Franco Cavalli – San Marino Oggi: casino’, parla Gatti: ‘rinconquistai un diritto, ma allora ero contrario. oggi…’

Franco Cavalli – San Marino Oggi: casino’, parla Gatti: ‘rinconquistai un diritto, ma allora ero contrario. oggi…’

 San Marino Oggi

 “Le scelte vanno inserite nel contesto
storico in cui sono compiute. Oggi alcune certezze di 20 anni fa possono essere
messe in discussione”

 casinò, parla Gatti: “rinconquistai un diritto, ma
allora ero contrario. oggi…”

Nel comunicato congiunto con Andreotti,
ridimensionato a “problema interno” al titano

Franco Cavalli

“Da parte sammarinese è stata sottolineata l’importanza che
si attribuisce all’apertura in territorio sammarinese di una Casa da gioco, che
viene considerata come un problema interno della Repubblica di San Marino.
Entrambe le parti, consapevoli della necessità di addivenire ad un accordo
reciprocamente soddisfacente, hanno convenuto sull’opportunità di devolvere
l’esame della questione alla prima riunione della commissione mista, alla quale
parteciperanno anche rappresentanti dei rispettivi ministeri degli Interni”. È
questo il passaggio contenuto nel comunicato stampa congiunto emesso dopo
l’incontro che avvenne nel 1987 tra gli allora ministri degli esteri italiano e
sammarinese. Recita infatti l’incipit del comunicato: “Al termine dell’incontro
fra il segretario di Stato per gli Affari Esteri, Gabriele Gatti ed il ministro
degli Affari Esteri italiano, Giulio Andreotti, svoltosi a Roma l’8 gennaio
1987, è stato concordato il seguente Comunicato congiunto”.

 

Da qui parte poi il lungo comunicato
dove si spiegava all’inizio del testo
che durante incontro Andreotti e Gatti
avevano “passato in rassegna l’attuale
situazione europea, convenendo
sull’importanza dei negoziati di
Vienna nel contesto dell’Csce ai fini
del rafforzamento della pace e della
sicurezza ini Europa e sulla funzione
che i paesi neutrali e non allineati
possono svolgere in tale contesto”.
poi, per quanto riguardava le relazioni
bilaterali si disse in quella circostanza
che avevano “preso atto con
soddisfazione che la positiva evoluzione
dei rapporti Italo-sammarinesi
e le concordi volontà politiche manifestate
costituiscono la premessa
per un più fecondo rafforzamento dei
tradizionali rapporti di amicizia e collaborazione
fra i due Stati”.
In quella occasione inoltre era avvenuto
lo “scambio degli Strumenti
di ratifica dell’accordo relativo all’aumento
del canone doganale” oltre
alla concessione di un prestito di 20
miliardi di lire a “condizioni agevolate”.
In più si era specificato che i due governi
ritenevano esistessero in quel
momento “condizioni per addivenire
alla sollecitata stipulazione di accordi”
su varie materia poi elencate.
“tra queste – ricorda Grabiele Gatti
che parla con molta soddisfazione di
quell’incontro – la questione principale
non era il casinò, ma era legata
agli scambi commerciali. Bisogna ricordare
– aggiunge – che l’Italia infatti
aveva dato mandato di acquistare
degli immobili al confine della nostra
Repubblica per aprire degli uffici Iva
e doganali, controllando così la merce
in entrate e in uscita. Dopo l’incontro,
come specificato nel comunicato
– spiega l’allora segretario di Stato
agli Esteri – si decise di discutere
le questioni commerciali attraverso
l’Istituzione di una Commissione mista,
di fatto quindi, evitando prese di
posizioni unilaterali”.
A titolo di cronaca storica, nel comunicato
si faceva riferimento anche
alla volontà di realizzare una televisione
di Stato a San Marino, dell’Aeroporto
di Rimini e di voler giungere
ad un accordo contro le doppie imposizioni
per i lavoratori Frontalieri.
Come ha affermato recentemente
quindi Alvaro Selva, proprio sulle
colonne di San Marino Oggi, San
Marino aveva ottenuto l’ok per la
realizzazione di un Casinò…
“Una cosa, è il recupero di un diritto
come è affermato nel comunicato
congiunto, anche se poi sarebbe stato
necessario un accordo specifico,
come è avvenuto per tutti gli altri
aspetti, ad esempio RTV. Altra cosa
invece sono le scelte politiche che si
decide di intraprendere”.
E in effetti in quegli anni a San
Marino la scelta non andò in quella
direzione…
“È chiaro che non c’era allora la volontà
politica di aprire un casinò e la
posizione della Democrazia cristiana
era sempre stata contraria ad una
Casa da gioco”.
Anche lei era contrario? E lo è
ancora?
“Sì, allora ero contrario e ritenevo
fosse meglio perseguire altre strade
però va detto che tutte le scelte vanno
inserite nel contesto storico in cui
sono compiute. Oggi alcune certezze
di 20 anni fa possono però essere
messe in discussione”.

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