“Formazione e competenze per affrontare lo sviluppo di San Marino nel nuovo paradigma mondiale”

“Formazione e competenze per affrontare lo sviluppo di San Marino nel nuovo paradigma mondiale”

“Un ottimizzato e ben strutturato utilizzo delle risorse  esistenti e la valorizzazione delle competenze sono elementi sufficienti per produrre consistenti  aumenti del PIL”.

Lo sostiene il gruppo Rete Desk in una nota in cui spiega che “la pandemia e la guerra hanno stravolto le dinamiche relazionali e commerciali tra gli Stati. La guerra  non è globale, ma avrà conseguenze economiche globali, che già si manifestano con i problemi legati  alle energie, alle risorse minerarie ed alimentari, all’inflazione, ai cambiamenti climatici. Questa  guerra implica una rottura storica delle articolazioni del diritto internazionale. Giocoforza, nella costruzione di un “Progetto Paese” si deve tenere conto di questi nuovi paradigmi”.

Il gruppo RETE Desk sottolinea di aver iniziato il proprio “percorso di formazione e a redigere i suoi piani di sviluppo  economico nel mese di marzo del 2020, ovvero nel momento in cui si faceva avanti la consapevolezza che niente sarebbe stato più come prima. Tra i primi elementi presi in considerazione, la ridotta capacità di spesa da parte dello Stato. Basandosi su questo assunto, cioè sulla previsione di una congiuntura economica sfavorevole, il gruppo RETE Desk sta predisponendo  piani di sviluppo che non prevedono alcun aggravio della spesa corrente, né costi per consulenze  capaci di produrre risultati concreti anche nel breve termine”.

Da qui la convinzione che “un ottimizzato e ben strutturato utilizzo delle risorse esistenti e la valorizzazione delle competenze sono elementi sufficienti per produrre consistenti  aumenti del PIL. San Marino può contare su persone e professionisti, spesso non valorizzati, ma che potrebbero essere validamente recuperati per essere coinvolti verso un fine comune”.

Questi “principi fondatori possono rappresentare l’inizio di un percorso non solo di natura tecnica, ma, anche e soprattutto, culturale, quindi di affrontare il nuovo contesto geopolitico che abbiamo davanti con gli strumenti più opportuni. La diffusione di una cultura del  riconoscimento del merito, ovvero della valorizzazione delle competenze, è una dinamica sociale imprescindibile per un Paese che progressivamente ha perso la sua competitività”.

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