Giacomo Amadori di Libero: San Marino stizzito per il blitz della Gdf sui correntisti italiani. Torre d’avorio

Giacomo Amadori di Libero: San Marino stizzito per il blitz della Gdf sui correntisti italiani. Torre d’avorio

Libero

San Marino stizzito per il blitz della Gdf sui correntisti italiani

Giacomo Amadori

L’indagine della procura di Forlì su una presunta evasione monstre avvenuta utilizzando le banche sammarinesi ha mandato in tilt il governo della piccola repubblica. Tre giorni fa il comando generale della Guardia di finanza ha annunciato i primi risultati dell’operazione «Torre d’avorio». L’indagine coordinata dal procuratore Sergio Sottani ha messo sotto osservazione le operazioni finanziarie effettuate tra Italia e San Marino da 27mila italiani (19mila dei quali residenti in Emilia e Marche) e 31mila tra sammarinesi o cittadini stranieri.

L’esame delle prime 1.050 posizioni ha svelato redditi non dichiarati per 850 milioni di euro e un’evasione Iva pari a 153 milioni. Il governo sammarinese ha reagito con fastidio: «Si rileva un’evidente forma di aggressione verso il sistema sammarinese» ha dichiarato il Segretario di Stato alle Finanze Gian Carlo Capicchioni.
Per questo è stata chiesta a Farnesina e ministero dell’Economia italiano l’urgente convocazione di un tavolo «per un confronto sulla situazione, che rischia di intaccare la fiducia e la proficua collaborazione esistente fra i due Stati». Il vero problema, come evidenziato da Libero due giorni fa, è che quest’operazione della Finanza ha spaventato i correntisti italiani e molti commercialisti sono stati presi d’assalto da clienti interessati alla «collaborazione volontaria» (voluntary disclosure) col Fisco, cioé a far rientrare entro il 30 settembre i propri patrimoni nel Belpaese, regolarizzando la propria posizione. Una fuga di capitali che non può non preoccupare le banche sammarinesi, già dissanguate (7 miliardi) dallo scudo fiscale voluto dall’ex ministro Giulio Tremonti.
Ora si profila il bis e Libero ha sottolineato il catenaccio, anche a colpi di sequestri, dalle autorità sammarinesi. L’articolo non è piaciuto ai segretari di Stato sammarinesi che in «un comunicato stampa congiunto» hanno definito le nostre informazioni «foriere di facili allarmismi». Quindi hanno assicurato di non avere intenzione di ostacolare la voluntary, annunciando che «sarà fornita la massima collaborazione alla regolarizzazione dei capitali depositati presso istituti bancari sammarinesi».
La promessa ha però una clausola: «Fermo restando le doverose verifiche circa la provenienza del denaro». Ma nelle banche quei controlli non sono già stati fatti? O vengono eseguiti solo ora per evitare lo svuotamento delle casse sammarinesi? La risposta l’avremo entro il 30 settembre.

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