europa abbia investito su generazioni di giovani europei, creando un progetto politico capace di abbattere le barriere culturali, di favorire la circolazione dei giovani in Europa e nel mondo, di interpretare il “muoversi” come strumento per arricchire il potenziale umano e sviluppare un sentire comune.
Gli interessanti contributi emersi permettono alla Fondazione San Marino 2020 di rivolgersi a tutte le istituzioni territoriali di riferimento, ai partiti politici, alle associazioni di categoria, ai soggetti economici potenzialmente interessati all’argomento, alla società civile con il seguente messaggio:
•    E’ parere della nostra Fondazione che il capitale umano rappresenti uno dei pilastri per un nuovo piano di sviluppo del Paese e dunque investire sulla ricchezza di capitale umano è strumentale ad innescare un percorso di cambiamento culturale e sociale necessario per cogliere le opportunità che il contesto internazionale offre, per sostenere una visione di società più giusta, più dinamica, più sostenibile.
•    L’integrazione internazionale e l’integrazione con l’Europa rappresentano uno strumento per generare meccanismi virtuosi di valorizzazione del sistema a più livelli. Il livello culturale e di qualificazione del patrimonio umano di San Marino rappresenta una priorità assoluta che merita analisi, idee ed azioni mirate.
•    In un contesto internazionale in grave crisi ed estremamente competitivo, dove si afferma il contrasto tra rapidità delle dinamiche di economia e finanza da un lato e lentezza e poca visione della politica ancorata ad interessi nazionali dall’altro, la valorizzazione delle risorse umane, delle competenze e delle eccellenze rappresenta il vero strumento di posizionamento e la base per una strategia di sviluppo e sostenibilità di lungo periodo.
•    Quanto sopra vale ancora di più per una realtà come quella sammarinese, territorialmente ed economicamente piccola rispetto alla dimensione internazionale, ma per questo bisognosa di delineare un profilo differenziato e riconoscibile. Tale profilo le deriva sicuramente dalla millenaria storia, ma in assenza di strumenti forti di affermazione in termini economici e finanziari, in assenza di reali autonomie, il vero patrimonio di cui gode la Repubblica sono il suo popolo e le sue conoscenze.
•    Investire sulla capacità dei propri cittadini di competere con le dinamiche internazionali  in termini di competenze avrebbe un duplice riflesso:
o    Creare ricadute sull’assetto interno del Paese rendendolo automaticamente abile a gestire le nuove sfide di sostenibilità e sviluppo per il tramite della conoscenza e della capacità di gestione di tematiche in continua evoluzione e di modelli che il sistema internazionale esprime e rinnova continuamente.
o    Generare un effetto esterno di grande potenza, cioè la capacità di dimostrare al mondo che San Marino è, oltre alla sua storia e tradizione, un Paese al passo con i tempi, capace di esprimere competenze ed innovazione, attraendo così interessi e progetti, base queste dello sviluppo economico del Paese.
•    Se è vero che il futuro di un Paese non può essere disgiunto da politiche di valorizzazione ed investimento sulle proprie risorse umane, la vocazione formativa e di qualificazione deve necessariamente avere un respiro internazionale.
•    Il sistema formativo interno ad oggi può esprimere solo alcuni tra gli innumerevoli percorsi tematici che compongono una società complessa. La qualità delle risorse umane si misura sulla disponibilità di competenze di eccellenza, pronte al rinnovamento ed aggiornamento continuo, e di un dialogo permanente con i contesti che determinano i modelli innovativi e le nuove frontiere, oltre a farsi loro stesse promotrici di nuovi sviluppi. I nostri giovani hanno necessità di apprendere e familiarizzare con codici che si sviluppano ormai solo in un contesto internazionale ed integrato, fondato sulle reti di relazioni, sull’accesso a nuclei attorno ai quali il sapere ruota, si consolida e si rinnova.
•    Questo sistema impone che se non esistono forme reali di integrazione internazionale di un sistema paese questo diverrà necessariamente periferia rispetto ai centri di sviluppo del sapere, e i suoi cittadini saranno esclusi dal processo di apprendimento ed innovazione che è la base della competitività di una comunità.
•    Una visione internazionalista ed inclusiva, dunque, può dare ossigeno ed accesso alla conoscenza ed alla formazione di qualità.
•    Sono numerosissimi i casi di giovani sammarinesi che si sono trovati ad affrontare problemi enormi per rendere realizzabile un desiderio reale di mobilità e formazione continua internazionale. Casi in cui la cittadinanza sammarinese qualificata come extra-comunitaria o la residenza a San Marino comportano la non accessibilità a borse di studio internazionali o a programmi formativi europei, o una accessibilità a condizioni non favorevoli a tutti i potenziali fruitori a causa dell’assenza di una politica interna ragionevole di supporto finanziario e procedurale a chi si candida a tali iniziative. Ci sono casi di ragazzi che, pur di non rinunciare ad ottime opportunità di lavoro all’estero, devono fare appelli alla cittadinanza di uno dei due genitori non sammarinese, o di ragazzi che per fare una esperienza di lavoro all’estero devono fare domanda nel contesto del decreto flussi migratori del Paese di interesse. A questo si aggiungono i casi di famiglie sammarinesi sempre più in difficoltà nel sostenere economicamente i percorsi formativi internazionali dei propri figli affinché ad una qualifica internazionale possano seguire opportunità professionali all’estero perché assenti in Repubblica.
•    Da questi casi emergono segnali importanti:
o    Il desiderio, non percepito dalla comunità sammarinese, di giovani interessati al confronto con le dinamiche internazionali, a mettersi in gioco, ad affrontare percorsi formativi all’estero, è vivo e diffuso.
o    La debolezza e la mancanza di politiche , strutturate e continue, di istruzione e formazione insieme a quelle giovanili, che siano di stimolo, supporto ed accompagnamento a questi percorsi crea due effetti entrambi negativi:
•    Soffoca il desiderio di alcuni che si trovano costretti a rinunciare a queste opportunità (il che accade ad esempio per chi, senza un idoneo supporto finanziario, senza possibilità di accesso ai programmi europei di sostegno, non può permettersi finanziariamente un percorso formativo all’estero).
•    Induce chi ci riesce a fare la scelta, una volta raggiunta una formazione di livello, di spenderla in ambienti che dimostrino dinamismo  ed apertura di opportunità reali di affermazione, dunque fuori dal nostro Paese.
In entrambi i casi di cui sopra, il Paese ne esce impoverito e sempre più lontano da prospettive di sviluppo e crescita.
•    La formazione, dunque, è lo strumento per un dialogo interculturale e per l’abbattimento di barriere da un lato,  moltiplicatore delle opportunità di sviluppo dall’altro.
•    Nella comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo ed al Consiglio del 23 novembre 2011 dal titolo “Erasmus per tutti – il programma UE per istruzione, formazione, gioventù e sport” per il periodo di programmazione 2014-2020, si parla di una intensificazione degli sforzi europei sul tema dell’istruzione e formazione e della mobilità internazionale come strumenti per il supporto all’occupazione, all’innovazione, alla produttività ed alla crescita. L’obiettivo che l’UE si propone è quello di affermare, ancora più rispetto a quanto fino ad oggi fatto, gli sforzi verso una formazione sempre più globalizzata e permanente, e di stampo internazionale. L’impegno è rivolto a raggiungere l’obiettivo di avere meno del  15% delle persone insufficienti alle abilità di base entro il 2020, e di aumentare del 40% le persone con istruzione superiore, con un effetto di incremento del PIL comunitario del 4%, e di raggiungere l’obiettivo occupazionale del 75% nel 2020. Tutto il programma si basa sul supporto all’acquisizione di maggiori e migliori competenze e abilità, sul supporto agli stati membri ed ai paesi partners extra UE nella modernizzazione dei propri sistemi di istruzione e formazione interni; sulla promozione della mobilità di docenti e formazione interni; sulla promozione della mobilità di docenti e formatori e di studenti e giovani per la loro formazione continua e internazionale.
 
Sulla base di quanto sopra la FONDAZIONE SAN MARINO 2020
CHIEDE
ALLE ISTITUZIONI SAMMARINESI che:
o    Si pensi ad una valorizzazione ed innovazione del sistema formativo di base interno al nostro sistema, prevedendo l’avvio immediato di un programma di conversione dello stesso verso il bilinguismo perfetto. Questo passo consentirebbe di dare ai nostri giovani uno strumento basilare per competere nello scenario internazionale: quello linguistico.
o    Si riconsideri il tema del rapporto con l’Unione Europea assumendo coscienza responsabile dell’importante opportunità che una vera integrazione aprirebbe alla nostra comunità sotto il profilo formativo e di qualificazione, quindi di sviluppo aggiornato e sostenibile per il paese e i suoi cittadini.
o    Qualora il percorso di integrazione non fosse ancora condivisibile da parte di chi oggi riveste ruoli istituzionali, la Fondazione auspica che vengano considerate soluzioni di politiche d’istruzione, formazione e  giovanili che prevedano un reale abbattimento delle barriere sopra descritte (quindi non limitate all’accesso all’esperienza Erasmus ma a tutte le chances internazionali di formazione continua) , superabili se un percorso di relazioni internazionali finalizzato a regolamentare i rapporti culturali e formativi venisse messo in campo in modo sistemico, e se lo Stato decidesse definitivamente di dedicare una voce di bilancio al supporto finanziario di giovani meritevoli per sostenerli nel percorso di mobilità per apprendimento e di formazione internazionale, con l’impegno di una ricaduta di competenze nel proprio Paese di origine al termine di tale percorso, come avviene in molti Paesi al mondo. Tali strumenti di supporto potrebbero prevedere anche applicazioni alla formazione internazionale riservati a chi nel mercato del lavoro interno è già inserito, con l’obiettivo di consolidare e potenziare anche le competenze di chi ha già terminato il percorso formativo ed è già integrato professionalmente.  Questo porterebbe anche ad una apertura ed aggiornamento del mercato del lavoro sammarinese.
Ricordiamo che la Commissione europea ha recentemente precisato agli Stati Membri dell’Unione che proprio in periodo di difficoltà economica vanno salvaguardati gli investimenti nella conoscenza e nelle competenze.
Nel processo di riforma del mercato del lavoro attualmente in discussione a San Marino abbiamo letto spesso di formazione e competenze come fulcro della nuova politica riformatrice, ma ancora una volta c’è molta concentrazione sul sistema di “valutazione e certificazione delle competenze” e poca sulle modalità di creazione di quelle competenze.
Serve un progetto politico, servono soluzioni operative, serve stimolare nei nostri giovani la sensazione che queste opportunità siano accessibili e possibili. San Marino non si può permettere di rinunciare alla sua principale risorsa, il capitale umano espresso dalla sua comunità.
 

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