I dati dell’indagine Congiunturale di Confindustria Rimini

I dati dell’indagine Congiunturale di Confindustria Rimini

Una crescita più contenuta rispetto al passato, soprattutto per le piccole e medie imprese, con segnali di arretramento anche nella produzione.
Si presenta così la situazione economica della provincia di Rimini secondo l’Indagine Congiunturale effettuata dall’Ufficio Economico di Confindustria Rimini e relativa alla situazione del primo semestre 2008 e alla previsioni per il secondo semestre 2008.

Le previsioni, essendo state rilevate prima dell’inasprirsi della crisi, rappresentano in maniera meno pessimista l’evolversi della congiuntura che però ora mostra preoccupanti segnali di aggravamento per quanto riguarda la diminuzione degli ordini e del fatturato e la crescita della cassa integrazione.
L’estero fatica sempre più a compensare la contrazione della domanda interna e le medie imprese sono quelle con performance peggiori. Le aziende di grandi dimensioni sopportano meglio questa difficile fase economica.

Nel dettaglio:
SITUAZIONE PRIMO SEMESTRE 2008
Dall’indagine emerge che il fatturato totale, rilevato a prezzi correnti, nel primo semestre 2008 è aumentato del 5,40% rispetto al primo semestre 2007.
Contrariamente alla precedente rilevazione, l’incremento del fatturato complessivo del settore manifatturiero, è determinato soprattutto dalla crescita del fatturato interno (+6,40%), contro un più modesto + 3,3% del fatturato estero.
Per quanto riguarda le dimensioni delle imprese, sono quelle oltre 250 dipendenti ad evidenziare la crescita maggiore (+6,70%). Le aziende con meno di 50 addetti segnano comunque un aumento del fatturato totale del +2,50%, mentre quelle fra 51 e 250 addetti registrano una situazione del fatturato praticamente stabile (+0,4%).
Diversamente dalle precedenti rilevazioni, il fatturato estero aumenta meno del fatturato interno nelle grandi aziende e addirittura è in diminuzione nelle piccole e medie imprese.
Il grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 52,60% con una percentuale crescente all’aumento delle dimensioni dell’azienda: rispettivamente 29,10% fino a 50 addetti, 56,90% da 51 a 250 addetti e 57,10% oltre 250 addetti.

Gli andamenti riferiti alla produzione segnano un incremento, nel primo semestre 2008, del 2,00% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Aumento generato solo dalle grandi imprese (+5,60%). Le piccole e medie presentano dati in diminuzione (-0,4% aziende fino a 50 addetti e -2,7% aziende fra 51 e 250 addetti).

L’occupazione registra un incremento del 1,10%. Anche in questo caso le aziende con più di 250 dipendenti registrano l’incremento maggiore (+2,1%). Le medie imprese denotano un calo dell’1,2% e le imprese fino a 50 addetti una situazione pressoché invariata (+0,4%).

Per quel che riguarda gli ordini, il 38,32% delle imprese campione ha segnato un aumento, mentre per il 27,10% sono in diminuzione. Percentuale simili, leggermente migliori, per gli ordini esteri in aumento per il 38,36% delle imprese e in diminuzione per il 17,81%.

Sostanzialmente in linea con le precedenti rilevazioni il dato delle giacenze. Aumentano, infatti, per il 27,37% del campione e sono stabili per il 60%.

Il costo delle materie prime è aumentato per l’82,65% delle imprese e solo il 3,06% delle aziende l’ha visto in diminuzione (nessuna azienda oltre i 250 addetti).

Per quel che riguarda la difficoltà nel reperimento del personale il 67,27% delle aziende la considera media/elevata (percentuale in diminuzione rispetto alla precedente rilevazione).

Analizzando i singoli settori merceologici si notano indicazioni contrastanti:
il metalmeccanico registra leggeri incrementi del fatturato in alcuni comparti (+1,2% macchine e apparecchiature meccaniche e + 2% macchine elettriche), ma aumenti molto significativi per altri (+18,5% per metallurgia e prodotti in metallo). Stesso discorso per la produzione (rispettivamente +1% macchine e apparecchiature meccaniche, +1,3% macchine elettriche e +14,4% metallurgia e prodotti in metallo). L’occupazione segnala rispettivamente un +0,1%, +0,5% e +2,7%.
Il settore legno mostra un fatturato con segno positivo (+3,6%) ma la produzione è quasi ferma (+0,3%) così come l’occupazione (-0,2%).
L’abbigliamento aumenta il fatturato (+9%), ma rallenta la produzione (-0,6%) con occupazione poco mossa (+0,8%).
Anomalo l’andamento dell’agroalimentare: a fronte di un aumento del fatturato del 4,7% (pur in presenza di una forte diminuzione del fatturato estero (-25,6%), si assiste ad una diminuzione della produzione dell’11,3%. L’occupazione è stabile (+0,3%).
Il settore interedile (produttori di materiali e semilavorati per l’edilizia) continua a segnare il passo (-4,9% fatturato e -1,8% produzione).
In controtendenza l’andamento del settore grafici, stampa ed editoria (+11% fatturato, +19,5% produzione e + 15,70% occupazione).
I servizi registrano un incremento del fatturato del +8,8%.

PREVISIONI SECONDO SEMESTRE 2008
Le attese degli imprenditori, relative al secondo semestre 2008, confermano e amplificano il rallentamento congiunturale sulla base dei dati rilevati a luglio. Tale trend si è ulteriormente aggravato a partire dal mese di settembre e riguarda l’andamento della produzione, del fatturato e il ricorso alla cassa integrazione che a partire dal mese scorso, sta subendo un’accelerazione non prevedibile a luglio.

L’andamento della produzione viene annunciato in diminuzione dal 21,65% delle imprese campione, il 40,21% prevede una situazione di stazionarietà e il 38,14% degli imprenditori prevede una crescita. Confermata anche per questo dato una situazione migliore nelle aziende di maggiore dimensione.

Condizione simile anche per le previsioni sugli ordini. Il 40,19% prevede una crescita, il 32,71% stazionarietà e il 27,10% una diminuzione. In generale, le aziende che prevedono una crescita degli ordini esteri sono il 40,26%, mentre il 44,16% considera stazionari tali ordinativi e il 15,58% in diminuzione.

Per quel che riguarda le giacenze il 66,67% le prevede stazionarie (e nessun aumento per le medie aziende).

Relativamente alle previsioni sull’occupazione è preoccupante il calo atteso dall’11,21% delle imprese campione. Per il 68,22% sarà stabile e per il 20,56% ci sarà un aumento.

Andando ad analizzare i singoli settori merceologici si nota che:
Il metalmeccanico si segnala per una percentuale del 50% (produzione macchine elettriche), del 28,57% (metallurgia e prodotti in metallo) e del 27,27% (fabbricazione apparecchiature meccaniche) di imprese che vedono gli ordini in aumento. Chi li considera stazionari sono rispettivamente il 33,33%, il 14,29% e il 36,36%. Analoghe prospettive per la produzione (42,86% aumento, 42,86% stazionarie e 14,29% diminuzione per produzione macchine elettriche, 35,71% aumento, 14,29% stazionarie e 50% diminuzione per metallurgia e prodotti in metallo e 27,27% aumento, 63,64% stazionarie e 9,09% diminuzione per aziende costruttrici apparecchiature meccaniche).
Il settore legno ha previsioni piuttosto pessimistiche: per nessuna impresa ci sarà un aumento della produzione, che sarà stazionaria nel 66,67% dei casi e in diminuzione nel 33,33%. Gli ordini vengono visti in aumento per il 28,57% del campione (nessuno vede in aumento quelli esteri) e l’occupazione in calo per il 14,29%, stazionaria per il 57,14% e in aumento per il 28,57%.
Nei settori moda e agroalimentare aumenta la percentuale delle aziende campione che prevedono un incremento della produzione (rispettivamente il 66,67% e il 60%) e degli ordini (incrementi analoghi).
Spicca il dato negativo dei grafici e dell’editoria: produzione e ordini vengono visti in diminuzione dal 100% del campione (in controtendenza all’ottima performance del primo semestre 2008).
Il settore interedile (produttori di materiali e semilavorati per l’edilizia), anche nelle previsioni conferma il momento non ottimale: gli ordini sono visti in calo dal 100% del campione e la produzione dal 66,67% (nessuna azienda inoltre si attende un aumento).

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