MINISTRE AP GUIDANO RESISTENZA PATTO- E VALENTINI CITA BERSANI
“Non si puo’ dare per scontato che oggi si apra la crisi di governo”. Conclusi i lavori consiliari,
con queste parole, il segretario di Stato per gli Affari interni, Valeria Ciavatta, mentre esce da Palazzo pubblico, apre il giallo della crisi politica. Di fatto, carte alla mano, e assistita da una delegazione del suo partito, Alleanza popolare, Ciavatta spiega che tutta la procedura per bloccare i lavori del Consiglio Grande e generale, e chiudere cosi’ la legislatura in anticipo,e’ guidata e complessa, non basta una lettera di dimissioni “senza motivazioni”.
“Per aprire una crisi di governo- insiste l’inquilina della Parva domus- ci sono dei passaggi previsti dalla legge”. La crisi si apre se si dimette l’intero congresso di Stato, se c’e’ una
mozione di sfiducia presentata in Consiglio, “non lo decidono in due” e “l’antiribaltone vale anche per il governo”. Oggi pomeriggio, nel corso degli incontri tra i singoli partiti del
Patto e poi, tra i vertici delle forze alleate, ma anche nel Congresso di Stato straordinario convocato nel tardo pomeriggio, si fara’ chiarezza sul da farsi “ma intanto e’ tutto da
valutare”, aggiunge. Il segretario di Stato Ciavatta spiega poi che e’ “gravissimo” il tentativo di bloccare il Consiglio grande e generale e quindi, la riforma tributaria, “che
e’ tra gli adempimenti da porre in essere come osservati speciali dagli organismi internazionali”. Ad ogni modo, la ripresa o meno nella giornata di domani dei lavori consiliari “non la decide un
gruppo consiliare- ribadisce- perche’ se si blocca tutto lo decidiamo tutti insieme”.
La collega di partito, il segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella Mularoni, annuisce. Poi per lei si e’ alla vigilia di una trasferta importante su cui pero’ preferisce
mantenere il riserbo. Domani, insieme al segretario per le Finanze, Pasquale Valentini, e’ attesa al ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma e sicuramente si parlera’ di ratifica
dell’accordo fiscale e di black list. Di certo, l’apertura di una crisi di governo non sara’ un bel biglietto da visita. Ma Mularoni minimizza: “Intanto- manda a dire- prima vediamo se il
governo cade”. All’uscita di Palazzo Pubblico appare poi anche Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze del Pdcs, che si limita a due considerazioni. “Prima di
tutto partiamo alle note positive- commenta- in Aula e’ stata appena approvata la ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio, un provvedimento essenziale per il Paese”.
Infine la crisi di governo: “Mi viene da riprendere le parole di ieri del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani”. Ovvero, “Il Paese non e’ fatto delle beghe nostre”.
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