Giornata della Memoria: l’intervento dell’assessore alle Politiche della Pace Karen Visani

<b>Giornata della Memoria: l’intervento dell’assessore alle Politiche della Pace Karen Visani </b>

Giornata della Memoria: l’intervento dell’assessore alle Politiche della Pace Karen Visani in occasione della deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato alle vittime dei lager nazisti e di tutte le prigionie nel Parco ‘Ai caduti nei lager 1943-1945’ in via Madrid

‘Autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche d’arma, cittadini, professori e, soprattutto, cari ragazzi

sono lieta di questo incontro con voi nella Giornata della Memoria per ricordare insieme le vittime di una tragedia storica ed umana organizzata, pianificata nei dettagli che ha portato allo sterminio di milioni di ebrei e rappresenta il più grave crimine verso l’umanità che si sia mai compiuto nella storia moderna, in Europa.

Il giorno della Memoria invita ciascuno di noi a riflettere, a capire che cosa avvenne al centro dell’Europa, nell’occidente avanzato: cuore della civiltà moderna.

La memoria è il filo conduttore, lo strumento con cui generazioni diverse possono creare un percorso condiviso di analisi storica per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana e della diversità.

Conservare libri, immagini, diari, documenti e soprattutto ascoltare le testimonianze dirette dei sopravvissuti ai campi di sterminio offre la possibilità di sconfinare da una visione ed interpretazione personali . La testimonianza diretta di chi ha subito sulla propria pelle l’atrocità di quell’orrenda vergogna e la commemorazione delle vittime permettono di prevenire nuove possibili derive totalitarie attraverso una profonda riflessione comune.

Sappiamo bene che la violenza degli uomini nei confronti di altri uomini è continuata anche dopo Auschwitz, la percepiamo ogni giorno, in ogni parte del mondo: attualmente nella striscia di Gaza (circa 1300 morti in soli dieci giorni);in Ossezia nell’Agosto 2008; all’inizio del nuovo millennio, in Iraq e Asghanistan; in Kossovo e Bosnia negli anni novanta, ed è tangibile nella nostra quotidianità, all’interno delle nostre città, ne sono testimonianza gli atti di violenza e razzismo verso i diversi nonché abusi e stupri su innocenti.

L’insegnamento più importante dell’Olocausto è nel recupero della storia e nella volontà di ciascuno di noi di costruire un percorso sociale di tolleranza e comprensione fra i popoli.

Ma soprattutto , e mi rivolgo alle giovani generazioni, ricordare la Shoah significa costruire un futuro comune, in Europa, fondato sulla difesa dell’uguaglianza, della solidarietà e dell’affermazione delle libertà civili e individuali.

Il percorso che ha portato alla nascita dell’Europa come Istituzione garante di libertà, pace e giustizia sociale, deve continuare con i giovani protagonisti di questo processo di allargamento dei confini europei a nuove culture per fondare una società del domani solida in quanto aperta e solidale nel rispettare le diversità di ognuno.

A maggior ragione nel 2009 ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino.

A tutti Noi il compito di trasmettere questo messaggio di libertà.’

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