Giulio De Santis di Corriere della Sera: Il conte Pasquini riciclava soldi sporchi dei vip a San Marino

Giulio De Santis di Corriere della Sera: Il conte Pasquini riciclava soldi sporchi dei vip a San Marino

Segue aggiornamento

Corriere della Sera (on line)

L’accusa della procura

«Il conte Pasquini riciclava soldi sporchi dei vip a San Marino»

Il pm: rinvio a giudizio per il nobile e sei complici. Tra i clienti, Marco Iannilli (coinvolto nell’inchiesta su Mafia Capitale) e l’architetto di Belen

Giulio De Santis

ROMA – La finanza creativa del conte Enrico Maria Pasquini al servizio del «Mondo di sopra», del «Mondo di sotto» e, talvolta, anche del «Mondo di mezzo» dell’ex terrorista di destra e boss di Mafia Capitale, Massimo Carminati. Alla porta del suo ufficio in piazza Winckelmann, dove si trova lo storico palazzo della famiglia Pasquini, hanno bussato personaggi controversi come Marco Iannilli ma anche capitani d’industria come Tommaso Frascara Gazzoni, figlio del presidente onorario del Bologna. È il motivo per cui hanno chiesto udienza al nobile è stato quello di nascondere soldi di dubbia provenienza attraverso complesse operazioni d’ingegneria finanziaria riconducibili al gruppo San Marino Investimenti (Smi) presieduto dallo stesso Pasquini.
Dalla Procura
È questa la contestazione della Procura al conte – ex ambasciatore presso la Repubblica del Titano – per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Oltre al presidente della Smi, rischiano il processo Andrea Pavoncelli, Eugenio Buonfrate, Roberto Borbiconi, Jean Paul Giannini, Davide Bonetti e Danilo Ferrante, ognuno con un ruolo ben preciso nel meccanismo.
Entrano a palazzo Pasquini, tra il 2006 e il 2012, numerosi personaggi. L’organizzazione ha gestito oltre 1500 clienti tra industriali, dirigenti di banca e immobiliaristi.
25 operazioni sospette
Ma le operazioni sospette all’attenzione del pm Perla Lori sono venticinque. Uno dei primi nella lista è Marco Iannilli, coinvolto nell’inchiesta su Mafia Capitale perché legato a Massimo Carminati: secondo il pm, voleva riciclare 11 milioni di euro attraverso un vorticoso giro tra Roma, San Marino, Hong Kong e Londra. Alla Smi si è rivolto anche F. C., immobiliarista milanese e architetto di Belen Rodriguez: voleva celare un’appropriazione indebita dalle casse della sua società per un valore di 3milioni e mezzo di euro. Tra i clienti pure Diego Gostisa, intenzionato a far sparire le tracce dei proventi di un traffico di droga per un valore di un milione e quattrocentomila euro. Nella lista pure Doriano Banchi, titolare di un’azienda specializzata in pellicce: vicino alla bancarotta, avrebbe voluto far svanire 800mila euro.
La gestione dei portafogli
Nelle attività intraprese dal conte c’è stata anche la gestione del portafogli dei clienti. Ed è per le capacità di Pasquini in questo settore che Tommaso Frascara Gazzoni, figlio del presidente onorario del Bologna, si rivolge al nobile per amministrare un conto personale. A Pasquini hanno pensato anche i titolare della Ricci Bitti, società di costruzioni di Ravenna, per «blindare» 8miloni di euro. La lista comprende Andrea Romagnoli, Claudio Giacobbo, Maria Bertilia Quagliotto, Maria Martinelli, Massimo Morandin. Nessun clienti è indagato

Aggiornamento. In data 6 aprile 2021  da parte dell’architetto F. C.  ci è pervenuta la seguente informazione:  «Egli fu iscritto nel registro degli indagati. Successivamente e in seguito alla richiesta del Pubblico Ministero, il Giudice delle Indagini Preliminari ha emesso decreto di archiviazione del procedimento nei suoi confronti per infondatezza della notizia di reato»

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