Fondi pensione investiti in bond dello stato

Fondi pensione investiti in bond dello stato

L’informazione di San Marino

Proposta formulata al Consiglio di Previdenza

Fondi pensione investiti in bond dello stato

Cassa di Risparmio necessita di nuova liquidità. Subito e senza perdere ulteriore tempo. E questo dopo il dissesto emerso nel giorni scorsi, quel buco di bilancio di 534 milioni di euro, certificato dalla società di revisione che lo ha analizzato nei minimi dettagli, che di certo non lascia dormire sonni tranquilli ai sammarinesi ed ai membri del Governo, a cui spetta un compito difficile. Trovare le risorse indispensabili per sanare il dissesto e immettere soldi freschi per il rilancio dell’economia sammarinese e la creazione di nuovi posti di lavoro. Un’idea concreta e di immediata realizzazione Governo e maggioranza l’hanno già avanzata. Per affrontare il debito pubblico e ricapitalizzare Cassa. E ieri proprio su questo argomento il Congresso di Stato ha incontrato il Consiglio di previdenza per affrontare il nodo dei Fondi pensione e valutare, cioè, la possibilità, nell’ambito della patrimonializzazione di Carisp, di investirli in bond dello Stato. 

“Non è una novità, si tratta di un ragionamento – ha spiegato ai microfoni di Rtv il segretario alla Sanità, Franco Santi – di cui si parla da tempo, un’opzione importante, forse l’unica possibile per andare avanti”. Via, dunque, ad un tavolo di confronto. E giovedì ci sarà un vertice con gruppi consiliari, sindacati e categorie economiche. Le cifre sul tappeto ancora non si conoscono. “Ora vogliamo ragionare su un’eventuale possibilità  di utilizzo dei fondi”, ha precisato Santi.

La Csu però esprime timori sull’intera operazione. E per questo pretende dal Governo dati certi, un quadro preciso, una fotografia chiara e reale sull’intero sistema finanziario. “Preferiamo investire a sostegno del bilancio dello Stato – ha commentato a Rtv, Giuliano Tamagnini – ma per decidere vogliamo informazioni”. E le informazioni, il segretario della Csdl, le vuole “sul tipo di debito che verrà acceso e sull’orizzonte temporale su cui sarà spalmato”. “I fondi – ha detto Tamagnini – non sono nostri ma di lavoratori e pensionati. Dovranno essere loro ad avere l’ultima parola”. E Riccardo Stefanelli, segretario della Cdls ha chiosato: “Ognuno di noi si è riservato di parlare all’interno dei propri organismi, ma sono necessarie maggiori informazioni”. Dunque, entro settembre si andrà all’approvazione del bilancio Carisp, dopodiché potrà partire la ricapitalizzazione di Cassa

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