L’Informazione di San Marino: Fuga di capitali 2011: “Provincia di Forli’ porta di accesso a San Marino, al segreto delle sue banche”
Non pare proprio tutto risolto nei
rapporti con l’Italia. In particolare
a premere sulla fuga di capitali
è ancora la Guardia di Finanza
che punta il dito, tra le altre cose,
anche sul Titano, parlano specificamente. Il monitoraggio delle
Fiamme gialle non si riferisce al
passato, ma al 2011 e agli ultimi
sei mesi del governo Berlusconi.
Proprio tra ottobre e novembre –
transizione tra governi Berlusconi
e Monti – la Gdf ha rilevato un
picco nella fuga di capitali.
Già 11 miliardi di euro, più o
meno un quarto dell’intera base
imponibile evasa individuata dai
controlli (46 miliardi).
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Le banconote da 500
Come hanno dimostrato i sequestri
della Fiamme gialle, le banconote
da 500 euro offfrono una
traccia inequivocabile dell’esportazione
illegale di capitali illegali
destinati allo ‘spallonaggio’. Un
taglio sproporzionato e pressoché
invisibile nella routine delle transazioni
quotidiane per contanti.
Proprio sulla base delle segnalazioni
del circuito bancario alla
Finanza, si è scoperto infatti che
“all’interno dei nostri confini, i
quattro quinti delle banconote da
500 si concentrano in tre aree: i
comuni a ridosso del confine italo-
svizzero, la provincia di Forlì
(la porta di accesso alla Repubblica
di San Marino, al segreto
delle sue banche e delle sue finanziarie),
il Triveneto”. Proprio
le tre vie di fuga dei capitali verso
l’estero, così come del loro rientro
clandestino.
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Marino di N. Montebelli