Il governo barcolla, ma non cade e tutto torna immobile come prima
La maggioranza tira il fiato, ma non è ancora guarita dai grandi mali che ne hanno minato la salute. Anzi, forse non è neppure convalescente. La tiene in piedi solo la paura di esporre al giudizio del Paese il bilancio fallimentare, di un anno e poco più, di governo.
Il quale si è rivelato addirittura peggiore del governo straordinario, perché ha eluso tutte le attese in termini di riforme, di moralità e di nuovo metodo di fare politica. Ha disatteso totalmente le promesse in termini di rilancio dell’economia e di settori produttivi in grave difficoltà, come turismo e commercio. Ha disatteso le rassicurazioni sul fronte socio previdenziale (vedi lo sfascio dell’Ospedale e il problema delle pensioni), nonché su quello prettamente sociale (vedi famiglia, scuola, utenze domestiche). Soprattutto, ha dimostrato di non saper risolvere le questioni che gravano sul gioco d’azzardo, né di mettere freno al clientelismo, né al problema delle residenze e dell’abusivismo sul lavoro, né di porre rimedio ai gravissimi problemi sul fronte dell’ordine pubblico e della sicurezza.
Tutte queste cose gravano come macigni sulle responsabilità di un governo di centro sinistra, al cui interno la vecchia anima del governo straordinario continua sempre a prevalere sulla nuova anima riformista.
Ma un altro governo non è ancora pronto, in quanto troppe variabili concorrono a limitarne le probabilità di riuscita e allora si torna a campicchiare, in attesa di lasciar decantare le acque. E soprattutto, senza curarsi di una legge elettorale che non accetta più ribaltoni, rimpasti e walzer di poltrone come è sempre successo in passato, ma impone solo governi eletti dalla gente.
In questo clima, le votazioni che si sono susseguite nell’ultima sessione consiliare, hanno fornito una precisa lettura politica. Infatti, la bocciatura dell’odg sulla richiesta di riferimento sulla salute del governo, dimostra solo la paura di andare a toccare un terreno minato.
Così pure le politiche territoriali e la situazione verificatasi in Banca Titano, altri argomenti spinosi sollevati tramite odg dai Popolari, firmati anche da altri esponenti di opposizione, e che sono stati opportunamente respinti. In ogni caso, il 24/28, due astenuti e un non votante, con cui è stato respinto l’odg per la sospensione temporanea del passaggio in prima lettura della legge Foschi, lascia trasparire che le acque non sono ancora del tutto tranquille.
Come è significativo il 25/25 dell’odg per l’istituzione della Giornata Internazionale della famiglia, un argomento così importante che comunque i Popolari sono decisi a non lascia perdere e che riproporranno prossimamente.
Infine, sintomatica anche la bocciatura dell’odg sulla televisione di Stato, con tutta una serie di problematiche che il governo ha dimostrato di non volere minimente affrontare.
San Marino 27 settembre 2007