Germano De Biagi: sulle vicende che tirano in ballo la mia persona

Germano De Biagi: sulle vicende che tirano in ballo la mia persona

COMUNICATO STAMPA
 
Ho riflettuto a lungo prima di prendere una posizione pubblica in relazione alle vicende degli ultimi giorni che mi vedono direttamente coinvolto.
Sto vivendo con forte disagio e con profonda amarezza la violazione subita dalla mia sfera strettamente privata attraverso la divulgazione – da parte di diverse testate giornalistiche – di alcune video-registrazioni in cui, mio malgrado, sono protagonista con affermazioni e considerazioni di varia natura.
Nel corso della mia vita non mi sono mai tirato indietro di fronte alle responsabilità derivanti dall’essere imprenditore e politico.
Per anni il mio gruppo di aziende ha garantito centinaia di posti di lavoro e ha generato ricchezza per l’intera comunità sammarinese. Potevo fare di più, questo è innegabile, tuttavia penso di aver dato un contributo alla crescita economica e sociale del Paese.
Non mi vergogno affatto nell’ammettere che ho anche compiuto molte scelte sbagliate per le quali ora sto pagando a caro prezzo le conseguenze. Non solo ed esclusivamente sul piano economico, ancor di più dal punto di vista umano.
A questo punto, però, ritengo doveroso fornire qualche precisazione per far si che l’opinione pubblica possa formarsi un giudizio più razionale e meno legato all’emotività del momento.
Parto dalla sintetica ricostruzione della genesi e della natura del mio rapporto con Gianluigi Carrirolo. Mi venne presentato da Emilio Della Balda nel 2009. Dopo alcuni incontri saltuari ed informali, Carrirolo divenne un mio collaboratore nell’ambito della San Marino Calcio S.r.l., fino a quando il mio impegno in tale società – in qualità di azionista di riferimento – è andato gradatamente diminuendo (stagione sportiva 2012-2013). Da allora (primavera/estate 2013) i miei rapporti con Carrirolo si sono progressivamente ridotti, fino a cessare negli ultimi mesi.
Durante il periodo della collaborazione, non nego di aver instaurato con Carrirolo un rapporto particolarmente amichevole e confidenziale. Per questo motivo in certe circostanze è stato testimone di diversi miei sfoghi personali provocati dalla stanchezza di chi, come me, da alcuni anni è costretto a convivere quotidianamente con difficoltà e problematiche piuttosto pesanti.
Ovviamente sono stato registrato a mia insaputa, tuttavia desidero sottolineare che in questi sfoghi ci sono riflessioni e valutazioni, fatte “a voce alta”, che nella gran parte dei casi poco o nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti. Sono il frutto di momenti di frustrazione che indiscutibilmente mi hanno portato a perdere lucidità.
Mi scuso sin da ora con tutte le persone che, direttamente o indirettamente, sono state coinvolte oppure chiamate in causa all’interno di queste video-registrazioni.
Nello specifico intendo precisare che i giudizi da me espressi su esponenti politici (ex ed attuali) e la ricostruzione di alcune particolari vicende (ad esempio il rilascio della licenza delle tlc) non sono riconducibili in alcun modo ad elementi oggettivi da me conosciuti o conoscibili. Anche in questi casi purtroppo sono state la rabbia e l’irrazionalità ad averla fatta da padrone.
Una breve considerazione sulle questioni “Bcs” e “Sefi”: non entro in inutili tecnicismi, dico solo che la realtà è sotto gli occhi di tutti. Da entrambe le vicende ne sono uscito distrutto sia dal punto di vista economico che dal punto di vista morale. Il resto sono chiacchiere.
Comunque sono a completa disposizione dell’Autorità Giudiziaria per chiarire tutte le possibili zone d’ombra riscontrabili nelle conversazioni oggetto di registrazione.
Mi siano infine concesse alcune riflessioni di carattere più generale: trovo raccapricciante che la lotta ingaggiata dai vecchi centri di potere ed esponenti della vecchia politica per contrastare il cambiamento non esiti a usare tanta cattiveria e spregiudicatezza.
E’ ormai evidente l’obbiettivo di delegittimare tutto e tutti e di gettare il Paese nel caos. A questi “poteri” poco o nulla interessa del presente e del futuro della comunità sammarinese, ciò che conta è la propria antistorica sopravvivenza. Costi quel che costi.
Non mi nascondo dietro ad un dito: anche io – nel bene e nel male – sono stato protagonista di una certa stagione politica, economica e sociale. Ho cercato di fare del mio meglio, probabilmente non è stato sufficiente. Ora però, quel sistema deve essere definitivamente superato, lasciando libertà di azione ad una nuova generazione di persone impegnate in politica.
Sono queste le ragioni per cui ho deciso di non ricandidarmi alle elezioni politiche del novembre 2012 e per le stesse ragioni annuncio sin da adesso che, con il prossimo Congresso Generale del Partito Socialista, si concluderà definitivamente il mio impegno politico. Ad ogni livello.
Non intendo infatti essere un fattore penalizzante per quei giovani che decideranno di impegnarsi attivamente – all’interno del Partito in cui milito da oltre 40 anni – per dare una prospettiva seria e credibile alla Repubblica di San Marino.
A quanti appartengono alla mia generazione e ancora nutrono passione per la politica dico di non avere paura. I giovani sapranno affermare quei valori in cui noi abbiamo creduto. La politica deve essere aggregazione, non divisione. Lasciamo ai giovani la possibilità di costruire il loro futuro.
 
San Marino, lì 8 dicembre 2014
 

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