I commercialisti: no alla riforma tributaria. Incostituzionale l’accodo governo Csu in salsa Csu

I commercialisti: no alla riforma tributaria. Incostituzionale l’accodo governo Csu in salsa Csu

COMUNICATO STAMPA
Il governo non tenga conto, per l’elaborazione della prossima riforma tributaria, dell’accordo anticostituzionale raggiunto nella passata legislatura dalla segreteria di Stato alle Finanze con la Csu.
È quanto dichiarano i vertici del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, rinnovato il 22 settembre scorso e che ha visto alla presidenza la riconferma del presidente uscente Marino Albani e l’ingresso di Pier Angela Gasperoni (vicepresidente), Massimo Tumietto (segretario), Orsola Muccioli (vicesegretario) e la riconferma anche di Andrea Albertini (tesoriere).
In vista della formazione del nuovo governo, i vertici dell’ordine Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si dicono pienamente consapevoli delle difficoltà che sta attraversando il Paese e la sua economia, e si dicono altresì consci della necessità di approntare misure immediate per consentire la sicurezza dei conti pubblici e la stabilità del bilancio equità ed efficienza del sistema.
Per questo il presidente Marino Albani si dice sicuro dell’aiuto di tutti i colleghi “perché si possa fare tutti insieme qualcosa di buono nell’interesse comune del Paese” e al tempo stesso assicura che “l’Ordine si pone come sempre a disposizione del Paese e metterà ancora a disposizione le proprie competenze e risorse professionali per collaborare alle inderogabili riforme strutturali e alle scelte strategiche per il futuro”.
In merito ai provvedimenti che il nuovo esecutivo dovrà adottare, dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si chiede alla politica “più attenzione e più collaborazione rispetto al passato, più rispetto dei ruoli e delle funzioni degli ordini professionali, più tutela della par condicio dei lavoratori autonomi rispetto alle altre categorie di contribuenti”.
“Abbiamo assistito – dichiarano il presidente Marino Albani e la vice presidente Pier Angela Gasperoni – nei mesi scorsi a gravi esempi di lesione di questa par condicio, quali la Riforma previdenziale prima e la Riforma Tributaria poi, approvata fortunatamente solo in Commissione Finanze. Per non parlare di quel mostro giuridico dell’accordo anticostituzionale tra la Segreteria di Stato alle Finanze e la CSU che ha incredibilmente accreditato una parte sociale a pretendere dal governo un trattamento fiscale punitivo verso la categoria dei lavoratori autonomi ed in pratica un azzeramento della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. Per l’Ordine questo accordo anticostituzionale non ha né può avere alcun valore e pertanto si aspetta, in via pregiudiziale, che il nuovo governo non ne tenga conto per la prossima Riforma Tributaria se vuole che questa sia all’insegna dell’equità e della giustizia”.
Presidente e vice presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ricordano inoltre che il testo della riforma dell’IGR “fino dalla sua prima stesura è stato oggetto di attenta analisi e di accurati studi da parte di qualificati professionisti dell’ODCEC, con spiccata preparazione e conoscenza della materia da trattare, proprio per evidenziarne le criticità e soprattutto per suggerire tutti quei correttivi utili al raggiungimento degli obiettivi cardine quali, l’incremento delle entrate e l’emersione di nuovi redditi. Con la firma dell’Accordo tra Governo e CSU, atto che potrebbe screditare l’immagine del nostro Paese verso gli organismi sovranazionali, sembrano completamente disattesi il principio di equità e di eguaglianza sociale, così come sembra disatteso l’obiettivo primario di assicurare maggiori entrate per lo Stato”.
Rinnovando la disponibilità a collaborare, dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ci si attende il coinvolgimento e un’informazione adeguata e tempestiva su tutte le questioni di interesse generale del sistema economico, come ad esempio gli accordi internazionali, a cominciare dalla convenzione fiscale con l’Italia e dalle modalità e tempistiche per l’uscita dalla black list per la normalizzazione dei rapporti con Roma, di cui è stato sistematicamente tenuto finora all’oscuro dalla politica.
Per questo, viene rinnovata la richiesta, già sottoscritta dall’ Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e da tutte le categorie economiche, della costituzione di un tavolo di lavoro e confronto per condividere con la politica le strategie di rilancio del Paese e della sua economia, per collaborare attivamente alle scelte epocali in termini di ripresa economica, di riforme strutturali, di risanamento del Bilancio dello Stato attraverso il taglio della spesa e di politiche economiche e sociali.
L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili si attende infine una decisa sburocratizzazione della P.A., con particolare riguardo alle imprese, perché le pratiche negli uffici sono sempre più complicate e le procedure e la modulistiche mutevoli ed incerte; il primo importante test sarà quello della Riforma delle licenze e della sua reale applicazione.
25/11/2012
Ufficio Stampa ODCEC

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