Giovanni Lonfernini: “Piena assoluzione nel merito. Basta con la vulgata che vorrebbe tutti prescritti”

Giovanni Lonfernini: “Piena assoluzione nel merito. Basta con la vulgata che vorrebbe tutti prescritti”

Giovanni Lonfernini e il suo avvocato rimarcano quanto stabilito dalla sentenza. Su un possibile ritorno in politica per ora non si esprime.

ANTONIO FABBRI – Nella sentenza di appello del conto Mazzini, pronunciata venerdì scorso, Giovanni Lonfernini, come riportato, è stato assolto nel merito dalle due accuse che gli erano contestate: associazione a delinquere la prima, riciclaggio, la seconda (sotto la motivazione del giudice Francesco Caprioli). Ieri, assieme al suo avvocato, ha voluto rimarcare l’esito della sentenza nei suoi confronti che, diversamente dagli altri coimputati, ha visto una formula assolutoria piena. “Quindi ora basta con la ‘vulgata’ che vorrebbe tutti prescritti e prosciolti per la sentenza dei Garanti”, dice l’avvocato Stefano Pagliai che ha affermato: “Nel prendere atto con soddisfazione dell’esito del secondo grado, sottolineo come per Giovanni Lonfernini il giudice di appello abbia pronunciato un provvedimento di piena assoluzione nel merito: sia per quanto riguarda la contestazione di associazione a delinquere che per quanto riguarda la contestazione di riciclaggio.

Tengo, inoltre, a precisare che per il mio assistito l’assoluzione sarebbe intervenuta a prescinde- re sia dallo scattare dei termini di prescrizione sia degli effetti della sentenza del Collegio Garante. È stata invece, di fatto e de iure, riconosciuta la sua innocenza e la sua estraneità. I commenti e le semplificazioni di questi giorni, provenienti in particolare dagli ambienti politici che danno a intendere che vi sia stato un colpo di spugna generalizzato, non sfiorano in alcun modo quanto riconosciuto in sentenza a Giovanni Lonfernini. Ripeto: piena assoluzione nel merito.”

Dal canto suo Giovanni Lonfernini ha rimarcato “l’assoluzione, con formula piena senza se e senza ma, chiude un periodo molto complesso della mia vita apertosi il 3 novembre 2014 con le mie dimissioni dal Consiglio Grande e Generale. In questi otto anni ho sempre creduto nell’autorità giudiziaria anche quando, a seguito degli esiti della Commissione d’Inchiesta su Banca CIS e altro, si sono palesate evidenti ‘ombre’ dell’opinione pubblica sulla credibilità e imparzialità del Commissario della Legge Buriani, posto a guida del pool incaricato delle indagini sul “Conto Mazzini”. Ha poi aggiunto, affermando tuttavia di non cercare rivalsa, una frecciata verso l’inquirente, sostenendo che come lui si dimise dal Consiglio in primis per rispetto istituzionale, non lo ha visto fare altrettanto.

“In merito poi alle svariate letture della sentenza, emerse in questi giorni, rispetto alle quali non ho alcunché da replicare, segnalo solo di aver sempre scelto la strada di non intraprendere alcun tipo di azione di contestazione del provvedimento di confisca dei beni. Un fatto incontrovertibile”. Confisca che nei suoi confronti è stata stabilita dal giudice in 216.000 euro, ritenuti comunque di provenienza illecita.

“In questi anni mi è parso che il “Conto Mazzini” – ha aggiunto – fosse diventato la più classica delle foglie di fico dietro la quale la nostra politica si è comodamente nascosta. Obiettivo, oscurare le proprie mancanze, ritardi e difficoltà. Auspico, però, che si apra una nuova stagione dove, oltre al corretto equilibrio tra i poteri dello Stato, la dialettica tra politica e giustizia ritorni all’interno di un alveo rigoroso, rispettivamente rispettoso e finalmente sereno – ha concluso Giovanni Lonfernini – un pensiero, infine, alla mia compagna Marta, ai miei genitori e ai miei fratelli ed alla mia famiglia, che mi hanno accompagnato ‘passo dopo passo’ all’interno di questo difficile pezzo di vita. Mi sono stati la fianco senza perdere mai fiducia nel fatto che alla fine venisse finalmente riconosciuta la mia totale estraneità da ogni ipotesi accusatoria. In una parola, la mia innocenza”.

Alla domanda se, adesso, intenda ritornare in politica, ha risposto con prudenza. “Meta- bolizzare questi otto anni non è facile e ho bisogno di circoscrivere meglio quanto accaduto. La mia vita è cambiata rispetto a otto anni fa, sono cambiato io e le mie priorità. Ho tratto anche molti insegnamenti positivi”. Al momento insomma su un possibile ritorno in politica non si esprime

Ecco come motiva l’assoluzione il giudice di appello

Nella sentenza il giudice Caprioli, dopo aver preso in esame accuratamente i fatti, sintetizza in questo modo le motivazioni della assoluzione di Lonfernini, e dall’altro chiarisce anche il perché del permanere della confisca di 216mila euro. Comunque, dall’associazione a delinquere è stato assolto per non aver commesso il fatto, e dal riciclaggio perché il fatto non costituisce reato. Ecco come lo spiega Caprioli nelle motivazioni della sentenza: “In sintesi, può dirsi certamente provato che Giovanni Lonfernini abbia oggettivamente contribuito a occultare denaro di provenienza illecita: ma su tale comune presupposto, gli atti di causa si prestano a una duplice lettura. La prima è quella che vede l’imputato nei panni dell’occasionale destinatario di un’elargizione in sé e per sé lecita. La seconda, altrettanto plausibile, è che Lonfernini fosse invece perfettamente consapevole dell’origine criminosa del denaro, ma in quanto autore o coautore dei reati generatori della provvista. Nel primo caso, non potrebbe dirsi ragionevolmente certo che l’appellante fosse consapevole dell’origine criminosa del denaro, pur ricevuto e detenuto in forma occulta: nel secondo, Lonfernini si sarebbe reso responsabile di una condotta di riciclaggio non punibile all’epoca dei fatti. Poiché nessuna delle due ipotesi ricostruttive – entrambe liberatorie per l’imputato – supera la soglia dell’assenza di ragionevoli dubbi, va privilegiata, in quanto complessivamente più favorevole all’appellante, la prima ipotesi: l’imputato va dunque assolto perché non consta a sufficienza la sua colpabilità, permanendo ragionevoli dubbi sulla sussistenza dell’elemento soggettivo del reato”.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy