Governo e maggioranza inerti di fronte alla malavita. Psrs

Governo e maggioranza inerti di fronte alla malavita. Psrs

Gli ultimi gravi avvenimenti hanno clamorosamente smentito la vecchia politica che ha sempre negato l’esistenza della questione morale nel nostro Paese e ha sempre impedito di indagare sui facili arricchimenti, sulle truffe internazionali, sui collegamenti con la criminalità organizzata, facendo pagare un prezzo altissimo al Paese per salvare certi personaggi.
Infatti l’azzeramento dei rapporti con l’Italia, è ora di dirlo forte e chiaro, non è dipeso dal Ministro Cattivo, ma dal rifiuto – da parte sammarinese – di fare pulizia, di colpire il malaffare, di mettere in moto la giustizia contro l’illegalità. Purtroppo per la nostra Repubblica, anche l’attuale governo ha giocato di rimessa, non ha mai promosso indagini, ha provato a coprire accusando di anti sammarinesità coloro che chiedevano legalità e trasparenza e denunciavano l’immoralità. Pertanto la Guardia di Finanza e la Magistratura Italiana hanno dovuto agire con crescente durezza dopo innumerevoli avvertimenti iniziati molto tempo addietro. E non è ancora finita. La Procura di Napoli, infatti, ritiene che esista collusione tra mafia e politica sammarinese dando così una spallata alla residua credibilità di San Marino. A questo punto, non si può far morire il Paese e non bastano più le dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano. E’ urgente reagire per un cambiamento radicale dei metodi di gestione dello Stato, per instaurare una nuova etica pubblica, per un profondo rinnovamento del pensiero politico, per mettere fine all’immoralità e alla corruzione, per sconfiggere la mafia interna e quella esterna, per una ripresa della coscienza civica e del senso dello Stato, per riconciliare morale, diritto e politica.
Non c’è più tempo da perdere. Le manovre sotterranee devono finire. Si deve agire alla luce del sole col solo obiettivo di salvare la Repubblica dalla vergogna e dal disfacimento. Il silenzio e l’inazione rendono il Paese connivente con le vicende camorristiche e San Marino, dopo essere passato alla storia (in termini estremamente positivi) per avere dato rifugio e protezione al grande protagonista dell’unità d’Italia Giuseppe Garibaldi, ora – suo malgrado – sarà famoso per avere ospitato un killer reduce da una sanguinosa strage.
E’ indiscutibilmente una situazione intollerabile per un Paese serio. Occorre pertanto che le persone di buona volontà e che hanno coscienza della necessità impellente di mettere fine alla vecchia politica dell’intreccio con gli affari, abbiano il coraggio di mettersi tutti insieme alla testa di una “rivoluzione” civile e culturale per dare una guida completamente nuova al Paese. E’ ora di metterci la faccia senza tentennamenti perché la Repubblica è sull’orlo del baratro.

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