I dati del Rapporto Economico

I dati del Rapporto Economico

La fotografia dell’economia della provincia di Rimini, che il Rapporto Economico 2008-2009 restituisce, porta su di sé i chiari segni della crisi: una situazione difficile che investe tutti i settori produttivi del territorio, il mondo del lavoro, le famiglie. L’onda lunga del crollo della finanza mondiale, originatosi negli Usa lo scorso autunno, è stata così importante da diventare crisi dell’economia reale. A fronte di un presente che sembra assumere toni anche drammatici, soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro, il futuro descritto dalla Camera di Commercio di Rimini non è senza via di uscita. Le difficoltà ci sono e dureranno ancora, almeno sino alla fine del 2009. Poi, la lenta ripresa, prevista per il 2010-2011.

Il quadro macroeconomico italiano

I dati disponibili sull’economia reale in Italia posizionano il paese nel mezzo della più profonda recessione dal dopoguerra. I dati relativi al terzo trimestre del 2008 confermano infatti che l’economia italiana, assieme alle principali economie europee, era già in recessione prima che l’aggravarsi della crisi finanziaria di settembre congelasse le decisioni di spesa delle famiglie e, soprattutto, delle imprese. La stima preliminare del PIL per il quarto trimestre 2008 evidenzia una diminuzione dell’1,8% sul precedente trimestre e del 2,6% rispetto al quarto trimestre 2007.

Fine del 2009: fuori dalla recessione?
L’economia italiana dovrebbe uscire dalla recessione alla fine del 2009, in linea con gli altri paesi europei. Nel 2010 il PIL tornerà a crescere, ma la ripresa sarà molto lenta, arrivando, in media d’anno, a raggiungere una variazione positiva di appena lo 0,3%. L’indebolimento della domanda interna prosegue e si accentua per gli effetti della crisi finanziaria internazionale. Il rallentamento della domanda interna in atto dalla metà del 2007 è proseguito, come atteso, nel terzo trimestre 2008 e ha assunto un’intensità maggiore nel periodo successivo, con il manifestarsi dei primi effetti della grave crisi finanziaria internazionale.

Famiglie ed imprese più caute
Negli ultimi mesi dello scorso anno le accresciute incertezze e le più difficili condizioni sui mercati del credito hanno probabilmente contribuito a rendere più cauti i comportamenti delle famiglie e soprattutto delle imprese, dando luogo a ulteriori revisioni verso il basso dei piani di spesa. Pertanto si prospetta per il 2009 una flessione della domanda interna totale del 2,2%, che seguirebbe a quella dello 0,9% stimata per il 2008. La ripresa potrebbe inoltre avere luogo con molta gradualità, consolidandosi nel 2011, con incrementi lievemente superiori all’1%.

Il quadro economico provinciale

COMMERCIO CON L’ESTERO
Nel quarto trimestre del 2008 l’export in provincia di Rimini ha fatto segnare un -9,0%: la bilancia complessiva del 2008 in fatto di export fa segnare comunque un +3,5% rispetto al 2007. Il 73,8% delle esportazioni ha come sbocco l’Europa: il 56,0% è assorbito dai Paesi dell’Unione Europea (UE a 27), il 17,8% dagli altri Paesi europei. Si segnala anche l’America settentrionale con l’8,6%. Come Paese, i più importanti mercati di sbocco sono la Francia, la Russia, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania: il valore delle esportazioni di questi 5 Paesi costituisce ben il 40,1% del totale delle esportazioni.

IL LAVORO DIPENDENTE
Alcuni indicatori riferiti al mercato del lavoro testimoniano la grave situazione in cui versano tanti lavoratori del nostro territorio che oggi si trovano disoccupati o in cassa integrazione.

Se ci fermiamo all’esame dei dati al 31.12.2008 risulta che il confronto fra gli stock di occupati al 31 dicembre 2007 e al 31 dicembre 2008 mostra un mercato del lavoro locale che sembra ‘aver tenuto’. Alla fine del 2007 gli occupati alle dipendenze erano infatti 83.138 mentre al 31 dicembre 2008 erano pari a 82.131 unità. Il confronto fra i due stock mostra dunque un decremento di 1.007 occupati, con una flessione di appena -1,2%.

Aumentano le iscrizioni di lavoratori alle liste di mobilità, in particolare fra il 2006 e il 2008: infatti. Fra il 2005 e il 2006 si era registrato un decremento pari al 6,5%, mentre fra il 2006 e il 2007 si assiste ad un aumento delle persone iscritte pari all’8,4%, che si rafforza ulteriormente fra il 2007 e il 2008, anno in cui le iscrizioni si attestano a 876, mostrando un incremento del 4,7% rispetto al 2007. Solo nell’ultimo biennio è aumentata del 13,1%.
Quasi il 31% delle persone iscritte in lista di mobilità nel 2008 era occupato nel settore industriale. Il dato è elevato se confrontato a quello relativo alla struttura del mercato provinciale, che mostra come l’industria in senso stretto raccolga il 23% dei lavoratori dipendenti. Quasi il 20% degli iscritti alla mobilità apparteneva al commercio, il 18,4% alle costruzioni: anche quest’ultimo dato è elevato se confrontato con quello relativo alla struttura del mercato del lavoro provinciale, in cui gli occupati dipendenti dell’edilizia non superano il 7%. Rispetto alla nazionalità, gli stranieri in mobilità nel 2008 costituiscono il 22,4% del totale (196 persone su 876 iscritte). Gli stranieri maschi sono circa un terzo (32,4%) del totale degli uomini.

CASSA INTEGRAZIONE
Nel 2006 le ore di cassa integrazione autorizzate (gestione ordinaria e straordinaria + gestione edilizia) per gli operai ammontavano a 287.616, mentre per gli impiegati erano pari a 64.294.
Nel 2007 scendono: per gli operai sono 244.401, per gli impiegati 37.199.
Nel 2008 invece si impennano: 367.499 le ore per gli operai e 52.986 per gli impiegati.

Il differenziale è importante: il 2007 sul 2006 ha visto un decremento di ore per operai del 15% e del 42,1% per gli impiegati. Il 2008 sul 2007 invece ha visto un aumento percentuale del 50,4% per gli operai e 42,4% per gli impiegati.

I dati di gennaio/febbraio 2009 sullo stesso periodo del 2008 i seguenti:
51.359 le ore autorizzate per gli operai e 80 per gli impiegati nel gennaio/febbraio 2008;
235.425 per gli operai e 35.439 per gli impiegati nello stesso periodo del 2009.
Con un aumento del 358,4% per gli operai e del 44.198,8% per gli impiegati.

REGISTRO DELLE IMPRESE
Iscrizioni e cessazioni
Nel 2006 le iscrizioni sono state 3100, mentre le cessazioni 2719.
Nel 2007 le iscrizioni sono state 3128 (+0.9% sul 2006), mentre le cessazioni 2845 (+4,6% sul 2006)
Nel 2008 le iscrizioni sono state 2760 (-11,8% sul 2007) mentre le cessazioni 2827 (-0,6% sul 2007)

Al 20.3.2009 le iscrizioni sono state 1101 contro le 1560 dello stesso periodo del 2008;
Al 20.3.2009 le cessazioni sono state 621 contro le 1028 relative allo stesso periodo del 2008

Il saldo è attivo e varia: 480 al 20.3.2009; 532 al 20.30.2008: considerato che le iscrizioni si fanno soprattutto ad inizio anno e le cessazioni a fine anno, significa che il trend del 2009 sarà in calo rispetto all’anno precedente.

Sedi d’impresa
Attive nel comune di Rimini: da 15.063 del 2007 a 15.186 del 2008 (+123)
Attive nella provincia di Rimini: da 33.583 del 2007 a 33.735 del 2008 (+152)

IL SETTORE MANIFATTURIERO
Fra gennaio e settembre 2008 si è verificato un calo degli ordini dello 0,7% e un calo della produzione dello 0,5%. Il fatturato invece è rimasto sui medesimi livelli del corrispondente periodo del 2007 mentre sono molto rallentate le esportazioni (da +3,9% a +1,8%).

Il terzo trimestre del 2008: inversione di rotta
Tra gennaio e giugno 2008 il fatturato risultava ancora in crescita (+0,5% e +0,6%, rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre) e la produzione evidenziava ancora una tenuta. Le esportazioni addirittura incrementavano sia nel primo che nel secondo trimestre 2008 (rispettivamente +2,1% e +3,2%). Nel terzo trimestre del 2008 invece si è evidenziata un’accentuata caduta degli ordini totali, in calo del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2007. Nello stesso lasso di tempo diminuiscono anche produzione e fatturato, rispettivamente -1,6% e -1,0%. Tengono solo gli ordinativi esteri, che nei mesi estivi restano stabili. Nel quarto trimestre 2008, si aggravano le diminuzioni di produzione e fatturato, rispettivamente a -3,8% e -3,3%; diminuiscono notevolmente gli ordinativi totali: -5,3%, e le esportazioni: -0,5%.

Il turismo in Italia

La frenata del turismo ha toccato tutto il globo. I dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale del Turismo relativi ai flussi di arrivi di turisti a livello mondiale segnalano infatti che, dopo una lunga congiuntura positiva nel periodo 2004-2007 in cui la crescita degli arrivi nei cinque continenti sembrava inarrestabile (+7% la crescita media annua nel periodo), nel 2008 l’incoming ha rallentato all’1,8%, raggiungendo i 924 milioni. In Italia le stime per il 2008 evidenziano una diminuzione degli arrivi e delle presenze tra il 2% ed il 3%, causate da una congiuntura economica incerta, dall’aumento dei prezzi e dall’euro forte.

Estate 2008: cambia lo stile della vacanza, predominano mete estere e low-cost
Ha trovato piena evidenza nell’anno appena concluso un trend che si era evidenziato negli ultimi anni: la frammentazione delle vacanze. Cambia infatti lo stile della vacanza, dove il turista si muove più volte nell’arco dell’estate, ma per un numero di giorni inferiori. Per il 2008 si conferma in crescita la preferenza per le mete estere, favorite dall’aumento dei collegamenti low-cost e dal rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro, che fa incrementare la domanda verso gli Stati Uniti o comunque verso destinazioni extraeuropee considerate sicure e convenienti.

IL TURISMO IN PROVINCIA DI RIMINI

Una stagione difficile ma sostanzialmente in tenuta rispetto alle stime precedentemente indicate per l’Italia, a cui hanno giovato le iniziative messe in campo per accrescere l’attrattività turistica – La Notte Rosa nel mese di luglio e gli eventi sportivi dei Riviera beach games.

Più arrivi e meno presenze
Le presenze totali sono state 15.574.005 di cui 12.136.092 italiane e 3.437.913 straniere. Gli arrivi totali sono stati 2.972.258 di cui 2.367.810 italiani e 604.448 stranieri.
La stagione 2008 è stata caratterizzata da un aumento degli arrivi pari allo 0,8% e da una diminuzione delle presenze dello 0.9%, un dato che corrisponde alla teoria della frammentazione della vacanza. Da segnalare come alla riduzione delle presenze abbia contribuito in particolare la diminuzione dei flussi dall’estero, con un calo del 2,4%. I clienti italiani della Riviera sono aumentati dell’1,4%, ma anche in questo caso le presenze sono diminuite dello 0,5%, a conferma di uno stile di vacanza che privilegia più spostamenti nel corso dell’anno con un minor numero di giornate di vacanza.

Dove soggiornano i turisti?
La suddivisione per struttura ricettiva evidenzia un calo della componente alberghiera dell’1,5% in termini di presenze. Gli esercizi alberghieri, che accolgono in provincia quasi il 90% delle presenze, hanno segnato una flessione più intensa di turisti stranieri (-3,5%) rispetto alla riduzione della clientela italiana (-0,9%). Crescono invece le strutture extra-alberghiere (+19,4% i Bed&Breakfast, +15,4% gli ostelli) ma la quota di turisti che si rivolge a queste tipologie resta di poco sopra il 10%.

PREVISIONI PER LA PROVINCIA DI RIMINI AL 2011

Sarà più marcata che in Emilia-Romagna ed in Italia la contrazione dell’economia della provincia nel biennio 2008-2009 ma occorre ricordare come Rimini abbia sperimentato nel quinquennio 2003-2007 uno sviluppo decisamente più intenso della media regionale e di quella italiana, grazie al traino dei servizi e del settore delle costruzioni, in crescita in media d’anno del 2% circa.

Il settore dei servizi, pesando per oltre il 75% sull’economia provinciale contribuisce sensibilmente al sostegno dell’economia riminese. Il ridimensionamento della ricchezza prodotta dal terziario nel 2008-2009 (-0,8%) e la contrazione di quella prodotta da industria e costruzioni (-6,6% e -4,0% rispettivamente) determineranno un calo complessivo di quasi il 2%.

La ripresa prospettata in Italia per il 2010-2011 trova riscontro anche nello scenario regionale e provinciale, ma con andamenti differenziati. Nel 2010-2011 l’Emilia Romagna beneficerà di uno sviluppo più intenso, con un incremento dell’1,1% in media d’anno; l’Italia farà segnare un +0,7%. Rimini invece nel prossimo biennio presenterà uno sviluppo più moderato (+0,5% medio annuo).

La provincia risulterà penalizzata dalla flessione che ancora caratterizzerà l’industria (-1,3%) e le costruzioni (-1,4%); mentre i servizi cresceranno dello 0,9%, secondo una dinamica allineata alla media italiana, ma più modesta di quella regionale.

Le difficoltà dal quadro economico determinano riflessi anche sul fronte del mercato del lavoro. L’occupazione è prevista ridursi in provincia nell’arco temporale 2008-2009 (-1,4%), presentando in provincia un ridimensionamento superiore a quello emiliano-romagnolo (-0,4%) e italiano (-0,8%).

Nel biennio 2010-2011, la provincia sarà interessata da una ripresa del mercato del lavoro (+0,9%) più vivace rispetto a quanto accadrà in regione ed in Italia (+0,6% e +0,4% rispettivamente). Gli indicatori relativi al mercato del lavoro evidenziano sia nel 2008 che per il 2011 una situazione più favorevole per l’Emilia Romagna rispetto a Rimini ed all’Italia. Il tasso di disoccupazione peggiorerà in misura più significativa a Rimini, passando dal 4,4% nel 2008 al 6,6% nel 2011, rispetto a quanto accadrà in Emilia Romagna (dal 2,9% al 4,5%).

Esaminando il valore aggiunto pro capite, posta l’Italia pari a 100, Rimini mostrerà un risultato migliore rispetto alla media nazionale sia nel 2008 che nel 2011, ma inferiore a quella regionale. Il deterioramento dell’economia determinerà una riduzione del valore aggiunto per abitante a Rimini: da 20,9 migliaia di euro nel 2008 a 19,9 migliaia di euro nel 2011. La produttività per addetto in provincia incrementerà, attestandosi nel 2011 a 42,4 migliaia di euro.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy