Giovanni Ramonda: prostituzione, no alla legalizzazione della schiavitù. Comunita’ Papa Giovanni XXIII

Giovanni Ramonda: prostituzione, no alla legalizzazione della schiavitù.  Comunita’ Papa Giovanni XXIII

Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità Papa Giovanni XXIII dice no alla legalizzazione della schiavitù: ‘multiamo i clienti’. Sette ragioni per non regolamentare la prostituzione. Appello all’unità del mondo cattolico.

«No alla legalizzazione della schiavitù, multiamo i clienti»
Le 7 ragioni per non regolamentare la prostituzione – Giovanni Ramonda si appella all’unità del mondo cattolico.

La Comunità Papa Giovanni XXIII condanna con fermezza la scelta dell’amministrazione comunale di Roma di istituire zone di tolleranza per la schiavitù della donna.  Ribadisce l’urgenza di affrontare il fenomeno della prostituzione come accade in altri paesi europei: contrastando la domanda ed istituendo un sistema di multe progressive per i clienti.
Lo dichiara Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità: «L’unico modo per aiutare davvero queste donne è quello di debellare il fenomeno inaccettabile della prostituzione: i clienti sono di fatto primi sfruttatori della donna, e in secondo luogo finanziatori del racket. Debellare la prostituzione è possibile, da mesi abbiamo presentato al governo una proposta di legge per adottare in Italia il “modello nordico” che sanziona i clienti. Il mondo cattolico deve fare fronte comune prima che la situazione degeneri».

Ecco quali sono secondo la Comunità Papa Giovanni XXIII le sette ragioni per non regolamentare la prostituzione: https://www.dropbox.com/s/dpun0sx7mdhkteo/7-Ragioni.pdf?dl=0

[c. s.]

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy