Il cessate-il-fuoco stabilito a giungo fra palestinesi e israeliani prevedeva la fine degli attacchi di tutte le milizie palestinesi per sei mesi; mentre a Israele era richiesto di porre fine alle operazioni militari nella Striscia, abolire il blocco imposto al territorio e riaprire progressivamente i valichi di frontiera con Gaza.
Sul fronte degli attacchi la tregua ha tenuto mentre i valichi sono stati progressivamente strozzati.
L’accordo non è stato rispettato e stupidamente allo scadere della tregua come da copione Hamas ha reagito con un puerile lancio di missili.
Questo atteggiamento ha fatto ancora una volta passare dalla parte del torto sui media occidentali le ragioni dei palestinesi e rischia di fare passare come dovuto il massacro dei civili palestinesi.
Sui nostri media è passato che Hamas ha rotto la tregua, mentre questa era scaduta e non rispettata perlomeno anche da Israele.
Nei nostri media non è quasi mai trapelato che in questi sei mesi il popolo palestinese è stato progressivamente portato alla fame, Israele ha ridotto progressivamente i flussi commerciali sui valichi di frontiera, la striscia di gaza è diventata un immenso campo di concentramento chiuso dai muri della vergogna edificati da Sharon come profetico preludio al massacro di massa al quale stiamo oggi colpevolmente impotenti assistendo.
Nei nostri media è trapelato con scarsa attenzione che in questi mesi Hamas ha chiesto più volte di aprire un negoziato con Israele (http://www.adnkronos.com/AKI/Italiano/Politica/?id=3.0.2843791935) e questo è sempre stato negato, nei nostri media non è mai trapelato che l’attacco imponente di questi giorni è stato diabolicamente preparato, e questo lo si può leggere dal fatto che è iniziato Sabato scorso, nel giorno sacro del popolo ebraico dedicato al riposo.
Dietro a questo attacco imponente israeliano c’è una ferocia che deve fare riflettere, c’è la totale mancanza del rispetto della vita che se non viene condannata nei giusti termini rischia di scatenare un nuovo olocausto.
E’ per questo che Sinistra Unita chiede al nostro governo di non schierarsi unilateralmente dalla parte israeliana ma di avere il giusto distacco verso una deplorevole violenza scatenata da ambo le parti, ma dove la potenza di fuoco israeliana ha avuto effetti devastanti sui civili e sul numero delle vittime.
Non ci si può lavare le mani con la giustificazione che Hamas è una organizzazione terrorista, Hamas è stata democraticamente votata e non può essere che un popolo intero sia terrorista.
Ci sono ragioni profonde per questa violenza, ma il più forte, in questo caso Israele, non dovrebbe farsi trascinare da atteggiamenti para nazisti organizzando una massiccia uccisione di massa.
Chi ha più testa e più forza la usi, ed in questo caso la ragionevolezza sembra aver lasciato spazio alla ferocia soprattutto da parte israeliana.
E’ un fuoco pericoloso quello che è rinato in Palestina, un fuoco che non può ammettere il disinteresse dei popoli che con fatica e sangue hanno scoperto il valore della PACE.
Per questo anche il nostro piccolo Stato con la sua grande tradizione di neutralità deve chiamare con forza tutti le nazioni civili ad opporsi con fermezza a questo sterminio.
Chiediamo quindi una azione urgente dei nostri rappresentanti diplomatici presso le Nazioni Unite, per creare le condizioni giuste per condannare queste violenze e ad intervenire attivamente con tutte le pressioni diplomatiche possibili contro questo sterminio.
Non possiamo abituarci al sangue e alla guerra, dopo le torri gemelle, dopo l’Afganistan, dopo l’Iraq, dopo i vili attentanti terroristici di Madrid, Londra e Mumbai, quest’ultima guerra non può essere una ennesima “guerra giusta”, dobbiamo reagire tutti per affermare con vigore il valore della PACE unendoci a tutti coloro che la Pace la vogliono e la perseguono a partire dalle parole del Pontefice:
“Chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi…alla logica perversa dello scontro e della violenza”
Anche San Marino può e deve fare la sua parte.
SINISTRA UNITA COMUNICA