GOVERNO. CASALI: PATTO TROPPO DIVISO, CRISI RESPONSABILE Agenzia Dire-Torre1

GOVERNO. CASALI: PATTO TROPPO DIVISO, CRISI RESPONSABILE Agenzia Dire-Torre1

SOCIALISTI DIFENDONO SCELTA: TRIBUTARIA NON E’ RIFORMA DEL PATTO
Una scelta responsabile, per fare chiarezza. Di fronte alla stampa l’ormai ex segretario di Stato per la Giustizia, Augusto Casali, protagonista ieri, assieme al collega alla Cultura, Romeo Morri, dell’apertura della crisi di governo, spiega le sue ragioni. Individuabili essenzialmente
nell’accelerazione sull’intesa tra Democrazia cristiana e Partito dei socialisti e dei democratici, che ha di fatto messo la parola fine all’esperienza del Patto. Casali rigetta inoltre le accuse
“senza fondamento” di ritardare l’uscita dalla black list e di volere insabbiare il lavoro della commissione Antimafia, “l’ho voluta io”. E sottolinea che “non e’ mettendo la sporcizia sotto
il tappeto che si dimostra l’effettivita’ dei provvedimenti, come dimostra il riordino delle forze di polizia”.
Da qui la disponibilita’ a sostenere l’odg di Ap sul proseguimento dei lavori della commissione Antimafia e alcuni stralci della riforma del fisco, come l’istituzione del reato di evasione fiscale e l’eliminazione della tassa etnica. Su un eventuale voto della riforma cosi’ com’e’ ci sara’ invece il no di Nps e Psrs. “Siamo gente libera, non difendiamo interessi particolari e non abbiamo rapporti con i poteri forti, al contrario di altri che ora fanno i moralisti”, manda a dire
Casali con a fianco i vertici del Partito socialista riformista sammarinese con cui ha ridato vita al Partito socialista sammarinese. “Da diverso tempo- entra nel merito della scelta- la
maggioranza aveva seri problemi di rapporti interni, complicati dalla trattativa a latere per le coalizioni future da cui erano esclusi alcuni partiti del Patto”. Dunque una sorta di rivolta di
piccoli contro i grandi. “Piu’ diventava forte l’asse tra Ap e la componente ciellina piu’ volte la maggioranza e’ stata costretta a ritirare provvedimenti e odg”, prosegue Casali.
In questo scenario si sono inserite l’accelerazione della Dc sul Psd e la nascita del Pss che “ha reso chiara l’operazione politica consumata sulla testa di alcuni partiti di maggioranza e
dei lavoratori portati in piazza, e che sarebbe stata suggellata dalla riforma tributaria”. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: “Il Patto non era compatto e si rischiava lo
scontro sociale”, non certo il clima adatto per un provvedimento del genere che “non era piu’ della maggioranza, ma di alcuni partiti di governo, del Psd e della Csu.” Cosi’ “abbiamo deciso
di porre fine alla sceneggiata. Il Patto non c’e’ piu’ ed e’ inutile aggrapparsi con le unghie e coi denti”. Parole totalmente condivise dal segretario Psrs, Simone Celli. “E’ inaccettabile la visione manichea per cui chi e’ contro il Patto e’ contro il Paese”: in meno di quattro anni si sono dimessi quattro segretari di Stato e tre componenti politiche sono uscite dalla maggioranza. A conferma che non ci sono “paradisi terrestri: la maggioranza da
tempo ha problemi numerici e ha anche cercato di sgraffignare qualche consigliere di opposizione”. Dunque la scelta di Casali e’ servita a “liberare i sammarinesi, come in tempi antichi dal cardinale Alberoni”, sottolinea il presidente Psrs, Paride Andreoli, stigmatizzando la mancanza di leadership in una maggioranza “autolesionista, che si e’ sgretolata strada
facendo”, e l’inadeguatezza della legge elettorale, che “mostra tutte le sue carenze anche in una fase di crisi”.  Si e’ agito con “coerenza, trasparenza, lealta’ e moralita’”, gli da’ man forte Antonio Volpinari, omologo del Nps. Per il futuro l’obiettivo e’ contrastare l’antipolitica ed evitare maggioranze risicate, attraverso alleanze con le forze piu’ rappresentative. Dialogo aperto insomma con la Dc, in attesa del Consiglio di oggi che dovrebbe sancire la crisi di governo.

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